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lunedì, Novembre 25, 2024
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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 7 Marzo.

Accadde che:

1876 (148 anni fa): Alexander Graham Bell ottiene il brevetto per l’invenzione cui dà il nome di telefono. L’invenzione del telefono elettrico è ufficialmente attribuita al fiorentino Antonio Meucci che nel 1871 dimostrò il funzionamento del suo apparecchio chiamato “telettrofono”. Meucci, però, non aveva i soldi per rinnovare il brevetto al suo modello e, secondo alcuni in Italia, l’invenzione gli fu “scippata” da Alexander Graham Bell. Le comunità scientifiche continuano a dividersi sull’attribuzione della paternità dell’invenzione e ad oggi la questione non è ancora ben definita. Da parte sua Bell si era dedicato fin da piccolo agli studi di acustica e sull’emissione della voce. Il suo interesse per le problematiche connesse alla comunicazione verbale era maturato dalle esperienze familiari: il padre e il nonno erano professori di dizione e la madre era sordomuta. Su quest’ultima testò i suoi primi apparecchi finalizzati alla rieducazione dei sordomuti all’uso della voce. Bell brevettò il suo primo telefono il 7 marzo 1876 e l’episodio gli spalancò le porte del successo economico. Fondò una compagnia telefonica a cui diede il suo nome e portò il telefono in giro per il mondo estasiando sovrani e capi di Stato, tra cui la regina Vittoria.

1985 (39 anni fa): viene pubblicato il singolo We Are the World su iniziativa di Michael Jackson per raccogliere fondi per la carestia in Etiopia. In 45 risposero all’appello, superstar come Bruce Springsteen, Tina Turner, Stevie Wonder, Bob Dylan, Ray Charles, Cyndi Lauper, Diana Ross non si tirarono indietro e presero parte a “Usa for Africa” (dove Usa stava per “United Support Artists”). Un incasso da 100 milioni di dollari con oltre 20 milioni di copie, riconoscimenti anche a livello musicale con 4 Grammy Award conquistati e un brano che è rimasto nella storia della musica. La grande iniziativa di We are the world prese il via dopo che qualche mese prima in Gran Bretagna Bob Geldof aveva messo in piedi il progetto Band Aid, per realizzare un brano a scopo benefico contro la fame in Africa, dove la carestia aveva ucciso quasi un milione di persone tra il 1983 e il 1984. Il pezzo, intitolato Do They Know It’s Christmas?, raccolse diversi milioni di sterline in breve tempo. Fu Harry Belafonte a spingere così anche gli artisti afroamericani a fare qualcosa. La reazione a catena portò in poche settimane alla realizzazione di We are the world: il brano venne registrato in una sola notte a Los Angeles, il 28 gennaio, nel segreto più assoluto per evitare che folle di fan si accalcassero fuori dagli studi. We are the world, negli anni, è stata interpretata più volte: una delle più emozionanti è sicuramente quella del 7 luglio 2009, al funerale pubblico per Michael Jackson, morto il 25 giugno 2009, allo Staples Center di Los Angeles.

Nata oggi:

1908 (116 anni fa): nasce, a Roma, Anna Magnani attrice, considerata una delle maggiori interpreti femminili della storia è tra le poche attrici a essere celebrata come mito, talento unico e grande personalità artistica in tutto il mondo. Anna Magnani è stata una figura chiave del neorealismo italiano, interpretando con stile inimitabile il personaggio della popolana focosa e sboccata, ma allo stesso tempo sensibile e generosa, incarnazione dei valori genuini di un’Italia minore. Anna Magnani è ricordata per quella sua inarrivabile e passionale carica umana, che talvolta sfociava in sanguigne manifestazioni di rabbia o di affetto, e che la distinguevano, oltre come inarrivabile interprete, come donna forte e sensibile, anche se profondamente tormentata. Cresciuta dalla nonna materna in condizioni di estrema povertà, comincia molto presto a cantare nei cabaret e nei night-club romani e contemporaneamente studia all’Accademia d’Arte Drammatica.Tra il 1929 e il 1932 lavora nella compagnia teatrale diretta da Dario Niccodemi e nel 1934 passa alla rivista. Diviene ben presto uno dei nomi più richiesti del teatro leggero italiano. Lavora con Vittorio De Sica e con Totò. Fino a quando arriva la sua completa rivelazione nel film neorealista “Roma città aperta” (1945) di Roberto Rossellini, con il quale avrà una burrascosa, ma intensa relazione amorosa.  Il 1955 è l’anno in cui Anna Magnani vince addirittura il premio Oscar per la sua interpretazione nel film di Daniel Mann, “La rosa tatuata”.  Negli anni ’60 si rituffa nel teatro, mentre tra il 1971 e il 1973 interpreta quattro stupendi film-tv scritti e diretti da Alfredo Riannetti, quali “La sciantosa”, “1943: un incontro”, “L’automobile” e “…correva l’anno di grazia 1870”. La sua ultima, breve, apparizione sugli schermi è stata nel film “Roma” (1972) di Fellini, nella parte di se stessa. Muore di cancro, a Roma, il 26 settembre 1973, all’età di sessantacinque anni.

 

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