Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 3 Luglio.
Accadde che:
1972 (51 anni fa): viene fondata, a Firenze, la Federazione unitaria CGIL CISL UIL. Fu la prima volta dalla scissione della CGIL Unitaria che le tre confederazioni ritrovarono ufficialmente l’unità agendo come un corpo unico. La nascita della federazione fu il frutto delle spinte dei lavoratori fin dai primi anni Sessanta verso l’unità sindacale. La categoria che più manifestò comportamenti e propositi unitari fu quella dei metalmeccanici. Con il 1984 si assiste al declino e alla conclusione dell’esperienza unitaria a seguito del taglio della scala mobile operato dal governo Craxi. Il disaccordo sul referendum richiesto dal PCI di Berlinguer per l’abolizione del provvedimento fra CISL, UIL, la componente socialista della CGIL guidata da Ottaviano del Turco e dall’altra parte il resto della CGIL portò infatti allo scioglimento della Federazione. L’obiettivo dell’unità sindacale era stata l’esigenza di assicurare una più valida e completa difesa degli interessi dei lavoratori e per rafforzare le basi del sistema democratico.
1985 (38 anni fa): esce nelle sale “Ritorno al futuro”, una delle trilogie più fortunate ed apprezzate degli anni ’80. La prima pellicola diretta da Robert Zemeckis e interpretata da Michael J. Fox e Christopher Lloyd vinse il premio Oscar per il Miglior montaggio sonoro. Nel 2007 è stato scelto per essere conservato nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti. Pare che il progetto si debba a una circostanza fortuita, capitata a Bob Gale nel 1980. Lo sceneggiatore aveva trovato il diario scolastico del padre nella soffitta di casa e, leggendolo, aveva scoperto lati sconosciuti del genitore che lo portarono a fantasticare su cosa sarebbe successo se si fossero incontrati da ragazzi e coetanei. Ne parlò con l’amico Robert Zemeckis, che rimase entusiasta dell’idea e immaginò una variazione sul tema classico dei viaggi nel tempo, narrando non di secoli indietro, ma di una trentina di anni e concentrandosi sulle vicissitudini di un adolescente che si trova a vivere nell’epoca in cui i propri genitori sono a loro volta ragazzi, nella stessa città. Il soggetto piacque subito a Steven Spielberg, ma la sceneggiatura proposta da Gale e Zemeckis fu rifiutata pressoché da tutti gli studios, che reputavano Ritorno al futuro “troppo poco volgare” per attrarre il grande pubblico. Come se non bastasse i due ultimi film diretti da Zemeckis non erano stati un successo al botteghino e pochi produttori se la sentivano di affidargli un progetto tanto ambizioso. La svolta arrivò nel 1984, quando l’attore e produttore Michael Douglas lo ingaggiò per la regia del film “All’inseguimento della pietra verde”: la pellicola fu un successo e rilanciò Zemeckis nell’olimpo dei registi blasonati, dandogli la possibilità di rimettere mano al progetto Ritorno al futuro, che avrebbe consegnato alla storia del cinema uno dei film più celebri e apprezzati di sempre.
Nato oggi:
1960 (63 anni fa): nasce, a Bergamo, Franco Locatelli uno dei nomi più stimati nell’ambito medico, soprattutto grazie alla sua attività rivoluzionaria con i piccoli pazienti. Empatico e grande studioso, Locatelli è una figura molto apprezzata non solo dai colleghi e dalle istituzioni, bensì anche dal grande pubblico per via della sua centralità nella lotta ai tumori infantili. Dal 22 febbraio 2019 è presidente del Consiglio superiore di sanità. Sin da piccolo mostra una notevole predisposizione per lo studio, in particolar modo per le discipline scientifiche. Inizialmente attratto dalla fisica, sotto le gentili pressioni del padre medico di famiglia e dello zio, sceglie infine la carriera medica. A soli venticinque anni, consegue la laurea con lode, a Pavia, nella facoltà di Medicina e Chirurgia. Sceglie, poi, di specializzarsi in Pediatria ed Ematologia per la sua dedizione nei confronti dei più piccoli. Dopo la specializzazione viene scelto per diventare Honorary Clinical Visitor, presso l’Hammersmith Hospital della capitale inglese fino al 1990. È anche grazie alla permanenza in questo rinomato istituto di Londra che il dottore inizia ad approfondire, con risultati eccellenti, le tecniche più innovative di trapianto del midollo osseo. Riesce, infatti, a sviluppare assieme a un team fidato, delle nuove tecniche per il trapianto delle cellule ematopoietiche. Si tratta di una vera e propria rivoluzione per quel che concerne la cura della leucemia, un tipo di tumore che colpisce soprattutto i bambini. Ritornato in Italia, viene nominato Primario di Oncomatologia pediatrica e medicina trasfusionale dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. Con la diffusione del nuovo coronavirus e l’emergenza pandemica, Locatelli si trova catapultato a livello mediatico nelle case di tutti gli italiani: tra i suoi compiti ci sono anche quelli di divulgare e comunicare alla popolazione le informazioni scientifiche relative alla situazione italiana, ma anche le evoluzioni della ricerca sia a livello europeo che mondiale. Numerosi sono i riconoscimenti ottenuti in questi anni.