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lunedì, Settembre 16, 2024
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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 10 Agosto.

Accadde che:

1792 (231 anni fa): una folla di circa 30.000 persone marcia a Parigi verso il palazzo delle Tuileries, residenza dei reali di Francia, con l’intento di prendere prigioniero e giustiziare il re, Luigi XVI, ritenuto responsabile di aver collaborato con gli eserciti Austro-Prussiani che avanzano verso la capitale francese. Avvertito del pericolo il sovrano abbandona le Tuileries, insieme alla famiglia, sotto la scorta di circa 300 soldati per trovare rifugio nel palazzo dell’Assemblea Legislativa, ma nel caos generale non si preoccupa di lasciare ordini alle 900 guardie svizzere rimaste a presidiare le Tuileries. Dopo aver offerto una debole resistenza si arrenderanno, ma circa 600 di loro saranno uccisi, insieme a camerieri, cuochi, valletti di corte e chiunque potesse essere associato alla famiglia reale, da una folla infuriata per non aver trovato il sovrano. Si teme che la famiglia reale sia fuggita all’estero come aveva già tentato di fare nel Giugno del 1791, quando venne intercettata a Varennes e riportata a Parigi. Successivamente la folla muoverà verso il palazzo dell’Assemblea Legislativa dove Luigi XVI sarà preso in custodia e poi posto in arresto. L’ex sovrano sarà, successivamente, processato e condannato a morte nel Gennaio del 1793.

1860 (163 anni fa): avviene la strage di Bronte, un episodio avvenuto durante la spedizione dei Mille, in seguito a un’insurrezione popolare nei confronti dei nobili e della borghesia locale, della quale furono vittime sedici membri altolocati della città. Le truppe garibaldine, comandate da Nino Bixio, furono chiamate a ristabilire l’autorità del governo di Garibaldi, compiendo degli arresti tra la popolazione civile, ai quali seguì un processo sommario che portò alla condanna a morte, con conseguente esecuzione per fucilazione, di cinque brontesi. Quando Bixio cominciò la propria inchiesta sui fatti accaduti una larga parte dei responsabili era fuggita altrove, mentre alcuni colsero l’occasione per accusare gli avversari politici. Il tribunale misto di guerra, in un frettoloso processo durato meno di quattro ore, giudicò ben 150 persone e condannò alla pena capitale l’avvocato Nicolò Lombardo (che, acclamato sindaco dopo l’eccidio, era stato additato come capo della rivolta), insieme con altre quattro persone: Nunzio Ciraldo Fraiunco, Nunzio Longi Longhitano, Nunzio Nunno Spitaleri e Nunzio Samperi. All’alba del 10 agosto, i condannati vennero portati nella piazzetta antistante il convento di Santo Vito e collocati dinanzi al plotone d’esecuzione. Alla scarica di fucileria morirono tutti, ma nessun soldato ebbe la forza di sparare a Nunzio Ciraldo Fraiunco, il povero pazzo del paese, che risultò incolume. Il poveretto, nell’illusione che la Madonna Addolorata lo avesse miracolato, si inginocchiò piangendo ai piedi di Bixio invocando la vita; ricevette una palla di piombo in testa e così morì, colpevole solo di aver suonato una trombetta di latta. Alla luce delle successive ricostruzioni storiche si è appurato come Niccolò Lombardo fosse totalmente estraneo alla rivolta e, invitato a fuggire da più parti, si sarebbe rifiutato per poter difendere il proprio onore.

Nata oggi:

1966 (57 anni fa): nasce, a Milano, Marina Berlusconi, all’anagrafe Maria Elvira, imprenditrice e dirigente d’azienda, figlia di Silvio Berlusconi e di Carla Elvira Lucia Dall’Oglio, prima moglie dell’imprenditore. Dopo aver ottenuto il diploma di maturità classica e dopo due tentativi di seguire i corsi universitari di Giurisprudenza e Scienze politiche, il padre studiò per lei una sorta di istruzione domestica, affidandola a Fedele Confalonieri. A 22 anni diventa consigliere d’amministrazione della Standa, ed entra giovanissima in Fininvest, azienda di famiglia, di cui a soli ventinove anni, nel 1996 diventa vice-presidente. Da sempre coinvolta nello sviluppo delle strategie finanziarie ed economiche  del gruppo, nel 1998 blocca, insieme con il fratello Pier Silvio, la vendita dell’azienda a Rupert Murdoch, contro il volere di Veronica Lario, sua matrigna. Nel frattempo, nel 2003 sale alla guida della casa editrice Arnoldo Mondadori, prendendo il posto di Leonardo Mondadori, da poco scomparso. Per quanto riguarda la sua vita privata, il 13 dicembre del 2008 si unisce in matrimonio all’ex primo ballerino della Scala Maurizio Vanadia, che in precedenza l’ha resa mamma di due bambini, Gabriele e Silvio. Nel 2009 il sindaco di Milano Letizia Moratti le assegna l’Ambrogino d’Oro, un riconoscimento di cui viene insignita per l'”esempio dell’eccellenza milanese nel mondo”, oltre che per la “capacità di conciliare vita familiare e impegno professionale”. Nel 2010, la rivista “Forbes” la colloca tra le prime cinquanta donne più potenti al mondo, al quarantottesimo posto in graduatoria, prima tra le italiane. Marina, da imprenditrice vecchio stampo, passa le sue giornate praticamente dal lunedì al venerdì nel suo studio, dove si dice che arrivi molto presto, salvo poi ritirarsi nel fine settimana alla vita domestica. La particolarità è che non la si vede mai in video e la ragione è legata alla sua timidezza,  l’ambito in cui Marina ha sempre operato meglio è dietro le quinte. E, soprattutto negli ultimi anni, è stata lei quella che ha vagliato tutte le donne e le assistenti del Cavaliere. Dopo la morte di “mamma Rosa”, deceduta nel 2008, è diventata il vero riferimento emotivo di suo padre. In un’intervista, rilasciata molti anni fa, aveva dichiarato: “Mi piacerebbe tanto essere come mio padre, avere la sua creatività, il suo coraggio, la sua perseveranza nel trasformare l’utopia in realtà, ma rischierei di essere soltanto una brutta copia di Silvio Berlusconi. E, allora, preferisco essere me stessa, ammettere i miei limiti e andare avanti secondo i miei mezzi”.

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