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venerdì, Novembre 22, 2024
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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 15 Luglio.

Accadde che:

1799 (224 anni fa): nel villaggio egiziano di Rosetta, il capitano francese Pierre-François Bouchard trova la Stele. L’autore di quella che si rivelerà una scoperta eccezionale fu il capitano nella Campagna d’Egitto guidata da Napoleone Bonaparte.  La Stele di Rosetta è una grande lastra in granito nero, larga 72 centimetri, spessa 27 centimetri e pesa circa 760 chilogrammi, divisa in tre parti, scritte in tre delle diverse grafie con cui si scriveva la lingua egizia. Oggi è considerata un importantissimo reperto storico, perché fu fondamentale nella decifrazione dei geroglifici egizi, ma già Napoleone comprese il valore di quella misteriosa pietra nera, non appena gli ufficiali del suo Stato Maggiore gliela mostrarono. Napoleone era un grande estimatore della civiltà egizia, tanto che prima di iniziare la Battaglia delle Piramidi disse al suo esercito: «Soldati, considerate che dall’alto di queste piramidi quaranta secoli vi guardano» Decise allora di far arrivare alcuni esperti da Parigi per studiare il contenuto della stele e per farne fare alcune copie. Una di queste è oggi conservata presso il Museo egizio di Torino, dove è possibile ammirarla.  Nel 1801 i francesi furono però sconfitti dall’esercito inglese, interessato anch’esso a controllare l’Egitto e furono obbligati a consegnare loro, pur controvoglia, la stele di Rosetta. In Inghilterra, venne donata nel 1802 da re Giorgio III al British Museum di Londra, il più importante museo inglese, dove fu esposta e dove si trova ancora oggi. Nei primi tempi in cui la stele fu al British Museum, le iscrizioni presenti sulla pietra furono colorate in gesso bianco per favorire la visione di quanto scritto al pubblico del museo, mentre oggi è stata riportata ai suoi colori originali e rinchiusa in una teca di vetro molto grande.

1815 (208 anni fa): Napoleone Bonaparte si arrende agli inglesi salendo a bordo della nave HMS Bellerofont (1786). Dopo l’ultimo estremo tentativo di riconquistare la Francia perduta, concluso con la sconfitta di Waterloo e la restaurazione di Luigi XVIII, l’8 luglio 1815, Napoleone si era rifugiato al castello di Malmaison, la vecchia casa dove aveva abitato con la moglie Giuseppina, morta da poco. La sua intenzione era di fuggire negli Stati Uniti, ma alla fine si rifiutò di travestirsi come sarebbe stato necessario per sfuggire alla cattura, perché ciò avrebbe infamato il suo onore e preferì consegnarsi agli Inglesi. Condizione della consegna era la deportazione in Inghilterra o negli Stati Uniti, dove l’ex imperatore intendeva vivere soggetto al diritto comune e con lo status di privato cittadino ma il capitano Maitland, in rappresentanza del principe reggente, venne meno alla parola data e lo arrestò. A seguito dell’arresto Napoleone fu condotto a Sant’Elena, piccola isola nel mezzo dell’Oceano Atlantico, dove morì pochi anni dopo, il 5 maggio 1821.

Scomparso oggi:

1997 (26 anni fa): viene assassinato, sulle scale della sua villa di Miami, Gianni Versace stilista. Sono le 9.03 del mattino lo stilista è solo, è appena tornato dal giro mattutino sulla Ocean Drive. Non fa in tempo a spingere la cancellata di ferro battuto che un uomo, che si scoprirà essere Andrew Phillip Cunanan, 28 anni, ex modello e ricercato per altri tre omicidi, gli si avvicina sparandogli a freddo due colpi alla nuca senza un apparente perché: lo stilista crolla a terra lasciando una scia di sangue sulle scale. Viene portato, immediatamente, in ospedale ma non riuscirà a sopravvivere. Aveva 50 anni. Nato, a Reggio Calabria, il 2 dicembre 1946, è uno dei più grandi nomi della moda italiana nel mondo. All’età di 25 anni decide di trasferirsi a Milano per lavorare come disegnatore di abiti. Nel 1975, presenta la sua prima collezione di abiti in pelle per Complice, mentre il 28 marzo 1978, a Milano, presenta la sua prima collezione donna firmata con il suo nome. Nel 1982, gli viene assegnato il premio “L’Occhio d’Oro” come miglior stilista 1982/83 Collezione Autunno/Inverno donna; è il primo di una lunga serie di riconoscimenti che coroneranno la sua carriera. In questa collezione, Versace introduce quegli elementi in metallo che diventeranno un dettaglio classico delle sue produzioni.  I giovani sono sempre stati una delle maggiori fonti di ispirazione per Gianni Versace: nel 1983 lo stilista è invitato al Victoria & Albert Museum di Londra per intervenire ad una conferenza sul suo stile, per parlare a un vasto gruppo studenti e presentare la mostra “Arte e moda”. Nel 1988, dopo aver presentato a Bruxelles i costumi per un balletto ispirato alla storia di Evita Peron la giuria del premio “Cutty Sark” nomina Gianni Versace “stilista più innovativo e creativo”. Nel 1993, il Consiglio degli stilisti d’America gli assegna l’Oscar americano per la moda. Egli inventa il concetto di stilista trasformando, allo stesso tempo, in star le top model del momento, da Naomi Campbell a Claudia Schiffer. Crea una moda sexy e glam, fa diventare leggendaria Elisabeth Hurley grazie al mitico abito nero con le spille da balia oro, indossato per l’anteprima del film “Quattro matrimoni e un funerale”, nel 1994. A 26 anni dalla sua tragica morte, il suo mite rivive in un ritratto pulito e privo di retorica scritto dal fratello Santo, ‘Fratelli. Una famiglia italiana’, che narra le sue vicende personali legate a quelle del fratello Gianni, genio visionario della moda italiana. Una delle sue frasi più significative è la seguente: “Penso che sia responsabilità di uno stilista cercare di infrangere le regole e le barriere”.

 

 

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