Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 14 Febbraio.
Accadde che:
496 (1528 anni fa): viene istituita da papa Gelasio I la festa degli innamorati, ovvero la festa di San Valentino. Il pontefice dedicò il 14 febbraio al santo e martire Valentino, presumibilmente anche con lo scopo di cristianizzare la festività romana. Diverse sono le motivazioni che si trovano alla dedica proprio al santo di Terni di questa festività. Da un lato pare legata al fatto che Valentino avesse unito in matrimonio una giovane cristiana e un legionario contravvenendo alle leggi dell’Impero romano. Condannato al domicilio coatto fu invece prelevato e decapitato. Ma c’è anche chi ritiene che sia legata al messaggio di amore portato da questo santo. la pratica moderna di celebrazione della festa, invece, centrata sullo scambio di messaggi d’amore e regali fra innamorati, risale probabilmente al Basso Medioevo, e potrebbe essere in particolare riconducibile al circolo di Geoffrey Chaucer in cui prese forma la tradizione dell’amor cortese. La più antica “valentina” (poesia d’amore) di cui sia rimasta traccia risale al XV secolo e fu scritta da Carlo d’Orléans, all’epoca detenuto nella Torre di Londra dopo la sconfitta alla battaglia di Agincourt (1415), che si rivolge a sua moglie con le parole: “Je suis desja d’amour tanné, ma tres doulce Valentinée”.
1876 (148 anni fa): Alexander Graham Bell fa domanda di brevetto del telefono. Fino al 2002, è riconosciuto Antonio Meucci come il vero “inventore del telefono”, ma nella cultura popolare e in gran parte della comunità scientifica è stato Bell ad essere considerato l’inventore di tale apparecchio. In realtà, come accade spesso nel mondo delle invenzioni, il contributo allo sviluppo della comunicazione telefonica può essere attribuito al lavoro di sperimentazione di più di una personalità. Fatto storico inconfutabile è che Bell è stato, comunque, il primo a ottenere un brevetto per il telefono elettrico. Grazie ai finanziamenti del suocero americano, l’ingegnere britannico ha depositato deposita il brevetto numero 174.465 per proteggere “il metodo e l’apparato per trasmettere la voce o altri suoni telegraficamente […] per mezzo di ondulazioni elettriche, simili, in forma, a quelle che accompagnano l’emissione della voce e dei suoni nell’aria”.
Scomparso oggi:
2004 (20 anni fa): muore, a Rimini, Marco Pantani ciclista. Nato, a Cesena, il 13 gennaio 1970, soprannominato il Pirata, è considerato tra i più forti scalatori puri di ogni tempo per i suoi record in salita e i riconoscimenti da parte di altri corridori. Professionista dal 1992 al 2003, ottenne in tutto 46 vittorie in carriera, con i migliori risultati nelle corse a tappe. Si consegnò alla storia per esser entrato nel ristretto novero di atleti in grado di centrare la cosiddetta “doppietta Giro-Tour” trionfando, nel 1998, nei giri d’Italia e di Francia nella stessa annata; cronologicamente, è stato l’ultimo ciclista a riuscire nell’impresa. Suoi sono i tempi d’ascesa più veloci sui passi più prestigiosi del Tour, il Mont Ventouxe l’Alpe d’Huez. Escluso dal Giro d’Italia 1999, a causa di un valore di ematocrito al di sopra del consentito, risentì del clamore mediatico suscitato dalla vicenda. Pur tornato alle gare l’anno seguente, raggiunse solo sporadicamente i livelli cui era abituato, chiudendosi molto e abbandonandosi nella vita privata all’uso di droghe, come la cocaina. La sera del 14 febbraio 2004 fu ritrovato morto in una stanza d’albergo. L’autopsia rivelò che la morte era avvenuta fra le 11:30 e le 12:30, causata da un edema polmonare e cerebrale, conseguente ad un’ overdose di cocaina e, secondo una perizia effettuata in seguito, anche da psicofarmaci. La morte di Pantani lasciò sgomenti tutti gli appassionati delle due ruote, per la perdita di un grande corridore, uno degli sportivi italiani più popolari del dopoguerra, protagonista di tante imprese. Le circostanze della sua morte, al pari di quelle della sua esclusione dal Giro 1999, sono ancora oggetto di dibattito.