Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 5 Luglio.
Accadde che:
1841 (182 anni fa): Thomas Cook organizza il primo pacchetto turistico, sancendo de facto la nascita del turismo in senso contemporaneo. Cook organizzò la prima gita collettiva in treno da Leicester e Loughborough, al prezzo di uno scellino (un ventino, riferito alla sterlina dell’epoca). Egli pensò a tutto, dai biglietti, ai pasti, all’accoglienza, con tanto di inni religiosi e omelie che invitavano all’astinenza. In quanto tipografo promosse l’evento stampando centinaia di volantini e la strategia funzionò, perché al tour presero parte quasi 600 seguaci della Società di Temperanza. Un risultato senza precedenti, considerando che i viaggi di piacere erano prerogativa delle classi borghesi e aristocratiche. E così Cook aprì la sua prima agenzia, ma il suo nome si affermò solo nel 1851, in occasione della prima Grande Esposizione Universale al Crystal Palace di Londra, quando riuscì a portare nella capitale circa 150.000 persone.
1946 (77 anni fa): nasce il bikini, un capo vestiario che avrebbe sconvolto non solo la moda, ma l’intera società. Il nome deriva dall’atollo di Bikini, nell’Oceano Pacifico, sede di esperimenti atomici. Poiché questo evento fece tanto scalpore, quanto l’invenzione del nuovo costume due pezzi, gli stilisti gli diedero il nome dell’atollo, per quanto l’indumento veniva considerato “Esplosivo” all’interno della società. Il suo inventore, Louis Rèard, era un ingegnere automobilistico, che rilevò il business della lingerie dalla madre nel 1940. A portarlo all’intuizione del bikini furono due eventi: innanzitutto aveva notato che le donne, sulle spiagge di Saint Tropez, arrotolavano i bordi dei costumi da bagno, per cercare di ottenere un’abbronzatura migliore. E poi era rimasto colpito da un costume presentato da Jacques Heim: si chiamava Atome ed era il primo a due pezzi, pubblicizzato come “Il costume più piccolo al mondo”. In realtà, il costume di Heim era sì striminzito per gli standard dell’epoca, ma copriva ancora l’ombelico. Réard decise di renderlo ancora più audace: quattro triangoli di soli 30 pollici di tessuto stampato con un motivo, che ricordava la prima pagina di un giornale. Per pubblicizzare la sua trovata affittò degli aerei che sorvolavano il cielo con la scritta “Più piccolo del più piccolo costume da bagno del mondo”. A dirla tutta il successo del bikini fu una strada in salita, Réard fece fatica perfino a trovare una modella che accettasse di indossare il costume, perché troppo poco tessuto. Lo stilista, allora, ingaggiò una spogliarellista del Casino de Paris, che non aveva alcun problema a mostrarsi al pubblico seminuda. La presentazione ufficiale avvenne alle Piscine Molitor di Parigi: media e pubblico salutarono la nuova invenzione con stupore. Per quasi un decennio il bikini fece fatica a decollare, anche perché duramente osteggiato dal Vaticano. Le cose cominciarono a cambiare quando Brigitte Bardot ne indossò uno nel 1956, sul set del film “E Dio creò la Donna”.
Scomparsa oggi:
2021 (2 anni fa): muore, a Roma, Raffaella Carrà pseudonimo di Raffaella Maria Roberta Pelloni, soubrette, cantante, ballerina, attrice e conduttrice televisiva e radiofonica. Nata, a Bologna, il 18 giugno 1943 a soli otto anni si trasferisce nella capitale per seguire Jia Ruskaia, fondatrice dell’”Accademia Nazionale di Danza di Roma”. Consegue il diploma presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma e, subito dopo, nel 1960 arriva il vero e proprio debutto cinematografico: il film è “La lunga notte del ’43”. Il successo televisivo arriva nel 1970 con lo spettacolo “Io Agata e tu”, in cui Raffaella balla per tre minuti alla sua maniera, lanciando quello stile di showgirl brillante. Sempre nello stesso anno affianca Corrado Mantoni in “Canzonissima”: l’ombelico scoperto, sfoggiato durante la sigla mentre canta “Ma che musica maestro!”, dà scandalo. L’anno seguente è ancora a “Canzonissima” e lancia il noto “Tuca Tuca”, oltre alla canzone “Chissà se va”. Prosegue con: “Ma che sera” (1978), “Fantastico 3” (1982). Nel 1995, ritorna in televisione con “Carràmba che sorpresa”: che farà registrare un record di ascolti clamoroso, tanto che condurrà altre quattro edizioni del programma, nella fascia più importante del sabato sera. Grazie a questa rinnovata popolarità presenta nel 2001 la VI edizione del Festival di Sanremo. Negli anni diviene una vera e propria icona gay, anche se come ammette lei stessa non sa spiegarne il motivo. Nel novembre 2020, il quotidiano britannico “The Guardian” la descrive come la “Pop star italiana che ha insegnato all’Europa la gioia del sesso”. Per quanto riguarda la sua vita sentimentale Gianni Boncompagni (prima) e Sergio Japino (dopo) sono stati i grandi amori della sua vita. Con Boncompagni, oltre a condividere la vita artistica, Raffaella ha condiviso anche la sfera privata per circa una decina di anni. Dopo è stata la volta del grande amore con Japino, poi diventato il suo migliore amico: ed è stato lui, due anni fa, ad annunciare la sua scomparsa con poche parole, ma cariche di stima e amore: “Raffaella ci ha lasciati. È andata in un mondo migliore, dove la sua umanità, la sua inconfondibile risata e il suo straordinario talento risplenderanno per sempre”.