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lunedì, Novembre 25, 2024
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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 30 Maggio.

Accadde che:

1924 (99 anni fa): Giacomo Matteotti, segretario del Partito Socialista Unitario, denuncia in parlamento le violenze dei fascisti durante le elezioni di aprile. Egli, infatti, prese la parola alla Camera dei deputati per contestare i risultati delle elezioni tenutesi il precedente 6 aprile. Il discorso è rimasto famoso, perché l’oratore denunciò con grande coraggio la nuova serie di violenze, illegalità ed abusi commessi dai fascisti per riuscire a vincere le elezioni; mentre dai banchi fascisti si levavano contestazioni e rumori che lo interruppero più volte. La proposta di Matteotti di far invalidare l’elezione almeno di un gruppo di deputati, secondo le sue accuse, illegittimamente eletti a causa delle violenze e dei brogli, venne respinta dalla Camera con 285 voti contrari, 57 favorevoli e 42 astenuti. Il discorso del 30 maggio, secondo lo storico Giorgio Candeloro “Diede a Mussolini e ai fascisti la sensazione precisa di avere di fronte in quella Camera un’opposizione molto più combattiva di quella esistente nella Camera precedente e non disposta a subire passivamente illegalità e soprusi.” Il 10 giugno 1924 Giacomo Matteotti fu rapito e assassinato da una squadra fascista, capeggiata da Amerigo Dumin.

1939 (84 anni fa): esce, negli USA, Detective Comics#27, fumetto che vede la prima apparizione di Batman, personaggio creato da Bob Kane e Bill Finger. Detective Comics è una serie a fumetti che, anche grazie al suo successo, ha dato il suo nome alla casa editrice che lo pubblica. La National Comics di Malcom Wheeler-Nicholson, infatti, oggi è nota come DC Comics, dove “DC” sono proprio le iniziali della rivista. Detective Comics, comunque, iniziò il suo miglior periodo editoriale a partire dal maggio 1939 quando, sul numero 27 fece la sua prima comparsa l’oscuro vendicatore di nome Batman (the Bat-Man in origine), che divenne ben presto il protagonista indiscusso della testata. Su quello stesso albo faceva anche la sua prima comparsa il commissario Gordon, strenuo difensore della legge a New York.

Scomparsa oggi:

1431 (592 anni fa): muore, a Rouen (Francia), Giovanna d’Arco eroina nazionale. Nata, a Lorena (Francia), il 6 gennaio 1412 è stata venerata come santa dalla Chiesa cattolica, conosciuta anche come “La pulzella d’Orléans”. Appartenente ad una famiglia di poveri contadini, da circa cinquant’anni la Francia è un paese continuamente in subbuglio, soprattutto a causa dei feudatari che mirano a superare in potenza il sovrano e sobillati dalla monarchia inglese che punta conquistare la nazione. Nel 1420, dopo anni di lotte sanguinose, la situazione precipita: un re inglese si fa riconoscere sovrano del Regno unito di Francia e d’Inghilterra, senza che Carlo VII  riesca a fronteggiare la disperata situazione in cui versa il suo paese. Nel 1429, forte della sua fede, convinta di essere stata scelta da Dio per salvare la Francia piegata dalla guerra dei Cent’anni, Giovanna umile pastorella diciassettenne e analfabeta, dopo aver percorso 2500 chilometri si presenta alla corte del re chiedendo di poter cavalcare alla testa dell’esercito che andava a soccorrere Orléans, stretta d’assedio dall’esercito di Enrico VI. Nonostante la diffidenza dei consiglieri, la ragazza convince il sovrano che cede alle sue richieste. Tra maggio e luglio la Pulzella ed il suo esercito rompono l’assedio di Orléans, liberano la città e sconfiggono i nemici. Alla grande vittoria, però, il re non fa seguire un’azione militare risolutiva e Giovanna viene lasciata sola. Invano l’8 settembre organizza un’azione sotto le mura di Parigi; nonostante fosse stata ferita dalla freccia di un arciere nemico continua a combattere ma, alla fine, è costretta a ritirarsi da Parigi. Nel 1430 cade in un’imboscata subendo l’umiliazione di essere catturata e consegnata a Giovanni di Lussemburgo, che la cede a sua volta come bottino di guerra agli Inglesi. Carlo VII non tenta neppure di liberarla. Comincia allora il martirio del carcere e l’onta dei processi, alla fine viene accusata di eresia e arsa viva. Diciannove anni dopo, quando Carlo VII rioccupa Rouen, Giovanna viene riabilitata.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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