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venerdì, Settembre 20, 2024
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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 16 Settembre.

Accadde che:

1976 (47 anni fa): avviene “La Notte delle matite”, il nome in codice dell’operazione organizzata dalla polizia argentina con lo scopo di sequestrare, reprimere, torturare e uccidere gli studenti delle scuole superiori che si fossero resi colpevoli di “attività atee e anti nazionaliste”. Furono sequestrati sei studenti, militanti o simpatizzanti della cosiddetta Unión Estudiantil Secundaria (UES), responsabili secondo le autorità della partecipazione alle manifestazioni contro l’abolizione del Boleto Escolar Secundario (BES), un tesserino che consentiva agli studenti liceali sconti sul prezzo dei libri di testo e una riduzione del biglietto per l’utilizzo dell’autobus. Dopo l’arresto, gli adolescenti sequestrati avrebbero dovuto essere eliminati dopo aver fatto loro soffrire pene indicibili in diversi centri di detenzione clandestini. Tutti i sei giovani arrestati quel giorno scomparvero.

1987 (36 anni fa): Mario Magnotta subisce il celebre scherzo della lavatrice, messa in atto da due ex allievi dell’istituto tecnico commerciale in cui lavorava come bidello. I due studenti venuti a conoscenza della separazione di Magnotta decisero di fargli uno scherzo telefonico, incentrato sulla lavatrice, perchè era stato lo stesso Magnotta a confidare ai due ragazzi di aver chiesto all’ex moglie la restituzione dell’elettrodomestico acquistato qualche anno prima. I due fecero credere al bidello di non aver perfezionato l’acquisto della lavatrice, a causa di crediti e debiti incrociati tra fornitori e rivenditori dell’Aquilano. Non solo, lo convinsero di aver sottoscritto una clausola che lo impegnava ad acquistare periodicamente nuovi elettrodomestici. I due giovani decisero, infine, di registrare le chiamate a un sempre più esasperato Magnotta, che esplose durante l’ultima telefonata (la quarta), quando di fronte all’ennesima richiesta di rimborso dei danni e onoramento del contratto, si esibì in una lunga serie di insulti e bestemmie in dialetto aquilano. De Dominicis e Videtta, i due ex alunni, iniziarono a far circolare le registrazioni dello scherzo telefonico, incise su musicassetta. E così il bidello diventò un vero e proprio fenomeno virale pre-social.

Scomparsa oggi:

1977 (46 anni fa): muore, a Parigi, a causa di un arresto cardiaco, Maria Callas soprano. Nata, a New York, il 2 dicembre 1923 è stata regina indiscussa della lirica, soprannominata la “Divina”. Ma oltre per la tecnica superlativa, la Callas è ricordata per la maestria, mai vista fino ad allora su un palcoscenico, di una persona che riuscisse a fondere canto e recitazione. La sua vita è stata costellata da tanti successi, ma anche tante sofferenze. Come le eroine che portava in scena, anche lei ha conosciuto i tormenti, le delusioni e il vero amore. Ha vissuto una storia d’amore appassionata con il magnate del petrolio, Aristotele Onassis, per lui aveva lasciato il marito Giovanni Battista Meneghini, di 27 anni più grande. La morte del figlio Omero perso pochi minuti dopo la nascita, a causa di un’insufficienza respiratoria. E ancora il matrimonio del suo grande amore con Jackie Kennedy, la vedova del presidente americano John Fitzgerald kennedy. E infine, l’addio alle scene, costellato di ritorni annunciati e sempre smentiti, la depressione dopo la morte dell’armatore greco e l’assassinio di Pier Paolo Pasolini che l’aveva voluta nel film “Medea”. La più grande soprano di tutti i tempi nel giro di cinque anni perse ogni cosa: voce, amori e gloria, rimando sola in quella grande casa dove si è spenta. Confidò le sue ultime volontà alla sua fidata domestica Bruna: “Abbraccerò il mio Aristo attraverso il mare”, alludendo alla sua volontà di far spargere le sue ceneri nel mar Egeo. Alcune curiosità sulla Divina:

  • I genitori di Maria avrebbero voluto un maschio, per rimediare alla perdita del figlio Vasily, morto durante un’epidemia di tifo a soli 3 anni nel 1923. Quando la madre apprese che si trattava di una femmina, per i primi giorni non volle nemmeno vederla, ed il padre non si curò di registrarla all’anagrafe.
  • Ad undici anni partecipò alla trasmissione radiofonica “L’ora del dilettante”, cantando “La Paloma” e vincendo il secondo premio (un orologio Bulova).
  • Maria aveva una sorella maggiore di 6 anni, Jakinthy detta Jackie, che era la prediletta in casa, ed inizialmente solo a lei venivano impartite lezioni di canto e di pianoforte: Maria era costretta ad ascoltare dietro la porta le lezioni, riuscendo ad imparare subito quello che la sorella apprendeva con difficoltà.
  • Il fatto di essere molto miope la costrinse sempre ad effettuare sforzi di memoria e di concentrazione enormi: in tutta la sua carriera ha interpretato decine di opere in teatro senza mai riuscire a vedere il direttore. Era quindi costretta, per non sbagliare gli attacchi, ad imparare alla perfezione non solo la sua parte ma anche le parti degli altri personaggi.
  • Sempre nel 1947, appena arrivata a Verona, incontrò G.B. Meneghini, un uomo d’affari molto più vecchio di lei, con cui stipulò un contratto che coinvolgeva gli affetti e gli affari. Per sei mesi Meneghini si sarebbe preso cura di lei spesandola di tutto e lei gli avrebbe offerto il suo amore. Non sappiamo se Maria sia stata costretta ad accettare questo contratto “speciale” perché in situazione di estremo bisogno o se, come affermano le lettere scritte da Maria, fu un colpo di fulmine. Per certo sappiamo che almeno in questo iniziale periodo Meneghini non aveva affetto per lei ma solo attenzione sessuale.
  • Alla fine del 1948 abbiamo la testimonianza di una lettera in cui Maria invoca la morte: non lo aveva mai fatto prima, neanche nei momenti di maggior sconforto. Lo fa in un momento artistico per lei molto felice, alla vigilia della Norma di Firenze, quando la sua volontà di perfezione supera le immense capacità della sua voce.
  • Nel 1949 Maria si sposò, precisamente il 21 di Aprile. Ma non lo fece come ogni sposa al mondo desidererebbe; fu costretta a farlo in modo dimesso e non all’interno della Chiesa, ma nella sacrestia. Oltre agli sposi erano presenti solo due testimoni, il Parroco ed il sacrestano. Tutto ciò perché Maria era di religione ortodossa e da qualche tempo conviveva con Meneghini, quindi era considerata una pubblica peccatrice. Solo con il Concilio Vaticano II cancellò o per lo meno mitigò le difficoltà che incontrò Maria per potere ufficializzare la sua unione.
  • La rivalità Callas – Tebaldi fu un cavallo di battaglia di molte testate italiane e non, durante tutti gli anni Cinquanta. Le battute tra le due primedonne erano feroci.
  • La Tebaldi una volta dichiarò alla stampa che se ne andò dalla Scala quando si accorse che per lei non c’era più posto. La Callas: “Renata Tebaldi è una artista senza spina dorsale”; di rimando la Tebaldi: “Non avrò la spina dorsale ma ho ciò che la Callas non ha: un cuore”. La Tebaldi buona e remissiva stava vincendo la battaglia: il pubblico stava abbandonando Maria. Eravamo verso la fine del 1955.

 

 

 

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