Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 12 Settembre.
Accadde che:
1919 (104 anni fa): Gabriele D’Annunzio e i suoi circa 2.6000 legionari entrano a Fiume acclamati dalla popolazione italiana e istituiscono un governo provvisorio. Scarsa fu la resistenza delle truppe jugoslave, anche perché la stessa Jugoslavia stava ancora nascendo ufficialmente. Grande fu l’entusiasmo di molti cittadini in patria, tra i quali Benito Mussolini, che sostenne anche economicamente i legionari con le raccolta fondi del suo giornale Il Popolo d’Italia, ma il Governo italiano presieduto da Francesco Saverio Nitti oppose subito le proprie rimostranze. Benché caldeggiata da una parte della popolazione infatti, la presa di Fiume era una violazione dei trattati che lo stesso Regno Italiano aveva firmato e ciò avrebbe aperto una complicata disputa diplomatica. Il Governo, dunque, dopo aver sospeso i rifornimenti alla città, cominciò a cercare una risoluzione pacifica con D’Annunzio e i suoi, impegnandosi a difendere la città da ogni tentativo d’annessione jugoslavo. Il poeta e i suoi, però, volevano l’annessione definitiva ai confini italiani. L’avventura fiumana si concluse nel 1920. Il il 12 novembre 1920 venne così firmato il Trattato di Rapallo che disegnava i confini italiani e jugoslavi. L’Italia ottenne Trieste, Pola, Zara e Gorizia. riconoscendo Fiume come Stato libero e indipendente. D’Annunzio non riconobbe quanto stabilito a Rapallo e perciò il governo fu costretto a incaricare il generale Caviglia di far sgomberare con la forza i ribelli. L’attacco, con tanto di cannoni e mitragliatrici, iniziò il 24 dicembre 1920 e si concluse il 28 dicembre, piegando la resistenza dei legionari barricati dentro la città. Nel gennaio del 1921 terminò l’occupazione e il poeta tornò in Italia insieme ai suoi seguaci.
1953 (70 anni fa): John Kennedy sposa Jackie Bouvier. Lui all’epoca era solo senatore del Massachussetts, ma da lì a poco sarebbe diventato Presidente degli Stati Uniti. Lei, Jackie Bouvier, proveniva da una delle famiglie più benestanti di New York, ed era giornalista del Washington Times-Herald, destinata a diventare un’icona di stile. Presenti alla cerimonia 800 ospiti, tra cui senatori, diplomatici e personaggi di spicco della mondanità. Oltre agli 800 invitati alla cerimonia in chiesa, erano 400 gli ospiti attesi al ricevimento. Per i 1200 fortunati, un buffet alla Hammersmith Farm, la tenuta principe della famiglia di Jackie, dove la sposa trascorse la sua infanzia. Tra i momenti più importanti del matrimonio la benedizione speciale che hanno ricevuto durante il rito religioso. Durante la messa, infatti, il cardinale Cushing, all’epoca arcivescovo di Boston, celebrò i riti del matrimonio facendo riferimento a una “speciale benedizione del papa”.
Nato oggi:
1913 (110 anni fa): nasce, in Alabama (Stati Uniti), Jasse Owens velocista e lunghista, per qualcuno, infatti, è stato il più grande personaggio sportivo del XX secolo; per altri è un’icona, il simbolo stesso dei Giochi Olimpici. Jesse Owens mostra fin da giovane un evidente talento per le discipline sportive. Non possiede i soldi necessari a comprare costose attrezzature per praticare altri sport diversi dall’atletica leggera, così si dedica alle discipline della corsa. Negli USA, è il periodo caldo della segregazione razziale quando nel 1933 Owens è costretto ad alcune difficili esperienze: vive all’esterno del campus universitario con altri atleti afro-americani, nei viaggi con la squadra sportiva pranza in ristoranti per soli neri. Nell’anno che precede le Olimpiadi, Owens sbalordisce l’intero paese e fa conoscere il suo nome oltreoceano, dove scende in pista all’ultimo momento, perché reduce da un infortunio alla schiena e in un lasso di tempo inferiore ad un’ora eguaglia il record mondiale nei 100 metri, stabilisce quello nel salto in lungo, vince la gara dei 200 metri e quella dei 200 metri a ostacoli. Ai Giochi Olimpici vince ben 4 medaglie d’oro: nei 100 metri (stabilisce il record mondiale: 10,3”), nei 200 metri (record olimpico: 20,7”), nel salto in lungo (record olimpico: 806 cm) e nella staffetta 4 x 100 (record mondiale: 39,8”). Bisognerà attendere 48 anni, alle Olimpiadi di Los Angeles 1984, per vedere un altro uomo, l’americano Carl Lewis, capace di ripetere l’impresa di Owens. Jesse Owens, il lampo d’ebano, come molti giornali l’avevano ribattezzato, è morto di cancro ai polmoni all’età di 66 anni, a Tucson (Arizona), il 31 marzo 1980.