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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 26 Novembre.

Accadde che:

43 a.C. (2066 anni fa): nasce, a Roma, il secondo triumvirato, nome che gli storici danno all’alleanza stipulata tra Ottaviano Augusto, Marco Antonio e Marco Emilio Lepido. Questa alleanza durò fino al 33 a.C., per cinque anni, ma non venne rinnovata. A differenza del primo triumvirato, che era solo un accordo privato, il Secondo fu una organizzazione ufficiale, anche se extra-costituzionale, che ricevette l’imperium maius. L’incontro fra i tre maggiori eredi di Cesare fu organizzato da Lepido su un’isoletta del fiume Lavino, affluente del fiume Reno, dove ancor oggi esiste un cippo alla memoria di quell’evento, presso l’allora colonia romana di Bononia, odierna Bologna. Il patto fu legalizzato ed ebbe validità istituzionale con la Lex Titia del 27 novembre 43 a.C. Ufficialmente i membri furono conosciuti come Triumviri Rei Publicae Constituendae Consulari Potestate (Triumviri per la Costituzione della Repubblica con Potere Consolare, abbreviato come “III VIR RPC”).

1922 (101 anni fa): l’archeologo Howard Carter, per la prima volta, entra con il suo compagno di ricerca, Lord Carnavon, nella tomba del faraone Tutankhamon, nella valle dei re, dopo 3.000 anni. Tutankhamon fu un giovanissimo faraone egizio, sovrano della XVIII dinastia: salì al trono all’età di nove anni e morì in un’età compresa tra 18 e 20 anni. Tale ritrovamento archeologico è considerato il più importante del XX secolo, non tanto per il valore economico delle immense quantità d’oro che costituiscono i reperti, quanto per il suo valore storico: si tratta, infatti, della prima tomba egizia di un faraone rimasta inviolata per migliaia di anni e pervenuta fino ai nostri giorni pressoché intatta. Tra i citati reperti vi è il sarcofago d’oro massiccio che pesa circa 110 chilogrammi. Al suo interno vi è la mummia intatta del faraone Tutankhamon il cui volto è, a sua volta, ricoperto da una maschera d’oro massiccio.

Nato oggi:

1979 (44 anni fa): nasce, a Cosenza, Tommaso Labate giornalista, conduttore televisivo e radiofonico, una delle voci più fresche e autorevoli del panorama giornalistico italiano. Tommaso, primo di tre fratelli, cresce con la famiglia a Marina di Gioiosa Ionica, rimanendo fino al 1997, quando consegue il diploma di liceo classico. In seguito, si trasferisce a Roma, dove si iscrive alla facoltà di Scienze Politiche. Si laurea nel 2002 con una tesi di laurea che approfondisce i retroscena del caso Moro. Nel 2004, inizia a svolgere l’attività giornalistica, grazie a uno stage presso Il Riformista. La sua dedizione lo portano dopo solo qualche mese a essere assunto. Durante quest’esperienza il giornalista ha modo di raccontare alcuni tra i fatti importanti della politica italiana e non solo. In seguito, riesce ad assicurarsi svariate collaborazioni con testate che spaziano da Vanity Fair fino a L’unità, fino ad approdare al Corriere della Sera. Nell’estate del 2012, per il Corriere, mette a segno uno dei primi scoop che lo portano al centro della scena; Matteo Renzi gli confida durante un’intervista l’intenzione di candidarsi alla premiership del centro-sinistra, nelle primarie che si sarebbero svolte a fine anno. Grazie alla sua parlantina viene spesso invitato nei vari talk show tv di approfondimento politico e non solo. Nel 2018 scrive un libro che parla alla propria generazione, dal titolo “I rassegnati. L’irresistibile inerzia dei quarantenni”; il libro arriva alla seconda edizione dopo solo un mese. Labate si è anche cimentato nelle vesti di attore, interpretando sé stesso nella serie televisiva “Dov’è Mario”, di Corrado Guzzanti. Forte è il legame con la sua terra d’origine, per questo ritorna spesso a Marina di Gioiosa Jonica.

 

 

 

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