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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 18 Luglio.

Accadde che:

64 (1959 anni fa): scoppia un grande incendio di Roma, attribuito comunemente a Nerone. Il fuoco iniziò a bruciare nell’area mercantile di Roma e ben presto andò fuori controllo: infuriò per sei giorni, poi continuò per altri tre nel Campo Marzio, terminando solo il 27 luglio. All’epoca, Roma era una città sovraffollata, suddivisa in 14 quartieri, dove la maggior parte degli imponenti edifici a più piani aveva sovrastrutture in legno. Le strade erano strette, la distanza tra edifici era minima e spesso i muri erano comunicanti. In più il sistema di riscaldamento e di cottura dei cibi consisteva in fuochi vivi. La città disponeva di un corpo militare apposito, la cohors vigilum, che si occupava di proteggere la città dagli incendi e della sicurezza notturna nelle strade. Per combattere il fuoco disponevano di coperte bagnate, di pompe a sifone, collegate a tubature di cuoio e di secchi da riempire d’acqua e passare di mano in mano. Le fonti antiche ci dicono poco sull’origine esatta dell’incendio e tendono ad accusare apertamente l’imperatore e il suo bisogno di ricostruire la città secondo il proprio piano urbanistico. Con ogni probabilità, invece, l’incendio scoppiò a causa delle pessime condizioni di sicurezza in cui versavano gli edifici. Nerone decise di far ricostruire Roma secondo un piano urbanistico più funzionale, inoltre l’eliminazione delle macerie sarebbe stata a spese dell’imperatore. Questo non bastò a quietare le accuse nei suoi confronti, soprattutto da parte della classe aristocratica da sempre avversa all’impero.

1925 (98 anni fa): Adolf Hitler pubblica il suo personale manifesto: il Mein Kampf, attraverso il quale espose il suo folle pensiero politico anticipando le immani tragedie che avrebbe provocato una volta raggiunto il potere. Il libro fu scritto durante il periodo di detenzione che Hitler scontò in Baviera, dopo aver invano tentato un colpo di stato nel 1923. Nel volume rivela il suo odio per ciò che riteneva fossero i due mali gemelli del mondo: comunismo ed ebraismo. Nel corso dell’opera, Hitler inveisce contro gli ebrei, i socialdemocratici e i marxisti. Annuncia di voler distruggere completamente il sistema parlamentare ritenendolo per lo più corrotto, sulla base del principio secondo cui i detentori del potere sono opportunisti per natura. Altri punti salienti del libro sono: la creazione di un socialismo nazionale, la lotta al bolscevismo, l’antisemitismo, la caratterizzazione della razza ariana come pura e superiore, l’alleanza con il Regno Unito al fine d’evitare un’eventuale guerra su due fronti. Hitler si rappresenta come “Übermensch”, con riferimento all’opera Così parlò Zarathustra di Friedrich Nietzsche, intendendo con “superuomo” un uomo capace di essere superiore a sé stesso e ai propri impulsi e che, quindi, in questa accezione, andrebbe tradotto con un più esplicativo “Oltreuomo”. Nel Mein Kampf paragona l’ascesa del nazismo a quella del cristianesimo originale, ed equipara sè stesso a Gesù nella sua opposizione alle istituzioni ebraiche.

Nato oggi:

1918 (105 anni fa): nasce, a Mvezo (Sudafrica), Nelson Rolihlahla Mandela politico e attivista, presidente del Sudafrica dal 1994 al 1999. Simbolo del Sud Africa, ha speso un’intera vita per la lotta contro l’apartheid, ed alla conquista della libertà per il suo popolo. Dopo aver seguito gli studi nelle scuole sudafricane per studenti neri conseguendo la laurea in giurisprudenza, nel 1944 entra nella politica attiva diventando membro dell’ANC (African National Congress), guidando per anni campagne pacifiche contro il cosiddetto “Apartheid”, ossia quel regime politico che favorisce la segregazione dei negri rispetto ai bianchi. Del 1960 è l’episodio che segnerà per sempre la vita del leader nero. Il regime di Pretoria elimina volontariamente e con una proditoria operazione 69 militanti dell’ANC. In seguito, mette al bando e fuorilegge l’intera associazione. Mandela, fortunatamente, sopravvive alla strage e riesce a fuggire. Raccolti gli altri esponenti rimasti in vita, dà vita ad una frangia militarista, decisa a rovesciare il regime e a difendere i propri diritti con le armi. Viene arrestato nel 1963 e dopo un procedimento durato nove mesi è condannato all’ergastolo. Passano più di vent’anni e, malgrado sia costretto alla segregazione carceraria, lontano dagli occhi di tutti e dalle luci dell’opinione pubblica, la sua immagine e la sua statura crescono sempre di più nell’opinione pubblica e per gli osservatori internazionali. Nel 1990 su pressioni internazionali e in seguito al mancato appoggio degli Stati Uniti al regime segregazionista, Nelson Mandela viene liberato. Nel 1991 è eletto presidente dell’Anc, movimento africano per la lotta all’apartheid. Nel 1993 è insignito del premio Nobel per la pace, mentre l’anno dopo, viene eletto Presidente della Repubblica del Sudafrica e capo del governo. Resterà in carica fino al 1998. Il 23 luglio del 2004, la città di Johannesburg gli ha conferito la più alta onorificenza cittadina, il “Freedom of the City”, una sorta di consegna delle chiavi della città. Muore, a Johannesburg (Sudafrica), il 5 dicembre 2013.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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