Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 6 Agosto.
Accadde che:
1926 (97 anni fa): Gertrude Ederle diventa la prima donna ad attraversare a nuoto La Manica. Partì alle 7.05 del mattino da Cap Gris-Nez, una località sulle coste francesi e raggiunse l’Inghilterra 14 ore e 34 minuti più tardi. Arrivata sulla spiaggia di Kingsdown scoprì di aver battuto il record dell’argentino Enrique Tiraboschi che aveva impiegato 16 ore e 23 minuti per completare la traversata. Dopo di lei altre donne compirono l’impresa, ma il suo tempo resistette come record per oltre 24 anni, fino a quando nel 1950 venne migliorato da Florence Chadwick, la tredicesima donna a compiere la traversata della Manica.Nonostante una passione piuttosto tardiva per il nuoto, entrò per la prima volta in una piscina a 9 anni, e delle spalle non troppo allenate, la Ederle già a 17 anni vantava un palmarès invidiabile: sette primati conquistati in un unico giorno, vari record negli Stati Uniti e nel mondo nonché una qualificazione alle Olimpiadi. Nel 1925 attraversa la baia di New York in appena 7 ore e 11 minuti, stabilendo il nuovo record sia maschile che femminile.
1945 (78 anni fa): durante la Seconda guerra mondiale, avviene il bombardamento atomico di Hiroshima: una bomba atomica, chiamata in codice Little Boy, viene sganciata dal B-29 statunitense Enola Gay sulla città di Hiroshima, in Giappone, alle 8:16 di mattina (ora locale). Esplose ad un’altitudine di 576 metri con una potenza pari a 12 500 tonnellate di TNT, uccidendo all’istante 80 000 persone e distruggendo circa l’80% dell’area edificata della città. Il numero di vittime dirette è stimato da 100.000 a 200.000, quasi esclusivamente civili. In molti, inoltre, morirono entro un anno a causa delle radiazioni e delle bruciature, ed un alto numero di giapponesi moriranno in seguito di cancro o di malformazioni alla nascita, tutte conseguenze a lungo termine della bomba atomica. Le bombe su Hiroshima e Nagasaki assestarono il colpo finale al Giappone, che si arrese il 15 agosto 1945, ponendo fine alla Seconda Guerra Mondiale. Nel dopoguerra, il governo giapponese ha creato lo status di “vittima ufficiale” delle bombe atomiche, garantendo un trattamento sanitario gratuito. Ma questo diritto è stato concesso a condizioni restrittive, escludendo migliaia di vittime.
Scomparso oggi:
1978 (45 anni fa): muore, a Castel Gandolfo, Paolo VI, nato Giovanni Battista Enrico Antonio Maria Montini, è stato il 262º vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica. Nato, il 26 settembre 1897, a Concesio (Brescia), all’età di sei anni viene iscritto presso il collegio gesuita bresciano. Nel 1920 viene ordinato sacerdote e, di lì a poco, si trasferisce a Roma, dove inizia a lavorare nella Segreteria di Stato Vaticano e intraprende gli studi accademici. Nel 1937 collabora con Eugenio Pacelli, che in questi anni ricopre la carica cardinale Segretario di Stato e, pochi anni dopo, Pacelli sale sul soglio pontificale con il nome di Pio XII. Nel corso della guerra, il papa e lo stesso Montini sono accusati di collaborazionismo filonazista, ma in realtà in gran segreto sarà quest’ultimo a condurre con la mediazione della Chiesa una trattativa con Maria José di Savoia al fine di giungere a una pace separata con gli Alleati americani. Inoltre, in questo periodo, la Chiesa aiuta circa quattromila ebrei italiani, offrendo loro ospitalità in Vaticano, all’insaputa di Mussolini e di Hitler. Nel 1963, Montini viene eletto Papa e assume il nome di Paolo VI. Uomo di indole molto mite, Paolo VI riesce a condurre gli affari religiosi e sociali con caparbietà, riprendendo i lavori del Concilio Vaticano II che si erano interrotti poco prima, in seguito alla morte del suo predecessore. Apre alla modernizzazione del mondo cattolico, intraprendendo la via del dialogo e della pace con i Paesi del Terzo mondo, ma rimanendo fedele ad alcuni principi della religione cattolica. Abolisce “L’indice dei libri proibiti” e nel 1968 istituisce “La Giornata Mondiale per la pace”, che sarà celebrata a partire dall’anno successivo. Il 16 marzo 1978 viene rapito il Presidente del Consiglio italiano Aldo Moro per mano delle Brigate Rosse; in quest’occasione, il Papa fa pubblicare a tutti i quotidiani italiani una lettera, in cui chiede con grande umiltà ai rapitori di liberare il politico della Democrazia Cristiana. Viene beatificato da Papa Francesco nella giornata di domenica 19 ottobre 2014, e canonizzato quattro anni più tardi il 14 ottobre 2018.