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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 13 Settembre.

Accadde che:

1968 (55 anni fa): la Procura della Repubblica di Roma sequestra “Teorema”, il film di Pasolini con l’accusa di “oscenità”, a causa delle scene di rapporti sessuali che facevano da padrone. Il 14 ottobre, dello stesso anno, seguì la Procura della Repubblica di Genova. Il processo contro Pasolini e il produttore del film, Donato Leoni, venne poi trasferito per competenza territoriale a Venezia, terminando poco dopo, il 23 novembre 1968. Al termine di una camera di consiglio lunga un’intera ora, il Tribunale decise di assolvere gli imputati, stabilendo che “trattandosi incontestabilmente di un’opera d’arte, Teorema non può essere sospettato di oscenità”. Protagonista del film è un giovane, che giunge a Milano ospite di una famiglia benestante. Il padre, proprietario di una fabbrica, la madre, moglie fedele, il figlio maschio, appassionato d’arte, ma senza il coraggio necessario a farne una professione, la figlia femmina, fragile, malinconica, inquieta, e la servitù, tra le cui fila stava Emilia. Tutti da lui conquistati carnalmente, uno dopo l’altro. Al suo congedo, il vuoto dell’ignoto, la consapevolezza della dissolutezza. L’idea di Teorema, esposta da Pier Paolo Pasolini in un’intervista del 1966, era quella della visita di Dio, che mostra e rivela, avvolto nell’aura del sacro, il reale, in tutta la sua brutalità. Teorema fu presentato alla ventinovesima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, ma il pubblico degli specialisti ne disertò la proiezione.

1982 (41 anni fa): dieci giorni dopo l’eccidio di Via Carini, in cui persero la vita Carlo Alberto Dalla Chiesa, Emanuela Setti Carraro e Domenico Russo, il Parlamento approvava la Legge numero 406, divenuta per antonomasia la Legge “Rognoni-La Torre”. L’approvazione della “Rognoni-La Torre” ha segnato la svolta nella lotta alla mafia, introducendo per la prima volta nel nostro ordinamento il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso e le misure di prevenzione del sequestro e della confisca dei patrimoni di provenienza illecita, oltre alla costituzione di una commissione parlamentare permanente di vigilanza e controllo sul fenomeno mafioso. La legge era stata proposta e voluta fortemente da Pio LaTorre, Deputato del PCI, che non poteva aggiungere il suo voto a quello degli altri suoi colleghi perché era stato ucciso il 30 Aprile di quell’ anno in un agguato in cui morì anche Rosario Di Salvo, amico e compagno di La Torre, che in quel momento era il suo autista. Quando La Torre propose il suo disegno di legge, Cosa Nostra stava cambiando pelle e si mostrava sempre più spavalda e spericolata.

Nato oggi:

1973 (50 anni fa). Nasce, a Napoli, Fabio Cannavaro allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo difensore. Secondo di tre figli inizia subito a giocare al calcio e, all’ età di otto anni, entra nell’Italsider di Bagnoli; mentre ad 11 anni entra nelle giovanili del Napoli, vincendo subito un trofeo. Fabio, incaricato di fare il raccattapalle allo stadio San Paolo, ha la fortuna di seguire da vicino Maradona e di osservare al meglio le sue giocate, ma ha anche la fortuna di venire a contatto con un grande difensore, Ciro Ferrara, divenuto in breve tempo un modello da seguire e una persona da ammirare. Nel 1993 Fabio arriva al Napoli e, insieme a tutta la squadra, lotta per la salvezza, mettendo in luce le sue grandi doti. L’avventura al Napoli dura tre stagioni, poi, nell’estate del 1995, si trasferisce a Parma dove forma una fra le più importanti difese del mondo, insieme a Buffon e Thuram. Approda alla Nazionale maggiore il 22 gennaio 1997 in Italia-Irlanda del Nord (2-0). Con la maglia azzurra è protagonista dai Mondiali di Francia 1998, degli sfortunati Europei del 2000, dei Mondiali di Tokio del 2002 e degli Europei 2004 in cui è lui a indossare la fascia del capitano. Il suo successo più importante è sicuramente il trionfo ai mondiali di Germania 2006: per tutta la manifestazione si è dimostrato grande guerriero, guidando una difesa di ferro che ha portato alla vittoria della coppa del mondo. Ai mondiali 2010, che si svolgono in Sudafrica, gioca la sua ultima partita con la maglia azzurra fissando il record di presenze a 136. Oggi Cannavaro, in attesa di allenare una squadra, è molto attivo sui social e pratica l’altro suo grande hobby: la bicicletta.

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