Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 13 Giugno.
Accadde che:
313 (1708 anni fa): viene promulgato l’Editto di Milano, l’accordo sottoscritto dai due Augusti dell’impero romano: Costantino per l’Occidente e Licinio per l’Oriente, in vista di una politica religiosa comune alle due parti dell’impero. Il patto fu stretto in Occidente in quanto il senior Augustus era Costantino. Le conseguenze dell’editto, per la vita religiosa nell’impero romano, sono tali da farne una data fondamentale nella storia dell’Occidente. Esso concesse a tutti i cittadini, quindi anche ai cristiani, la libertà di venerare le proprie divinità. Oltre a riconoscere la libertà di culto, l’editto di Milano determina l’obbligo di restituire tutti i luoghi, beni e possedimenti in precedenza acquistati, requisiti o tolti ai cristiani durante il lungo periodo delle persecuzioni; questo è il punto di partenza da cui si svilupperà l’inalienabilità dei beni della chiesa, che nei secoli a venire renderà “Intoccabili” i possedimenti della chiesa. L’editto aprì un’epoca nuova nei rapporti tra potere imperiale e chiesa; nel corso degli anni, infatti, molti cristiani entrarono a far parte dell’amministrazione imperiale e l’imperatore concesse numerosi privilegi alle loro comunità, come l’immunità fiscale per tutti i beni e per tutti i membri del clero. Allo stesso tempo, offrì la possibilità di ricorrere ai tribunali ecclesiastici per dirimere alcune questioni di carattere legale. Furono inoltre incentivate, anche da parte della famiglia imperiale, le donazioni alla chiesa, utilizzate anche per costruire i primi imponenti luoghi di culto: le basiliche cristiane. In realtà, l’avvicinamento di Costantino al cristianesimo ebbe ragioni più che altro politiche: l’imperatore aveva compreso che la chiesa cristiana si stava avviando a diventare una grande forza sociale e organizzativa, che poteva contribuire al rafforzamento dello stato che lui stesso perseguiva.
1971 (50 anni fa): durante la guerra del Vietnam, il “The New York Times” inizia a pubblicare i Pentagon Papers. Sono dei documenti top-secret di 7 000 pagine del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti d’America, che presentano uno studio approfondito sulle strategie e i rapporti del governo federale con il Vietnam nel periodo che va dal 1945 al 1967. Furono raccolti nel 1967, per volere di Robert McNamara, che voleva darli all’amico Robert Kennedy, che in quel momento pensava di candidarsi alla presidenza. I Pentagon Papers furono poi copiati da Daniel Ellsberg, venduti e pubblicati per la prima voIta al “Pentagon Papers” che rivelarono che il governo degli Stati Uniti aveva esteso il proprio ruolo nel conflitto con bombardamenti e raid aerei nel Laos, in Cambogia, in Vietnam del Nord e aveva intrapreso delle azioni di guerra, prima che gli americani ne fossero informati. I documenti rivelarono inoltre i reali obiettivi della guerra del Vietnam, definiti dallo stesso McNaughton come segue: evitare una sconfitta umiliante, mantenere il Vietnam del Sud e il territorio adiacente libero dal dominio cinese e assicurare ai sud-vietnamiti un modo di vivere migliore e più libero.
Nato oggi:
1928 (93 anni fa): nasce a Bluefield (Virginia Occidentale) John Nash matematico ed economista. Geniale e raffinato matematico, con un’abilità fuori dal comune nell’affrontare i problemi da un’ottica nuova trovando soluzioni eleganti a problemi complessi, come quelli legati all’immersione delle varietà algebriche, alle equazioni differenziali paraboliche, alle derivate parziali e alla meccanica quantistica. A Princeton nel 1948, Nash ebbe subito grandi aspirazioni in campo matematico, dimostrando una vasta gamma di interessi nella matematica pura: topologia, geometria, algebra, teoria dei giochi e logica. Non gli interessava dedicarsi a una teoria, svilupparla, tessere rapporti con altri specialisti, eventualmente fondare una scuola: desiderava invece risolvere un problema con le sue forze e i suoi strumenti concettuali, cercando l’approccio più originale possibile. Nel 1949, mentre studiava per il suo dottorato, stabilì i principi matematici della teoria dei giochi e scrisse un saggio che 45 anni più tardi gli sarebbe valso il Premio Nobel per l’economia. Nash e i suoi familiari dovettero convivere con la schizofrenia per più di trent’anni. Con i ricoveri cominciò un periodo lunghissimo della sua vita, in cui alternò momenti di lucidità, durante i quali riusciva a lavorare, raggiungendo risultati assai significativi anche se non del livello dei suoi precedenti, a crisi in cui la sua salute mentale sembrava seriamente deteriorata. I deliri più ricorrenti riguardavano visioni di messaggi criptati provenienti da extraterrestri o da spie russe, oppure la convinzione di essere l’imperatore dell’Antartide, il piede sinistro di Dio o il capo di un governo universale. La sua schizofrenia ispirò la realizzazione del pluripremiato film “A Beautiful Mind”, del regista statunitense Ron Howard, vincitore di quattro Golden Globe e di altrettanti Oscar che narra, romanzandola e omettendo i particolari più spiacevoli, la vita di John Nash, interpretato da Russell Crowe. Morì con la moglie Alicia il 23 maggio 2015 a ottantasei anni, in un incidente stradale nel New Jersey. Nash era in taxi presso l’aeroporto di Newark di ritorno dalla Norvegia, dove si era recato per ritirare un prestigioso premio matematico: l’Abel Prize per i sorprendenti e fondamentali contributi alla teoria delle equazioni differenziali alle derivate parziali non lineari e alle relative applicazioni all’analisi geometrica.