Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 29 Ottobre.
Accadde che:
1787 (236 anni fa): al Teatro degli Stati Generali di Praga, va in scena la prima rappresentazione del Don Giovanni, di Wolfgang Amadeus Mozart. Commissionata dall’imperatore Giuseppe II, l’opera è considerata uno dei capolavori massimi di Mozart, della musica e della cultura occidentale in generale. Don Giovanni è un nobile cavaliere con una passione sfrenata per le donne; pur di conquistarle, ricorre a qualsiasi mezzo, compreso l’inganno e la menzogna. Nelle sue imprese coinvolge anche il suo servitore Leporello, il quale è ormai abituato alle follie del suo padrone. Don Giovanni, un giorno, si mette a corteggiare la contadinella Zerlina, suscitando la gelosia di Masetto, il suo promesso sposo. Si invaghisce anche della cameriera di Donna Elvira, e per conquistarla mette in atto l’ennesimo inganno; si scambia gli abiti con Leporello. A causa di questo scambio di vestiti, Masetto, Zerlina, Donna Elvira, Donna Anna e Don Ottavio (fidanzato di Donna Anna), vedendo Leporello, lo scambiano per Don Giovanni e lo vogliono uccidere; ma lui riesce a fuggire. Leporello e Don Giovanni si ritrovano al cimitero, proprio vicino alla tomba del Commendatore, il padre di Donna Anna. Don Giovanni sfida la sua statua e la invita anche a cena. La statua accetta, e quella sera stessa si presenta a casa di Don Giovanni: gli chiede più volte di pentirsi, ma lui risponde sempre di no. Allora una grande voragine di fuoco si apre sotto i suoi piedi e Don Giovanni precipita all’Inferno.
1945 (78 anni fa): in un grande magazzino di New York viene messa in vendita la prima penna a sfera (prezzo: 12,50$ l’una). La penna prende il nome dalla penna d’oca, la quale, intinta in un calamaio contenente inchiostro costituiva uno dei primi mezzi raffinati di scrittura. Successivamente, alla penna d’oca pura e semplice fu aggiunto un pennino metallico che garantiva una maggiore resistenza della punta ed una maggiore uniformità del tratto. Poco costose, affidabili e senza necessità di manutenzione, le penne a sfera hanno in gran parte rimpiazzato le penne stilografiche. La punta della penna a sfera è realizzata normalmente in ottone, in alpacca o in acciaio inossidabile. All’interno della punta vi è una cavità che contiene un inchiostro viscoso che viene distribuito sulla carta grazie al rotolamento di una piccola sfera metallica posta all’estremità della punta. L’inchiostro si secca quasi immediatamente al contatto della carta. La penna a sfera venne poi ideata dal giornalista ungherese László József Bíró nel 1938. Vedendo una palla che, uscita da una pozzanghera, lasciava una scia sulla terra, Bíró pensò che questo principio potesse valere anche con l’inchiostro. Sembra che il primo a chiamare comunemente la penna a sfera biro sia stato Italo Calvino, dal nome del suo inventore. Nel tempo la penna a sfera subì evoluzioni ed adattamenti rispetto allo sviluppo tecnologico ed alle regioni di utilizzo.
Nato oggi:
1950 (73 anni fa): nasce, a Crotone, Rino Gaetano cantante, ricordato per la sua voce ruvida, per l’ironia e i profondi testi caratteristici delle sue canzoni, nonché per la denuncia sociale, spesso celata dietro testi apparentemente leggeri e disimpegnati. Inizia i suoi primi approcci musicali imparando a suonare la chitarra e componendo le sue prime canzoni. Incontra fin da subito le perplessità del mondo musicale per il suo modo ironico e singolare di proporre i suoi pezzi, poco in linea con la tendenza seriosa di quel periodo. Debutta con un 45 giri nel quale interpreta sotto lo pseudonimo di “Kammamuri’s” una canzone intitolata “I love you Marianna”, ma Gaetano è troppo fuori dagli schemi per essere capito dal conformistico universo della discografia italiana. Tuttavia, continua con tenacia la strada della musica. Ci riprova, nel 1974, con il disco “Ingresso libero”. Pubblico e critica al solito lo ignorano, ma inn cantiere aveva una vera e propria bomba: un motivo di facile presa, si trattava di “Ma il cielo è sempre più blu”, il pezzo che nel 1975 gli fa compiere il gran salto in cima alle classifiche. Nel 1976, esce il suo secondo LP, questa volta molto atteso, “Mio fratello è figlio unico”, all’interno, un’altra hit mai più uscita dall’ideale canzoniere italiano: “Berta filava” . Da questo momento in poi, per un periodo che va dal 1976 al 1978, Rino Gaetano si impone sempre più come il cantautore fuori dalle righe, fino ad arrivare ad ottenere un vero e proprio successo con la canzone “Gianna” al Festival di Sanremo del 1978 arrivando al terzo posto, dopo “Un emozione da poco” di Anna Oxa e da “E dirsi ciao” dei Matia Bazar. Muore, a Roma, all’età di trentuno anni, a causa di un incidente automobilistico, il 2 giugno 1981.