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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 5 Giugno.

Accadde che:

1662 (359 anni fa): Luigi XIV adotta come suo simbolo personale il sole, pertanto sarà chiamato anche il Re Sole. Regnò per 72 anni e 110 giorni, dal 14 maggio 1643, quando aveva meno di cinque anni, fino alla morte nel 1715. La concezione di governo che lo ispirava è perfettamente sintetizzata nella celebre frase: “Lo stato sono io”, chiaro riferimento alla monarchia assoluta. Il coronamento della politica di Luigi XIV è costituito dalla creazione di Versailles e dalla estrema cura che regolava la vita di corte. La vita quotidiana del re era un rituale perfettamente pianificato, dove l’importanza di ogni cortigiano dipendeva dalla sua vicinanza al monarca. Stabilendo la corte e il governo a Versailles, Luigi XIV prese una decisione fondamentale per il suo regno: per la prima volta in Francia l’esercizio del potere si identificò con un luogo, Versailles, che in qualche modo diventò la seconda capitale del Paese. La giornata di Luigi XIV era strettamente pianificata da quando si svegliava al mattino fino al momento di andare a dormire. Il duca di Saint-Simon la riassunse in una frase famosa: «Con un almanacco e un orologio si può sempre sapere con esattezza cosa stia facendo il re, anche a trecento leghe di distanza». Se il re non era dell’umore per uscire, o se il tempo o la salute non glielo permettevano, poteva rifugiarsi nell’Appartamento Interno. Quest’area privata era composta da quindici stanze, Ospitava svariate opere d’arte che facevano parte delle collezioni reali, ma erano riservate al diletto personale del sovrano. Tra queste c’erano numerosi quadri, come la Gioconda di Leonardo Da Vinci.

1968 (53 anni fa): Sirhan Sirhan spara a Robert Kennedy all’Ambassador Hotel di Los Angeles, California. Kennedy, senatore per lo Stato di New York, nonché fratello dell’ex Presidente statunitense John Fitzgerald Kennedy, era nel bel mezzo della propria campagna elettorale per le elezioni presidenziali del 1968. Decise di correre per le primarie del Partito Democratico confrontandosi con il senatore Eugene McCarthy e con il Vicepresidente uscente Hubert Humphrey. Il senatore nel pieno della campagna per le primarie, decise di cambiare i suoi programmi e concedere una conferenza stampa ai giornalisti dopo la vittoria ottenuta in California, che lo incoronava di fatto come il candidato da battere alla convention democratica per la corsa alla Casa Bianca. Mentre lasciava l’hotel, attraversando le cucine, venne ferito a morte dai tre colpi esplosi a bruciapelo da Shiran Shiran, un immigrato di origine palestinese. Bob Kennedy morì dopo ventisei ore di agonia, aveva 42 anni. Le sue ultime parole, pronunciate subito dopo essere stato colpito e appena prima di perdere conoscenza, furono: «E gli altri? Come stanno gli altri?» Due giorni dopo il suo corpo venne trasportato attraverso il Paese a bordo del “Funeral train” e migliaia di persone spontaneamente si raccolsero lungo le rotaie per salutarlo in un lungo corteo funebre. Il suo assassino Sirhan fu condannato a morte, poi all’ergastolo e oggi si trova ancora in carcere in California.  La salma è stata esposta nella Cattedrale di San Patrizio a New York per due giorni, prima del funerale, tenutosi l’8 giugno. Il suo corpo fu sepolto vicino a quello del fratello, John, al Cimitero nazionale di Arlington. La sua morte promosse la protezione dei candidati alla presidenza da parte dei Servizi Segreti degli Stati Uniti.

Nata oggi:

1646 (375 anni fa): nasce a Venezia Elena Lucrezia Cornaro un’erudita, ricordata come la prima donna a ottenere una laurea al mondo. Figlia di un nobile della Repubblica di Venezia che ne favorì in tutti i modi l’educazione, a diciannove anni prese i voti, proseguendo gli studi di filosofia, teologia, greco, latino, ebraico e spagnolo. Quando il padre chiese che la figlia potesse laurearsi in teologia all’ Università di Padova, il cardinale Gregorio Barbarigo si oppose duramente, in quanto riteneva “Uno sproposito” che una donna potesse diventare “Dottore”, perché avrebbe significato «renderci ridicoli a tutto il mondo». Tuttavia, nel 1678 a 32 anni, Elena ottenne finalmente la laurea, conseguita però in filosofia e non in teologia, come avrebbe voluto, non potendo, in quanto donna, esercitare l’insegnamento. Questo traguardo non rappresentò una spinta alla parità del diritto allo studio per le donne; si sarebbe dovuto aspettare fino al 1732 per la laurea in Italia di un’altra donna, la fisica bolognese Laura Bassi. La sua fama si estese, ben presto, in Italia e anche all’estero: il cardinale Federico d’Assia-Darmstadt la consultò su problemi di geometria solida; da Ginevra Louise de Frotté, nipote del celebre medico Théodore de Mayerne, invitò  Gregorio Leti a inserire la Cornaro nella sua raccolta di biografie di personaggi celebri “L’Italia regnante;  il cardinale Emanuele de Bouillon la fece esaminare dai due eruditi che ne rimasero ammirati. Le sue opere si erano limitate a quattro discorsi accademici riguardanti la religione, la politica e la morale, undici elogi, cinque epigrammi, un acrostico, sei sonetti e un’ode, oltre alla traduzione dallo spagnolo di un opuscolo spirituale di Giovanni Lanspergio, “Il Colloquio di Cristo all’anima devota”. Muore a Padova il 26 luglio 1684.Tra i tanti riconoscimenti le è stato Le è stato dedicato il Cratere Piscopia di 26 km di diametro sul pianeta Venere.

 

 

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