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sabato, Novembre 23, 2024
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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi che hanno segnato la data del 24 Ottobre.

Accadde che:

1929 (94 anni fa): avviene il crollo della borsa di New York, con circa tredici milioni di azioni che vengono contrattate e che precipitano. Si scatenò un’ondata di panico, sostenuta dalle allarmanti notizie di suicidi di agenti di Borsa e di banchieri. La bufera a Wall Street durò diverse settimane e innescò una corsa a ritirare il denaro depositato nelle banche. Molte di queste, soprattutto le più piccole, non furono in grado di soddisfare le richieste e quindi fallirono. Il crollo di Wall Street e il fallimento di migliaia di banche colpì certamente molti possessori di grandi capitali, ma si abbatté anche su tanti piccoli risparmiatori che videro svanire i loro modesti pacchetti azionari o i loro depositi bancari. Il crollo della borsa non fu la causa principale della crisi, ma sicuramente concorse a inasprirla, portando alla rovina centinaia di migliaia di famiglie. Il ribasso continua fino all’8 luglio 1932, quando l’indice raggiunge 58 punti. Poiché gli Usa erano il centro di gravità dell’economia mondiale, fatta eccezione per la Russia, la crisi si diffuse in tutti i paesi capitalistici.

1970 (53 anni fa): Salvador Allende viene eletto presidente del Cile. Quando venne democraticamente eletto dal popolo dichiarò la sua intenzione di promuovere la “Via cilena al socialismo democratico”. Allende, già candidato senza successo alle presidenziali del 1952, 1958, 1964, venne eletto da una coalizione di centro sinistra, appoggiata dai sindacati, dagli operai e dagli studenti, ma anche dal mondo degli intellettuali e degli artisti come Pablo Neruda. Viene ricordato per essersi adoperato per migliorare le condizioni dei ceti meno abbienti, i salari degli operai, il sistema sanitario, l’istruzione. Ma il suo ben più potente vicino di casa, gli Stati Uniti dell’era Nixon non vedeva di buon occhio il modello di socialismo democratico incarnato da Allende, che venne accusato di rapporti troppo stretti con paesi come Cuba e l’Unione Sovietica. Nel 1973, rimase vittima del golpe attuato dal generale Augusto Pinochet. “Pagherò con la mia vita la difesa dei princìpi che sono cari a questa patria”, dirà nel suo ultimo accorato discorso al popolo cileno. Ed aveva ragione: venne ritrovato cadavere all’interno del palazzo presidenziale, ucciso a colpi di fucile. La versione ufficiale fu poi che si fosse suicidato con il fucile regalatogli qualche giorno prima da Fidel Castro. Per i cileni da quel momento cominciò un lungo e tragico periodo di dittatura.

Scomparso oggi:

1957 (66 anni fa): muore, a Montecatini Terme, Christian Dior stilista. Nato, a Granville (Francia), il 21 gennaio 1905 è considerato fra gli stilisti più famosi del XX secolo. Dapprima lavorò come illustratore di moda, poi come un assistente di moda a Parigi. La “Ligne Corolle” o “New Look”, come la chiamarono i giornalisti del settore, fu la sua prima e più rivoluzionaria collezione. Era caratterizzata dalla rotondità delle spalle, dall’enfasi donata al busto e dal risalto dato alla vita stretta, nonché da gonne a forma di campana di materiale sontuoso. Dior, in seguito, ammise di essersi ispirato agli eleganti vestiti che indossava sua madre. È stato il responsabile principale del ritorno di Parigi come “capitale” del mondo per la moda, dopo che aveva perso la sua importanza durante la Seconda Guerra Mondiale. Nonostante ciò, ci furono molte critiche nei confronti della sua moda, soprattutto da parte delle femministe. L’accusa principale era quella di aver riportato le donne ad un ruolo decorativo e quasi subalterno, mentre altri erano scioccati dall’uso stravagante di ornamenti e dal metraggio di tessuto, dato che a quell’epoca il vestiario era ancora razionato. Dopo questa collezione, ne creò ancora di numerose, perseverando attraverso di esse nel discorso intrapreso con quelle precedenti. Dior stabilì un modello di donna improntato al romanticismo e ad un look estremamente femminile, attraverso il quale enfatizzò il lusso, talvolta a discapito del comfort. Morì, improvvisamente, a soli 52 anni e, come si dice spesso per i geni, quello che aveva da dire riuscì ad esprimerlo compiutamente, tanto da fare del suo nome un sinonimo di classe e di lusso.

 

 

 

 

 

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