Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 21 Settembre.
Accadde che:
1924 (99 anni fa): viene inaugurato a Lainate il primo tratto, da Milano a Varese di quella che diverrà l’autostrada dei Laghi e che sarà la prima autostrada a pedaggio realizzata in Italia. Il nastro inaugurale fu tagliato da una Lancia Trikappa di casa Savoia con a bordo il re in persona Vittorio Emanuele III e seguita dal lungo corteo di automobilisti invitati. Tra essi, il cronista del quotidiano La Tribuna di Roma scrisse: “Viaggio attraentissimo su un cemento liscio come un parquet, senza callaie insidiose o ciclisti o simili da mandare all’altro mondo”. La nuova strada era a una sola corsia per senso di marcia e a una sola carreggiata, più che sufficienti per ospitare il passaggio delle poche decine di auto che vi circolavano ogni giorno. Il percorso era per lo più rettilineo, il pagamento del pedaggio avveniva nell’area di servizio e sosta, che era obbligatoria. Nei primissimi anni l’autostrada chiudeva alle 1:00 e riapriva alle 6:00.
1964 (59 anni fa): dopo la guerra, seguita da un breve periodo di instabilità politica, Malta ottenne l’indipendenza dal Regno Unito divenendo membro del Commonwealth col nome di Stato di Malta. Nella Costituzione mantenne il monarca del Regno Unito come proprio capo dello Stato, con il titolo di regina di Malta (regina ta’ Malta), con un governatore generale che deteneva i poteri esecutivi. Il 13 dicembre 1974 divenne una repubblica, con il presidente a capo dello Stato. Il 31 marzo 1979 ebbe termine anche l’accordo di difesa militare tra la Repubblica e il Regno Unito. Dopo l’affare maltese, la difesa di Malta, in caso di attacco, è garantita dalle Forze Armate Maltesi e dalla Repubblica Italiana, grazie a un trattato bilaterale tra i due paesi. L’8 marzo 2003 un referendum approvò, con il 53,65% dei consensi, l’adesione all’Unione europea. Nel gennaio 2008 Malta ha adottato l’euro come moneta nazionale.
Scomparso oggi:
1990 (33 anni fa): viene assassinato, a soli 38 anni, Rosario Livatino, mentre percorre la statale Agrigento-Caltanissetta, in Sicilia. Nato, a Canicatti (provincia di Agrigento) è passato alla storia come “Il giudice ragazzino”, perché quando morì, per mano di quattro killer e per ordine della Stidda la mafia agrigentina, era il più giovane dei 27 magistrati uccisi in ragione del loro servizio. Quando lo fecero sbandare, Livatino uscì dall’auto, cercando salvezza fuggendo per i campi, ma lo finirono con un colpo di pistola al volto. Il giudice era da solo, aveva rifiutato la scorta proprio perché voleva proteggere altre vite. Si era laureato con lode all’età di 22 anni presso la facoltà di Giurisprudenza a Palermo. Nel momento della morte, era giudice di Tribunale, in servizio ad Agrigento e si occupava di misure di prevenzione. Qualche anno prima, da sostituto procuratore, aveva condotto le indagini sugli interessi economici della mafia, sulla guerra di mafia a Palma di Montechiaro, sull’intreccio tra mafia e affari, delineando il sistema della corruzione. Stando alla sentenza che ha condannato esecutori e mandanti del suo omicidio, Livatino è stato ucciso perché «perseguiva le cosche mafiose impedendone l’attività criminale, laddove si sarebbe preteso un trattamento lassista, cioè una gestione giudiziaria se non compiacente, almeno, pur inconsapevolmente, debole, che è poi quella non rara che ha consentito la proliferazione, il rafforzamento e l’espansione della mafia». Il giudice Non fece mai mistero di una profonda fede cristiana, che conciliava rigorosamente con la laicità della propria funzione. Il 19 luglio del 2011 è stato firmato dall’arcivescovo Francesco Montenegro il decreto per l’avvio del processo diocesano di beatificazione di Rosario Livatino. Il 21 dicembre 2020 Papa Francesco con un decreto ne ha riconosciuto il martirio in odium fidei. La data di beatificazione è stata il 9 maggio 2021