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venerdì, Novembre 22, 2024
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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data dell’11 Settembre.

Accadde che:

1926 (97 anni fa): fallisce il tentativo di assassinare Benito Mussolini da parte dell’anarchico Gino Lucetti. Lucetti si appostò sul piazzale di Porta Pia, a Roma, lanciando una bomba contro la macchina che trasportava il duce nel consueto tragitto da casa a Palazzo Chigi. La bomba rimbalzò sul bordo superiore del finestrino posteriore destro dell’automobile e, qualche secondo dopo, esplose a terra ferendo otto passanti e lasciando illeso l’obiettivo. Lucetti fu, immediatamente, immobilizzato da un passante e raggiunto dalla polizia. Nel corso delle indagini la polizia cercò invano le prove di un complotto, arrestò la madre, il fratello e la sorella di Lucetti, vecchi amici  e anche chi aveva alloggiato con lui in albergo. Mussolini uscì completamente illeso dall’attentato e dichiarò, inoltre, che se la bomba fosse riuscita a penetrare all’interno della vettura l’avrebbe potuta tranquillamente raccogliere per scagliarla a sua volta contro l’attentatore. Lucetti fu processato nel giugno 1927 e condannato a 30 anni di carcere. Nel 1943, fu liberato dagli Alleati, ma il 17 settembre di quello stesso anno, durante un bombardamento effettuato da bombardieri tedeschi, cercò rifugio su un motoveliero. Il natante fu però colpito e affondato, trascinando Lucetti con sé.

2001 (22 anni fa): avviene l’attacco terroristico negli Stati Uniti. Nell’arco di poche ore, quattro voli commerciali diretti in California dall’Est del paese vengono sequestrati e dirottati per colpire altrettanti bersagli in due metropoli: la torre nord e sud del complesso di edifici World Trade Center, le cosiddette Torri gemelle, a New York; il Pentagono e Capitol Hill, la sede del Congresso Usa, a Washington. L’ultimo bersaglio sarà l’unico a essere mancato. Il primo aereo viene dirottato con 76 passeggeri a bordo su Lower Manhattan e plana verso il World Trade center, il complesso di edifici che ospitava le Twin Towers. Centra la facciata della torre nord alle 8:46, le 14:46 in Italia. Iniziano le evacuazioni e i soccorsi, ma nell’arco di 17 minuti un secondo Boeing 767, operato dalla United Airlines, si schianta sulla torre sud con 51 passeggeri a bordo. Nell’arco di meno di due ore crolleranno entrambe, uccidendo chi era rimasto incastrato nei piani più alti degli edifici. Alle 9:37, poco dopo lo schianto del secondo aereo sulla torre Sud, un Boeing 757 di American Airlines precipita sulla facciata ovest del Pentagono, la sede dell’esercito Usa. Pochi minuti dopo, un altro Boeing avrebbe dovuto abbattersi sul Campidoglio, la sede del Congresso americano, ma alcuni dei 33 passeggeri sono insorti e hanno cercato di manomettere il piano dei terroristi. Precipita a sua volta alle 10:03 in Pennsylvania, a 200 chilometri in linea d’aria dall’obiettivo che avrebbe dovuto distruggere. Il bilancio complessivo dell’attentato è di 2.977 vittime, il prezzo più alto è stato pagato dai vigili del fuoco del New York City Fire Department: 343 i pompieri caduti durante le operazioni di salvataggio dei cittadini. L’attentato viene rivendicato da Al-Qaida, un’organizzazione terroristica sunnita capitanata da Osama Bin Laden. Ad oggi oltre la metà delle persone morte nel crollo delle Torri gemelle non sono ancora mai state ufficialmente riconosciute. Si conoscono i loro nomi, si sa che non ci sono più perché si trovavano nel posto sbagliato al momento sbagliato, ma per mille e più civili manca una corrispondenza tra i dati anagrafici e i resti umani ritrovati nei days after tra le macerie del World Trade Center. Ventidue anni dopo gli attacchi a New York, insomma, molte delle persone segnalate come vittime sono in realtà disperse.

Scomparsa oggi:

1599 (424 anni fa): muore, a Roma, Beatrice Cenci nobildonna. Nata, a Roma, il 6 febbraio 1577, è stata giustiziata per parricidio e poi assurta al ruolo di eroina popolare, per essersi difesa dal padre violento e depravato. Dopo aver perso la mamma ancora bambina, a soli sette anni, Beatrice viene affidata alle monache francescane del Monastero di Santa Croce a Montecitorio, insieme con la sorella Antonina. A quindici anni ritorna in famiglia, ma trova un ambiente violento e complicato, con il padre che la insidia e la sevizia continuamente. Egli, sposatosi in seconde nozze con Lucrezia Petroni, dopo essere stato in carcere ed essendo pesantemente indebitato, vuole impedire alla figlia di sposarsi, in maniera da non dover pagarle la dote e per raggiungere il suo scopo arriva al punto di segregarla in un piccolo castello. La ragazza inizia a covare un risentimento esasperato nei confronti del padre e con l’aiuto dei domestici spedisce lettere di aiuto ai familiari; una di queste, però, giunge tra le mani del padre stesso, che per punirla la picchia con violenza. Quando, nel 1597, l’uomo si ritira a Petrella malato di gotta e rogna e sommerso dai debiti, la vita di Beatrice peggiora ulteriormente. Così, esasperata dagli abusi sessuali e dalle violenze di cui è vittima, decide di uccidere il padre con l’aiuto dei fratelli Bernardo e Giacomo, della matrigna Lucrezia, di un castellano e di un maniscalco. I suoi tentativi, tuttavia, vanno a vuoto per due volte. L’omicidio, comunque, non tarda ad arrivare: stordito dall’oppio, l’uomo viene ripetutamente percosso con un mattarello e poi finito con un martello e un chiodo. Per nascondere il delitto, i congiurati buttano il corpo dell’uomo dalla balaustra: dopo le esequie il cadavere viene sepolto velocemente in una chiesa locale, mentre Beatrice e i suoi familiari tornano a Roma. Ben presto, tuttavia, sospetti e voci inducono le autorità a indagare sulla morte del conte. Dopo aver riesumato la salma, due chirurghi stabiliscono che una caduta non può essere stata la causa della morte. Beatrice, dopo avere negato in un primo momento il proprio coinvolgimento nell’assassino, viene sottoposta alla tortura della corda, e viene obbligata ad ammettere l’omicidio: viene, quindi, rinchiusa in carcere insieme con la matrigna. Al processo Beatrice e Lucrezia vengono, entrambe, condannate alla decapitazione. L’esecuzione va in scena nella piazza di Castel Sant’Angelo davanti a numerose persone, tra le quali anche Caravaggio, che rimarrà notevolmente colpito dalla vicenda di questa ragazza.

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