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venerdì, Novembre 22, 2024
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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 25 Ottobre.

Accadde che:

286 (1737 anni fa): avviene l’esecuzione dei santi Crispino e Crispiniano durante il regno di Diocleziano. Crispino e Crispiniano erano due fratelli, nati da una nobile famiglia romana intorno al 260 d.C. Non sappiamo se la fede fu loro donata in famiglia, ma il fatto che abbandonarono Roma e gli agi della loro casa, ci fa supporre che i loro familiari fossero, in realtà pagani. Secondo la tradizione i due giovani si recarono in Francia con il desiderio di evangelizzare i popoli pagani. Arrivati in Francia furono inviati a Soissons, per essere accolti dalla comunità cristiana di quel luogo, ma, non volendo essere di peso a nessuno, impararono l’arte dei calzolai e si misero a svolgere questo mestiere. Ma, imperversando la persecuzione e i due furono denunciati e condotti in tribunale. Il prefetto, vedendoli giovani, pensò di poterli persuaderli abbastanza facilmente ad abiurare la propria fede, ma loro hanno preferito non cedere. Per questo furono flagellati con cinture di cuoio e tormentati con spine sotto le unghie delle mani; ma i due rimasero fermi nel loro proposito e parvero quasi non soffrire nonostante l’atrocità dei tormenti, sicché con una macina al collo vennero gettati nel fiume. Ma, per divino volere, si sciolsero le corde e furono portati sulla sponda del fiume. Cercarono di fuggire, ma furono nuovamente catturati e messi in un forno di piombo bollente. Ma dentro il forno Crispino e Crispiniano lodavano Dio e cantavano e il prefetto, pensando che i carnefici non avessero obbedito ai suoi ordini si avvicinò al forno e una goccia di quel piombo gli cadde su un occhio, rovinando la sua vista. In preda all’ira, ordinò di alimentare le fiamme con legna, grasso e qualsiasi altra cosa trovassero, ma più le fiamme si alzavano più si udivano forti le lodi al Signore, ad un certo punto apparve un giovanetto, vestito di bianco, che entrando fra le fiamme ardenti, prese la mano dei due giovani e li condusse fuori. Venuto a sapere quel che era successo, l’imperatore Massimiano diede ordine che venissero decapitati. Così i due fratelli furono condotti al patibolo e, prima l’uno poi l’altro, diedero suprema testimonianza della loro fede, offrendo la loro vita per il Signore. Il loro culto è legato principalmente al loro mestiere: essi, infatti, sono patroni dei calzolai e, grazie a questo patronato, il loro nome e la loro storia ha viaggiato in tutto il mondo.

1962 (61 anni fa): durante la Crisi dei missili di Cuba, Adlai Stevenson mostra all’ONU delle foto che dimostrano che missili sovietici sono installati a Cuba. Stevenson fu l’uomo che dissuase il presidente da un attacco aereo contro Cuba e da qualsiasi reazione militare, ammonendo Kennedy delle “incalcolabili conseguenze” di una mossa del genere. E in quella manciata di giorni, che da drammatici potevano diventare tragici, il pensiero di quest’uomo prevalse su quella di altri consiglieri della Casa Bianca. Ma a un prezzo che all’epoca, e per decenni, è stato mantenuto “top secret”.

Nato oggi:

1881 (142 anni fa): nasce, a Malaga (Spagna), Pablo Ruiz Picasso pittore e scultore, uno degli artisti più influenti del XX secolo. Si racconta che la prima parola pronunciata dal piccolo Pablo non sia stata la tradizionale “mamma”, ma “Piz!”, da “lapiz”, che significa matita. E prima ancora di incominciare a parlare, disegna. il giovane Picasso rivela, quindi, da subito una precoce inclinazione per il disegno e la pittura. Per molti anni vive tra Barcellona e Madrid, dove vince il concorso dell’Accademia Reale, lavora moltissimo, mangia poco, vive in un tugurio mal riscaldato e, alla fine, si ammala. L’anno seguente, è il 1897, porta a termine una serie di capolavori, fra cui la famosa tela “Scienza e carità”, ancora assai legata alla tradizione pittorica dell’Ottocento. Il quadro ottiene una menzione all’Esposizione nazionale di Belle Arti di Madrid. Nel 1900 allestisce la sua prima mostra personale, malgrado l’intento di fondo dell’artista sia quella di scandalizzare il pubblico, la mostra sostanzialmente piace, malgrado le solite riserve dei conservatori, e si vendono molte opere su carta. Pablo diventa un “personaggio”, odiato e amato. A venticinque anni, é riconosciuto ed ammirato non solo come pittore, ma anche come scultore ed incisore. Durante una visita al Musée de l’Homme, al palazzo Trocadero a Parigi, rimane colpito dalle maschere dell’Africa Nera, lì esposte, e dal fascino che emanano. I sentimenti più contrastanti, la paura, il terrore, l’ilarità si manifestano con un’immediatezza che Picasso vorrebbe anche nelle sue opere. Viene alla luce l’opera ” Les Demoiselles d’Avignon”, che inaugura uno dei più importanti movimenti artistici del secolo: il cubismo. Il 1937 é l’anno dell’Esposizione Universale di Parigi, per l’occasione Picasso crea un’opera enorme: “Guernica” dal nome della città basca appena bombardata dai tedeschi. La “Guernica” diventerà l’opera simbolo della lotta al fascismo. Negli anni ’50 Pablo Picasso é ormai un’autorità in tutto il mondo, ha settant’anni ed é finalmente sereno, negli affetti e nella vita lavorativa. Si succedono mostre e personali, opere su opere, quadri su quadri. Muore, a a Mougins (Francia), l’8 aprile 1973.

 

 

 

 

 

 

 

 

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