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giovedì, Aprile 3, 2025
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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 26 Aprile.

Accadde che:

1915 (108 anni fa): il governo italiano, guidato dall’astuzia diplomatica del suo Ministro degli Esteri, Sidney Sonnino, avvia segretamente un dialogo con i paesi dell’Intesa. Dopo ulteriori discussioni il 14 aprile venne raggiunto l’accordo tra l’Italia ed i paesi dell’Intesa che firmarono dodici giorni dopo il Patto di Londra. Nello specifico, questo era composto da tre documenti: le richieste italiane, l’impegno dei quattro paesi a non raggiungere una pace separata e la promessa nel mantenere la segretezza di questo accordo. L’Italia si impegnava ad entrare in guerra entro un mese dalla firma del Trattato a fianco di Gran Bretagna, Francia e Russia contro tutti i nemici di questi paesi ovvero Austria-Ungheria, Germania e Impero Ottomano. In cambio, con il futuro trattato di pace, l’Italia avrebbe ottenuto il Sud Tirolo, il Trentino, Gorizia, Gradisca, il territorio di Trieste, l’intera penisola istriana fino al Golfo del Quarnaro con le isole di Cherso e Lussino, le isole della Dalmazia e le città di Zara, Sebenico e Trau, la città di Valona e l’isola di Saseno, la sovranità sul Dodecanneso, il riconoscimento di zone d’influenza nell’Asia Minore e la rettifica di alcuni confini nell’Africa italiana.

1986 (37 anni fa): avviene il disastro di Černobyl’, un incidente nucleare, nell’allora Repubblica Socialista Sovietica Ucraina. Al 2021 è il più grave incidente della storia del nucleare civile e l’unico, insieme a quello di Fukushima del 2011, a essere classificato con il settimo livello, il massimo, della scala di catastroficità INES. Poco dopo l’una del mattino, il reattore numero quattro nella centrale di Chernobyl, in Ucraina, esplode. L’incidente sprigiona una potenza equivalente a 500 bombe atomiche, come quella sganciata su Hiroshima. La nube tossica causa la morte immediata di 31 persone e l’evacuazione di 400 mila persone dall’area, ma tutto il mondo ne è terrorizzato. Negli anni la catastrofe ha causato migliaia di tumori, coinvolgendo circa 8,4 milioni di persone tra Ucraina, Bielorussia e Russia. Le cause dell’incidente, che l’Urss tentò di insabbiare, sono da attribuire a errori tecnici, cattiva gestione, problemi relativi all’impianto. Sul disastro di Chernobyl, a distanza di anni, si possono leggere rapporti completamente diversi tra loro che vanno da stime di 30 vittime fino a centinaia di migliaia di morti. Nel 2003, l’Onu ha convocato un incontro istituzionale intitolato Chernobyl Forum, al quale hanno partecipato molti soggetti: come l’Organizzazione mondiale della Sanità, gli Istituti superiori di Sanità di Russia, Bielorussia e Ucraina, l’Unscera (il comitato scientifico delle Nazioni Unite per lo studio degli effetti delle radiazioni ionizzanti), la Iaea, la Fao (Food and agriculture organization). Il forum ha stabilito che le morti accertate come conseguenza dell’incidente sono 65. Tra le vittime si contano due lavoratori morti sul colpo, uno per trombosi coronarica, 28 tra quei soccorritori che avevano riscontrato una sindrome da radiazione acuta, altri 19 di loro morti negli anni tra il 1987 e il 2005 e 15 tra quella parte di popolazione che aveva sviluppato un tumore alla tiroide. Secondo il Forum, a queste vittime sarebbero da aggiungere solo i quattro pompieri morti per la caduta dell’elicottero con cui tentavano di domare le fiamme. Tuttavia, è lo stesso Chernobyl Forum a dire che potrebbero essere stimate ulteriori 4.000 morti presunte per leucemie e tumori su un arco di 80 anni, ma impossibile da ricondurre con certezza epidemiologica direttamente a quell’esplosione.

Nato oggi:

1798 (225 anni fa): nasce, a Saint Maurice (Francia), Eugene Delacroix artista e pittore francese, considerato il principale esponente del movimento romantico del suo paese. La prima commissione pubblica è del 1819, quando dipinge per la chiesa di Orcemont la “Vergine delle messi”, ispirata a Raffaello. Di natura abbastanza solitaria (non si sposò mai); aveva solo alcuni amici a lui vicini, tra cui un altro genio romantico, Chopin, di cui dipinse un ritratto e che descrisse come “L’artista più vero che avessi mai incontrato”. Delacroix ebbe una grande influenza su una vasta schiera d’artisti, in particolare per il suo vibrante e disinibito uso del colore. Tra coloro che copiarono il suo lavoro e ne rimasero influenzati ci furono Cézanne, Degas, Van Gogh. La produzione di Delacroix è enorme, dopo la sua morte gli esecutori testamentari trovarono più di 9000 diversi lavori nel suo studio, tra cui alcune centinaia di dipinti e 6000 disegni. Disegnava ogni giorno, come un musicista si esercita con le scale, e si vantava della velocità con la quale lavorava, dichiarando: “Se non sei capace di fare uno schizzo di un uomo che cade dalla finestra prima che dal quinto piano arrivi a terra, allora non sarai mai capace di produrre lavori monumentali”.  Tra i suoi dipinti più noti: La Libertà che guida il popolo” del 1830, che raffigura tutte le classi sociali unite in lotta contro l’oppressore, guidate dalla personificazione della Francia, Marianne, che in quest’opera assurge anche a simbolo della Libertà. Muore, a Parigi, il 13 agosto 1863.

 

 

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