Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 22 Novembre.
Accadde che:
1963 (60 anni fa): il presidente degli Stati, Uniti John Fitzgerald Kennedy, viene assassinato a Dallas, in Texas, mentre in macchina attraversa la città, acclamato dalla folla. Dell’omicidio, verrà incolpato un solo uomo, Lee Harvey Oswald, ucciso appena due giorni dopo. Molte le lacune e gli ostacoli nelle indagini successive, così non si è mai chiarita l’esistenza o meno di un complotto per eliminare il presidente americano. L’Air Force One, partito da Fort Worth, atterra all’aeroporto Love Field di Dallas. Oltre alla folla, ad attendere il presidente, c’è la Lincoln Continental, dalla quale è stata tolta la capote. I servizi segreti tengono d’occhio ogni punto dal quale è possibile compiere un attentato. Il corteo parte alle 11:40 e attraversa Dallas. La folla diventa sempre più numerosa e festante man mano che la Lincoln si avvicina al centro. Il percorso è stato pianificato attentamente e reso pubblico da giorni. Marito e moglie salutano e sfoderano i loro migliori sorrisi; con loro ci sono il governatore del Texas John Connally e sua moglie. È mezzogiorno e mezza, ed il corteo è arrivato nella piazza. Nellie Connally, la moglie del governatore, si rivolge al presidente: “Signor Presidente, non puoi dire che Dallas non ti ami”. “No, di certo non puoi”, risponde l’interlocutore, quando un uomo, entrato già di primo mattino in un edificio presso Dealey Plaza, spara almeno tre colpi di fucile dal sesto piano della costruzione. Il presidente è colpito alla gola e alla testa. Il tutto avviene in pochi secondi. La Lincoln, coperta di sangue, viene portata all’ospedale. I servizi segreti tentano di proteggere John e Jacqueline, la quale continua a chiamare il marito e a tenere tra le mani la sua testa. Arrivato in ospedale, i medici tentano di rianimarlo, ma non c’è più nulla da fare. Alle 13 circa, il presidente esala il suo ultimo respiro
1968 (55 anni fa): la NBC trasmette, negli Stati Uniti, il primo bacio interraziale della storia della televisione, in un mitico episodio di Star Trek. A infrangere il muro dell’ipocrisia è stato il capitano Kirk, alias William Shatner, passato alla storia per essere stato il primo uomo bianco a baciare una donna di colore, in uno show televisivo. L’attrice che ha avuto la possibilità di restare per sempre nella memoria, di appassionati e non del genere, è Nichelle Nichols, che nel fatidico episodio vestiva i panni di Uhura. La scena del bacio creò all’epoca non pochi problemi alla produzione, la Nbc fece di tutto per cercare di farla tagliare dalla puntata. Gli attori si imputarono per girarla e lo sceneggiatore Roddenberry cercò di trovare una giustificazione al gesto per poterne depotenziare l’effetto, attraverso una narrazione credibile e non trasgressiva per la sensibilità dell’epoca. Ecco, allora, che inventò uno stratagemma per rendere il bacio in quale modo giustificabile dalla storia, diminuendone l’effetto scandaloso. Tutto ciò è stato possibile grazie all’intervento degli alieni di turno, seguaci di Platone, dotati di poteri psicocinetici. Il regista, non contento del risultato, girò la scena per ben 36 volte.
Scomparso oggi:
2010 (13 anni fa): muore, a Locri, Carmelo Filocamo letterato. Nato, a Siderno Superiore, il 3 Luglio 1929 è stato un intellettuale marxista, che portò aria nuova nella scuola con “La Bibbia dei poveri”, scritta insieme a Pasquino Crupi. Scrittore, critico letterario, amico di Mario La Cava e di Saverio Strati, enigmista di fama internazionale conosciuto con lo pseudonimo di “Fra’ Diavolo”, promotore culturale di elevatissimo spessore, Carmelo Filocamo è stato anche impegnato in politica nell’allora Partito Comunista Italiano. Ha ricoperto la carica di consigliere comunale di Locri, prima, e di assessore, poi. All’Università di Messina fu, insieme con Walter Pedullà, allievo prediletto di Giacomo Debenedetti, ritenuto il maggior critico letterario del Novecento italiano. Destinatario di meritatissimi premi e riconoscimenti per la sua opera svolta ininterrottamente al servizio della Scuola, della cultura e della giustizia sociale, Filocamo lascia una serie di pregevoli opere alcune delle quali scritte insieme con altri noti intellettuali della Locride. Il nome di Carmelo Filocamo rimarrà per sempre legato a Locri quale educatore di alto profilo, intellettuale finissimo e di vasta cultura, di grande sensibilità umana ed esperto di altissimo livello di enigmistica classica tanto da meritarsi l’apprezzamento di Italo Calvino, che l’ha definito “un genio”.