Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 14 Gennaio.
Accadde che:
1690 (334 anni fa): a Norimberga, in Germania, viene inventato il clarinetto da Johann Christopher Denner. Il predecessore del clarinetto, lo chalumeau, era invece di origine francese. Lo strumento di Denner aveva sei fori anteriori e uno posteriore e due chiavi chiuse, una posta sopra i fori anteriori e l’altra su quello posteriore, che chiudevano altri due fori. Successivamente Denner e i suoi figli hanno spostato il foro della chiave posteriore e lo hanno rimpicciolito per poterlo utilizzare sia come chiave del Si♭, sia come foro portavoce, aprendo quindi le porte del registro superiore o “registro di clarino”. Ciò spiega il nome clarinetto derivato da clarino, termine oggigiorno utilizzato impropriamente, che indica uno strumento appartenente alla famiglia delle trombe.
1900 (124 anni fa): la “Tosca” di Giacomo Puccini viene rappresentata per la prima volta a Roma, al Teatro Costanzi. La trama si svolge a Roma nell’atmosfera tesa che segue l’eco degli avvenimenti rivoluzionari in Francia e la caduta della prima Repubblica Romana, in una data ben precisa: martedì 17 giugno 1800, qualche giorno dopo la Battaglia di Marengo. Solo la capitale d’Italia avrebbe potuto accogliere il debutto di un’opera, così intimamente connessa ai suoi luoghi più rappresentativi. Puccini ha fissato un ritratto indelebile di quel mondo bigotto e corrotto, ma la grandezza del suo lavoro è soprattutto quella di sfruttare questo impianto drammatico per arricchire la narrazione, oltrepassando gli angusti limiti di una recita teatrale e di un tempo rigidamente determinato. La verosimiglianza stimola l’immaginazione simbolica dello spettatore e se le opere d’arte sono anche strumenti per interpretare la realtà, a Tosca non si può negare il primato dell’aver saputo rappresentare, come nessun altro lavoro, l’autentico spirito di Roma. Il suo ritratto visto con gli occhi del giacobino Cavaradossi fu, forse, una causa delle contestazioni e tumulti scoppiati durante la prima: il pubblico era talmente affezionato ai propri potenti da non desiderare che venissero così, palesemente, messi in evidenza i loro vizi. Ma ciò non valse ovviamente a limitare il successo dell’opera, che nel corso delle repliche si affermò con inesauribile vitalità, la stessa che mantiene al giorno d’oggi. Puccini perseguì, fedelmente, l’intento di rappresentare una realtà, un ambiente, dei personaggi, mettendo la musica a servizio del dramma.
Nato oggi:
82 a. C. (2106 anni fa): nasce, a Roma, Marco Antonio politico e militare durante il periodo della Repubblica. La nascita è in seno alla “nobilitas romana”, grazie all’elezione a console del nonno; in giovinezza però rimane orfano e non viene adottato dal patrigno: così Marco Antonio viene declassato a cavaliere. Di questa fase della vita di Marco Antonio sono noti dissolutezza ed eccessi a vari livelli. Nel 54 a.C., Marco Antonio diventa luogotenente del proconsole Gaio Giulio Cesare. Riveste questa carica per 10 anni. Il 53 a.C. Nel 50 a.C. viene eletto tribuno delle plebe e nel 44 a.C. diventa console. Lo stesso anno Giulio Cesare viene assassinato da un gruppo di senatori. In riferimento a questo evento, Marco Antonio abilmente ottiene l’amnistia ai congiurati dal Senato; in cambio di questo concede i funerali di Stato e la conferma dello status quo dell’azione politica di Cesare. Nel 41 a.C. parte per sedare una rivolta in Giudea e incontra la regina Cleopatra a Tarso, la segue ad Alessandria e diviene il suo amante. Questa relazione gli costa sin da subito l’accusa di immoralità, mossa da Ottaviano, successore di Cesare e imperatore. Antonio era considerato immorale per aver abbandonato moglie e figli per Cleopatra. Ancor più aumenta lo scandalo quando da Cleopatra ha un figlio. Quando Ottaviano legge nel testamento di Antonio il lascito a Cleopatra e ai suoi figli dei territori orientali di Roma, accusa la regina egiziana di minare il predominio di Roma e dichiara guerra all’Egitto. Antonio e Cleopatra vengono sconfitti nella battaglia di Azio, il 2 settembre del 31 a.C., I due si rifugiano ad Alessandria. Il 1° agosto del 30 a.C., quando Ottaviano ormai ha raggiunto la capitale, Marco Antonio, senza scampo, si suicida.