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sabato, Novembre 23, 2024
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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 18 Aprile.

Accadde che:

1506 (517 anni fa): Papa Giulio II posa la prima pietra della nuova Basilica di San Pietro, che si concluderà solamente nel 1626. L’attuale simbolo della cristianità mondiale sorge in luogo della precedente basilica vaticana, che risaliva all’epoca dell’imperatore Costantino I. Il disegno iniziale del Bramante prevedeva una pianta “A croce greca” con una grande volta centrale e quattro piccole cupole, poi riveduto dallo stesso artista in favore del sistema “A croce latina”. La prematura morte degli architetti che si avvicendarono negli anni successivi (Raffaello e Antonio da Sangallo il Giovane), unita a vicende storiche drammatiche (come il Sacco di Roma del 1527) rallentano moltissimo i lavori, che hanno una svolta decisiva con l’assegnazione dell’incarico a Michelangelo Buonarroti, a quarant’anni di distanza dalla posa della prima pietra. È stato quest’ultimo a plasmare per sempre il profilo architettonico dell’edificio, disegnando l’imponente cupola.

1934 (89 anni fa): apre a Fort Worth, in Texas, la prima lavanderia automatica detta “washateria”. Presto negli Stati Uniti, ma anche in Canada ed Australia, queste lavanderie che funzionavano a gettoni e senza inservienti prenderanno il nome di “laundromat” dal marchio commerciale della azienda Westinghouse Electric Corporation, creato dal giornalista scientifico George Edward Pendray, appassionato di fantascienza e tra i primi sostenitori del volo spaziale, consulente dell’azienda alla fine degli anni Trenta. In Gran Bretagna le lavanderie automatiche si chiameranno invece “launderettes” o “laundrettes”, la prima delle quali aprirà il 9 maggio 1949 a Queensway, sobborgo di Londra. Ad aprirla fu un certo Noah Brannen, la sua idea è stata velocemente replicata in tutto il mondo anglosassone. Quella di Londra è stata la prima lavanderia a gettoni d’Europa, ma ben presto la novità ha raggiunto gli altri Paesi.

Scomparso oggi:

1955 (68 anni fa) muore, a New Jersey (Stati Uniti), Albert Einstein fisico. Nato, a Ulma (Germania), il 14 marzo 1879 è considerato il più importante fisico del XX secolo. Nel 1905 pubblica tre studi teorici: il primo contiene la prima esposizione completa della teoria della relatività ristretta; il secondo studio, sull’interpretazione dell’effetto fotoelettrico, contiene un’ipotesi rivoluzionaria sulla natura della luce; Einstein afferma che in determinate circostanze la radiazione elettromagnetica ha natura corpuscolare, ipotizzando che l’energia trasportata da ogni particella che costituisce il raggio luminoso, denominata fotone, sia proporzionale alla frequenza della radiazione; il terzo e più importante studio reca il titolo “Elettrodinamica dei corpi in movimento”: esso contiene la prima esposizione completa della teoria della relatività ristretta. Proprio quest’ultimo studio porterà Albert Einstein a conseguire il premio Nobel per la Fisica nel 1921. Con l’avvento al potere di Hitler, è costretto a emigrare negli Stati Uniti. Di fronte alla minaccia rappresentata dal regime nazista, il Nobel tedesco rinuncia alle posizioni pacifiste e nel 1939 scrive assieme a molti altri fisici una famosa lettera indirizzata al presidente Roosevelt, nella quale viene sottolineata la possibilità di realizzare una bomba atomica. La lettera segna l’inizio dei piani per la costruzione dell’arma nucleare. Ovviamente, lo scienziato disprezza profondamente la violenza e, conclusi questi terribili anni di conflitti, si impegna attivamente contro la guerra e contro le persecuzioni razziste, compilando una dichiarazione pacifista contro le armi nucleari. Una delle sue frasi più celebri è la seguente: “Solo due cose sono infinite, l’universo e la stupidità umana, e non sono sicuro della prima”.

 

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