Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 27 Luglio.
Accadde che:
1921 (102 anni fa): un gruppo di ricercatori dell’università di Toronto, sotto la guida del biochimico Frederick Banting, isolano l’ormone dell’insulina. È stata la prima molecola ad essere sequenziata, di cui cioè è stata tracciata la sequenza degli amminoacidi che la compongono. Ed è stata anche la prima ad essere prodotta da ‘fabbriche di batteri’ con le tecniche dell’ingegneria genetica. I ricercatori per i loro esperimenti utilizzavano il pancreas di alcuni cani, riuscendo così a isolare l’ormone prodotta dalle isole di Langerhans del pancreas e a studiarne la funzione. A gennaio 1922, il quattordicenne Leonard Thompson fu il primo essere umano a ricevere un’iniezione di insulina. In condizioni normali l’ormone, prodotto dal pancreas, regola la concentrazione di glucosio nel sangue. Se invece una persona è malata di diabete, come appunto il giovane Thompson, questo non accade. Dopo aver ricevuto una seconda iniezione, di insulina più pura, il ragazzo, che si trovava in condizioni disperate, cominciò a migliorare. Il diabete era infatti una malattia incurabile e che causava rapidamente la morte, prima che l’insulina iniziasse a essere usata come farmaco. Gli scienziati presentarono il caso di Thompson e di altri pazienti in un articolo dal titolo “Estratti pancreatici nel trattamento del diabete mellito” e, da quel momento, iniziò una nuova era per il trattamento del diabete. L’ormone che serve a regolare lo zucchero nel sangue, ha rivoluzionato la gestione dei pazienti con diabete e salvato un numero incalcolabile di vite.
1993 (30 anni fa): l’Italia è colpita da tre auto bomba esplose quasi contemporaneamente dopo le 23.15: una a Milano, nei giardini di Via Palestro; due a Roma, danneggiando gravemente la Chiesa di San Giorgio al Velabro e la Basilica di San Giovanni in Laterano. Si tratta di un attentato terroristico, compiuto da Cosa nostra. La sera del 27 luglio l’agente di polizia locale Alessandro Ferrari notò la presenza di una Fiat Uno parcheggiata in via Palestro, di fronte al Padiglione di arte contemporanea, da cui fuoriusciva un fumo biancastro e quindi richiese l’intervento dei vigili del fuoco, che accertarono la presenza di un ordigno all’interno dell’auto; tuttavia, qualche istante dopo, l’autobomba esplose e uccise l’agente Alessandro Ferrari e i vigili del fuoco Carlo La Catena, Sergio Pasotto e Stefano Picerno, ma anche l’immigrato marocchino Moussafir Driss, che venne raggiunto da un pezzo di lamiera, mentre dormiva su una panchina. L’onda d’urto dell’esplosione frantumò i vetri delle abitazioni circostanti e danneggiò anche alcuni ambienti della vicina Galleria d’arte moderna, provocando il crollo del muro esterno del Padiglione di arte contemporanea. Quarantatré minuti dopo l’attentato a Milano, alle 23.58, un’altra autobomba esplode davanti alla basilica di San Giovanni in Laterano e, quattro minuti più tardi, è la volta della deflagrazione della Fiat una piazzata all’esterno della chiesa di San Giorgio al Velabro, a pochi metri dal Campidoglio e dai Fori Imperiali. I due attentati non provocano vittime, ma ci sono 22 feriti e gravissimi danni alle due chiese. Secondo Gaspare Spatuzza, uno dei protagonisti degli attacchi diventato, anni dopo, collaboratore di giustizia, l’obiettivo erano i monumenti, non le vite umane.
Nato oggi:
1824 (199 anni fa): nasce, a Parigi, Alexandre Dumas, spesso chiamato Alexandre Dumas figlio per distinguerlo dal padre omonimo, scrittore e drammaturgo. È stato un autore di grande successo, noto soprattutto per il romanzo “La signora delle camelie” e per le opere teatrali “Le Fils naturel” e “Un Père prodigue”. La madre, Catherine Laure Labay era vicina di casa del padre; il piccolo Alexandre viene dichiarato figlio naturale di padre e madre sconosciuti, così sin da piccolo viene messo in collegio. I genitori lo riconoscono solo nel marzo 1831, quando il piccolo ha sette anni. Dopo una complicata battaglia legale per la custodia, il figlio sarà assegnato al padre. Si potrà riscontrare nell’opera dello scrittore, come per tutta la vita abbia conservato un profondo rancore nei confronti del padre: ricorrenti saranno i temi della morale e della disgregazione famigliare. Dumas abbandona il collegio a diciassette anni. Nel 1844 conosce Marie Duplessis: la relazione dura solo uno anno, ma ella ispirerà il suo più importante e noto lavoro, il già citato “La signora dalle camelie”, da cui poi quattro anni più tardi trarrà l’omonimo dramma. Con il suo tipico stile di scrittura brillante, negli anni successivi, affronta argomenti come la posizione sociale della donna, il divorzio e l’adulterio, temi assai controversi per quel periodo. Fra i riconoscimenti ricevuti vi sono la Legion d’Onore e l’elezione all’Académie française. Muore, a Merly-le Roi (Francia), il 27 novembre 1895.