Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 6 Gennaio.
Accadde che:
1907 (117 anni fa): Maria Montessori apre la sua prima scuola e centro di cura per la classe operaia a Roma. Avviene nel quartiere San Lorenzo con la Casa dei Bambini, in cui applica una nuova concezione di scuola d’infanzia. Il metodo Montessori parte dallo studio dei bambini e delle bambine con problemi psichici, espandendosi all’analisi dell’educazione per tutti. La Montessori stessa sosteneva che il metodo applicato su persone subnormali aveva effetti stimolanti, anche se usato nella formazione di bambini senza complicanze. Secondo il suo pensiero la disciplina deriva dal “lavoro libero”; questa, quindi, nasce solo quando nel bambino emerge l’interesse autentico, ossia quando egli sceglie il lavoro assecondando il proprio istinto, capace di procurare uno stato di raccoglimento assoluto; compito dell’insegnante sarà lavorare al mantenimento di questo stato tramite la disciplina al movimento. Secondo l’educatrice è proprio il movimento a giocare un ruolo centrale, poichè la personalità si forma con il crescere all’unisono di facoltà psichiche e motorie. Per questo motivo, il lavoro nelle “case dei bambini” è basato principalmente sull’azione; entrando in un ambiente costruito a sua misura, con materiali ideati per l’utilizzo autonomo dalla stessa pedagogista, il bambino può scegliere la propria attività, seguendo l’istinto e svegliando l’interesse e la concentrazione. Maria Montessori è stata la prima donna italiana a laurearsi in Medicina.
1911 (113 anni fa): la nazionale italiana indossa per la prima volta la maglia azzurra con grande croce sabauda sulla zona sinistra del petto. La divisa bianca venne sostituita da quella azzurra quando, all’Arena Civica di Milano, si disputò un’amichevole tra la nazionale italiana e quella ungherese: gara vinta 1-0 dai magiari. Sulla scelta del colore azzurro sono state fatte varie ipotesi. La prima è che fosse ripreso dai colori della nazionale francese; la seconda è che fosse ispirata al colore dei mari e del cielo italiani; la terza è che si fosse casualmente scelto un colore alternativo al bianco a causa della forte nevicata avvenuta in mattinata e del clima nebbioso esistente in città in occasione della partita contro gli ungheresi. In realtà, le fonti storiche spiegano come l’azzurro sia stato scelto in onore di Casa Savoia, dinastia regnante all’epoca in Italia, in quanto rappresentava il colore del loro casato fin dal 1360: il blu Savoia, un azzurro molto intenso. Questo, a sua volta, era stato desunto dalla tinta del manto di Maria Vergine, tradizionalmente di colore azzurro, a cui la casata era devota. A riprova delle origini monarchiche, sul lato sinistro delle neonate maglie azzurre venne cucita la croce sabauda: croce bianca in campo rosso.
Scomparso oggi:
2023 (1 anno fa): muore, a Londra, Gianluca Vialli calciatore, allenatore di calcio e dirigente sportivo. Nato, a Cremona, il 9 luglio 1964 è stato tra i migliori centravanti degli anni 80 e 90 del XX secolo. Tira i suoi primi calci all’oratorio di Cristo Re, al villaggio Po della sua città. Entra nelle giovanili del Pizzighettone, per poi passare alla Primavera della Cremonese. La carriera a livello professionistico, nel ruolo di attaccante, inizia nel 1980. Vialli gioca nelle fila di Cremonese, Sampdoria e Juventus. Vince due scudetti, il primo storico con la Sampdoria nella stagione 1990-1991, in coppia con il suo “gemello del gol” Roberto Mancini, il secondo con la Juventus nella stagione 1994-1995. Con la Juventus vince inoltre una Champions League nel 1996, battendo in finale l’Ajax ai calci di rigore. In Nazionale viene convocato da Azeglio Vicini ai Mondiali del 1986 in Messico, dove gioca tutte le partite, pur senza riuscire ad incidere. È poi il perno dell’attacco azzurro durante l’Europeo tedesco del 1988, in cui segna la rete della vittoria contro la Spagna. Nel 2015 viene inserito nella “Hall of Fame del calcio italiano”. Nel 2018 esce il suo libro “Goals. 98 storie + 1 per affrontare le sfide più difficili”: in una intervista che anticipa l’uscita del libro racconta di come ha combattuto contro il cancro. Nel 2020 ricopre il ruolo di capo delegazione della nazionale italiana, allenata dall’ex compagno e amico fraterno Roberto Mancini. Prende così parte alla spedizione italiana al campionato d’Europa 2020: l’Italia vince e Vialli risulta una figura motivazionale di spicco, sia nello spogliatoio che fuori. Alla fine del 2022 con un annuncio abbandona il suo ruolo nella nazionale azzurra per dedicarsi ad un nuovo insorgere della malattia, il tumore al pancreas. Gianluca Vialli, a distanza di cinque anni dall’insorgere della malattia, muore in un ospedale di Londra il 6 gennaio 2023, all’età di 58 anni. Lascia la moglie Cathryn White Cooper e le figlie, Olivia e Sofia. La Juventus ricorda Gianluca Vialli nel primo anniversario della sua morte con un video pubblicato sull’account ufficiale X del club. Il video ripercorre i momenti più significativi di Vialli in maglia bianconera, il video è accompagnato da una frase: “Gianluca Vialli, per sempre”. Mentre l’immagine di Gianluca Vialli con la maglia scudettata all’interno di una nuvola che prende la forma del profilo dell’ex attaccante, è il ricordo della Sampdoria, tramite il proprio account Facebook.