Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 4 luglio.
Accadde che:
1776 (247 anni fa): tredici colonie britanniche della costa atlantica nordamericana dichiararono la propria indipendenza dall’Impero britannico, esponendovi le motivazioni che le avevano indotte a questo atto; con questo trattato nacquero quindi ufficialmente gli Stati Uniti d’America. Ecco uno dei passi più famosi: «Noi riteniamo che sono per se stesse evidenti queste verità: che tutti gli uomini sono creati eguali; che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita, la Libertà, e il perseguimento della Felicità». Tale atto è molto importante perché, oltre a sancire la nascita degli USA e a contenere formali accuse nei confronti del sovrano inglese Giorgio III, la Dichiarazione utilizza per la prima volta nella Storia i principi dell’Illuminismo come ideali fondanti della nuova nazione. Concetti come libertà personali e uguaglianza erano un’enorme innovazione per quei tempi, in cui nella maggior parte degli Stati vigevano ancora regimi assolutisti, in cui un sovrano deteneva quasi tutto il potere. La guerra durò dal 1775 al 1778 e gli americani, nonostante armi e mezzi meno potenti, riuscirono a imporre decisive sconfitte agli inglesi. Nel 1783, a Versailles (Francia), Londra fu costretta a riconoscere l’autonomia degli Stati Uniti d’America. Il 17 settembre 1787 la Convenzione di Filadelfia adottò così l’attuale Costituzione degli Stati Uniti, compresa di Carta dei diritti, che garantisce a tutti la libertà di espressione. L’anno dopo nacque definitivamente la Repubblica degli Stati Uniti d’America.
1941 (82 anni fa): avviene il massacro dei professori di Leopoli: i nazisti uccidono 25 intellettuali e scienziati polacchi residenti nella città occupata di Lvov. Prendendo di mira eminenti cittadini e intellettuali per l’eliminazione, i nazisti speravano di impedire l’attività antinazista e indebolire la determinazione del movimento di resistenza polacco. i professori scelti per l’esecuzione erano specificamente quelli che in qualche modo avevano cooperato attivamente con il regime sovietico tra il 1940 e il 1941. Ci sono resoconti di quattro diversi metodi usati dalle truppe tedesche per uccidere le loro vittime: queste furono picchiate a morte, uccise con una baionetta, uccise con un martello o con armi da fuoco. Dopo la Seconda guerra mondiale, i capi dell’Unione Sovietica fecero dei tentativi per sminuire il retaggio storico e culturale polacco di Leopoli. I crimini commessi a est della Linea Curzon non poterono essere perseguiti dai tribunali polacchi. Nel 1960, Helena Krukowska, vedova del professore Włodzimierz Krukowski, fece appello al tribunale di Amburgo. Dopo cinque anni, il tribunale tedesco chiuse i procedimenti giudiziari. Un pubblico ministero tedesco asserì che le persone responsabili del crimine erano già morte; tuttavia, l’SS-Hauptsturmführer Hans Krueger, comandante dell’unità della Gestapo che supervisionò i massacri a Leopoli nel 1941, era detenuto nella prigione di Amburgo. Come risultato, nessuna persona è mai stata ritenuta responsabile di questa atrocità.
Nata oggi:
1927 (96 anni fa): nasce, a Subiaco (Roma), Gina Lollobrigida, all’anagrafe Luigia Lollobrigida, attrice. Considerata una delle maggiori attrici del cinema italiano, è stata diretta da grandi registi italiani come ad esempio Alessandro Blasetti, Vittorio De Sica, Pietro Germi, Alberto Lattuada, Carlo Lizzani, Mario Monicelli e Mario Soldati. Dopo aver fatto la comparsa a Cinecittà e nei fotoromanzi, fu notata grazie alla sua procace bellezza, al concorso di Miss Italia nel 1947, concorso che vinse. Dopo decise di intraprendere la strada del cinema, l’esordio arriva nel 1946 con un piccolo ruolo nella “Lucia di Lammermoor”. Nel 1949 sposa il regista Milko Skofic, dal quale avrà un figlio, matrimonio che terminerà nel 1971. Intanto iniziano i suoi primi successi, fra i quali “Campane a martello” nel 1949, “Achtung, Banditi!” del 1951, “Fanfan la Tulipe” del 1951. Da allora ha interpretato innumerevoli film, tra i quali ricordiamo “Moglie per una notte” del 1952, “La provinciale” del 1953, “Pane amore e fantasia” del 1953. Seguono superproduzioni internazionali come “Trapezio” di Carol Reed del 1955, “Notre Dame de Paris” del 1957, “Salomone e la regina di Saba” del 1959. Ha vinto molti premi nella sua carriera: un Golden Globe nel 1961, un premio al Festival di Berlino, sei David di Donatello e due Nastri d’Argento. Ha recitato in film italiani, francesi e americani. In seguito, l’attrice ha condotto una serena vecchiaia, onorata come un monumento nazionale e comparendo di quando in quando in qualche programma televisivo. Muore, a Roma, il 16 gennaio 2023.