Ripercorriamo, insieme , gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data dell’8 Agosto.
Accadde che:
1963 (60 anni fa): avviene l’assalto al treno postale Glasgow-Londra, nel Regno Unito, dove una banda di 15 rapinatori ruba 2,6 milioni di sterline in banconote, uno dei furti di denaro più consistenti della storia d’Inghilterra. La maggior parte del denaro della rapina non fu più recuperata. Il colpo venne organizzato da Bruce Reynolds che, per riuscire nel suo piano, organizzato in un anno, reclutò quindici criminali. Agendo sul semaforo ferroviario, fecero in modo che comparisse la luce rossa, così da fermare il treno postale in aperta campagna, ed eseguirono il colpo: la banda portò i 120 sacchi di refurtiva in un casolare, procedendo a dividersi il bottino, dopodiché entrò in azione un secondo gruppo di sei elementi, con il compito di bruciare il casolare. L’azione fu, però, così pasticciata da lasciare impronte ovunque e, perciò, fu semplice risalire ai rapinatori, che furono arrestati quasi. Solo Reynolds, la mente del colpo, non fu catturato e fuggì in Messico, dove rimase per cinque anni fino ad aver finito la sua parte di bottino, circa 150.000 sterline. Tornato nel Regno Unito, fu imprigionato nel 1968 con una condanna a 25 anni, ed uscì in libertà vigilata nel 1978. Ronnie Biggs, un altro dei ladri, riuscì a scappare dopo l’arresto: rifugiatosi a Parigi, si fece fare una plastica facciale da un chirurgo e scappò in Australia con la moglie. Sulle sue tracce si mise Jack Slipper, che lo individuò in Australia, ma Biggs era già scappato in Brasile, dove mise incinta una spogliarellista di 19 anni, in modo da evitare l’estradizione, essendo padre di un bambino brasiliano. C’è chi guarda al “colpo del secolo” ancora con ammirazione, perché portato avanti con abilità e astuzia, nonostante il rapido epilogo. Ma soprattutto perché non venne fatto uso di nessuna arma da fuoco, che probabilmente i rapinatori non avevano neppure.
1969 (53 anni fa): i Beatles si fanno scattare la famosa foto sulle strisce pedonali di Abbey Road, per la copertina dell’omonimo album, che diventerà una delle più significative della storia del rock. Dietro l’obiettivo c’era il fotografo Iain Macmillan, che molto probabilmente non sapeva che quello scatto sarebbe diventato iconico. I Beatles stavano vivendo una profonda crisi interna, i rapporti tra loro non erano più solidi come un tempo. Ma era necessario realizzare l’immagine per la copertina dell’album intitolato appunto “Abbey Road”. Così, McMillan pose la band in fila, sulle strisce pedonali di Abbey Road, proprio davanti agli studi di registrazione dove lavoravano i Beatles, la polizia fermò il traffico e iniziò il servizio fotografico. L’album si distinse, perché la copertina non riporta né il nome della band, né il titolo (che sono stati stampati sul retro). Ma non è l’unica particolarità: quello scatto alimentò anche la leggenda della morte di Paul McCartney. Il motivo? Perché Paul non porta le scarpe e in Gran Bretagna i defunti si seppelliscono a piedi nudi. Così, secondo questa teoria, John Lennon, che apre la fila, sarebbe un sacerdote o un angelo, Ringo un addetto delle onoranze funebri e George Harrison un becchino.
Scomparsa oggi:
2022 (1 anno fa): muore, a Santa Ynez (California), Olivia Newton-John cantante e attrice. Nata, a Cambridge (Regno Unito,) il 26 settembre 1948 all’età di circa quattro anni, si sposta con la famiglia nella città di Melbourne, in Australia. Con doti spiccate di canto, appena quindicenne entra a far parte di un gruppo formato da sole ragazze, le “Soul Four”, quest’esperienza positiva le fa tentare un’audizione per uno Show televisivo, “Sing Sing Sing”, che la dichiara vincitrice di un viaggio a Londra. Olivia inizia così una strada proiettata verso la musica, infatti partecipa frequentemente a vari programmi televisivi. Nel 1978, prende parte al film “Grease”, duettando brillantemente con John Travolta. Il ruolo di Sandy è sicuramente quello per cui Olivia Newton-John è maggiormente conosciuta in Italia. Il film riscuote molto successo, diventando uno dei lungometraggi musicali più importanti del genere; la storia viene replicata ancora oggi in vari teatri. Olivia diventa ambasciatrice di grandi cause, impegnata sul fronte comunitario di importanti Associazioni, Dopo il divorzio dal primo marito, sposa John Amazon Easterling, con il quale fonda la “Amazon Herb Company”, insieme lottano per il mantenimento della foresta tropicale; inoltre, si occupano di preservare lo stato delle popolazioni indigene attraverso la “Aceer Organisation”. Muore, all’età di 73 anni, dopo una lunga malattia contro il cancro, Il suo calvario era iniziato nel 1992 con un tumore al seno, che inizialmente aveva sconfitto, poi nel 2013 la recidiva, estesa anche alla spalla, che l’aveva costretta a rinviare un tour negli Stati Uniti e in Canada. Nel 2017 le era stato diagnosticato un tumore alla schiena, alla base della colonna vertebrale che non le ha dato scampo. Secondo lo storico Joel Whitburn, l’artista anglo-australiana è stata la cantante solista femminile di maggiore successo negli anni ’70, un decennio nel quale riuscì a piazzare nove singoli nella Top 10, tre dei quali in cima alla classifica.