Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 17 Maggio.
Accadde che:
1890 (131 anni fa): avviene la prima esecuzione al teatro Costanzi di Roma di “Cavalleria Rusticana” di Pietro Mascagni, su libretto di Giovanni Targioni-Tozzetti e Guido Menasci, tratto dalla novella omonima di Giovanni Verga. Cavalleria rusticana è stata la prima opera composta da Mascagni, ed è certamente la più nota fra le sedici realizzate dal compositore livornese. La storia che portò alla nascita di questa opera è abbastanza curiosa: nel 1888 l’editore Sonzogno istituì un concorso aperto a tutti i giovani compositori italiani, che non erano ancora riusciti a far rappresentare una loro opera. Mascagni, venuto a conoscenza di questo concorso a due mesi dalla chiusura delle iscrizioni, chiese al suo amico Giovanni Targioni-Tozzetti di scrivere un libretto. Lui e il suo collega Guido Menasci scelsero come base la novella di Giovanni Verga “Cavalleria Rusticana”. La cosa particolare fu che i due lavorarono all’opera con Mascagni per corrispondenza. La trama è la seguente: è il giorno di Pasqua in un piccolo paese della Sicilia, Turiddu è innamorato della bella Lola, ma dopo che è dovuto partire per fare il militare, lei si è sposata con Alfio, il carrettiere. Turiddu ora è tornato in paese e ha saputo la notizia; per scacciare l’amore per Lola, fa la corte a Santuzza e la seduce. Ma la passione per Lola non muore, anzi, riprende più forte di prima e i due si incontrano di notte, di nascosto, quando Alfio è in viaggio. Santuzza scopre la tresca e, rosa dalla gelosia, cerca di parlare con Turiddu, ma lui nega tutto e alla fine, stanco delle sue insistenze, la getta a terra e se ne va. Santuzza, sentendosi profondamente umiliata, si vendica dicendo a compare Alfio che sua moglie Lola si incontra con Turiddu quando lui non c’è. Alfio, deciso a difendere il suo onore, dopo la messa pasquale va in cerca di Turiddu, che sta festeggiando con Lola e gli altri paesani; Turiddu gli offre del vino, ma Alfio rifiuta; Turiddu capisce la situazione e, anche se in coscienza sa di aver torto, gli morde l’orecchio per sfidarlo a duello: vuole giocarsi una possibilità per non lasciar sola Santuzza. Prima di andare all’incontro, si fa benedire dalla madre, Lucia, e le affida Santuzza, chiedendole di accoglierla come una figlia. Lucia e Santuzza poco dopo sentono i paesani che urlano: Turiddu è stato ucciso. L’opera che inaugura il verismo musicale italiano, ha da subito un successo enorme.
1981 (40 anni fa): con un referendum gli italiani confermano la legge sull’aborto del 1978. La legge 194 depenalizzò e disciplinò le modalità di accesso all’aborto volontario, consentito entro i primi novanta giorni dal concepimento. In seguito, all’approvazione della legge 194, l’allora pontefice Giovanni Paolo II decise immediatamente di dare un chiaro segnale, promuovere la celebrazione annuale di una giornata “a difesa della vita”. il referendum chiese agli italiani di esprimere il loro parere su due questioni. Il referendum abrogativo promosso dal Partito Radicale citava l’”abrogazione di tutti i procedimenti, gli adempimenti e i controlli di tipo amministrativo o anche giurisdizionale, che attualmente si riferiscono all’interruzione volontaria della gravidanza, come pure tutte le sanzioni per l’inosservanza delle modalità configurate dalla legge 194 del 1978″. Il referendum abrogativo promosso dal Movimento per la Vita prevedeva, invece, l’abrogazione di ogni circostanza giustificativa ed ogni modalità dell’interruzione volontaria della gravidanza, quali sono previste dalla legge 194 del 1978″. Il 79,6% degli aventi diritto si recò a votare per il referendum Il “no” ricevette l’88,5% dei consensi in merito alla proposta radicale e il 67,9% in merito a quella del Mpv.
Scomparso oggi:
1510 (511 anni fa): muore a Firenze Alessandro di Mariano di Vanni Filipepi, conosciuto col nome d’arte di Sandro Botticelli pittore. Nato a Firenze nel 1445 è stato uno dei più grandi maestri del Rinascimento. Botticelli inizia a lavorare nella bottega orafa del fratello, poi, per tre anni fa l’apprendistato pittore nella bottega dell’anziano pittore di successo Filippo Lippi, diventando uno degli artisti prediletti di Lorenzo il Magnifico. Eccellente ritrattista, Botticelli è stato un autore poliedrico e il suo corpus spazia dai soggetti di carattere mitologico-allegorico, ai soggetti di carattere religioso. La sua fama oggi è legata soprattutto a due dipinti in particolare, custodite entrambe agli Uffizi di Firenze: “La Nascita di Venere” e “La Primavera“, considerate due icone del Rinascimento italiano e dell’arte occidentale, grazie anche ai profondi significati filosofici e letterari riscontrabili in esse. La Primavera pare assodato essere stata commissionata da Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici, cugino di secondo grado del Magnifico, che in seguito fece realizzare all’artista anche un ciclo di affreschi (perduto) nella villa. Il dipinto ha un soggetto non pienamente chiarito, in cui i personaggi mitologici sottintendono varie teorie dell’Accademia neoplatonica e, probabilmente, anche alcuni riferimenti al committente e al suo matrimonio. In un ombroso boschetto, che forma una sorta di semi-cupola di aranci colmi di frutti e arbusti, sullo sfondo di un cielo azzurrino, sono disposti nove personaggi, in una composizione bilanciata ritmicamente e fondamentalmente simmetrica, attorno al perno centrale della donna col drappo rosso e verde sulla veste setosa. Il suolo è composto da un verde prato, disseminato da un’infinita varietà di specie vegetali e un ricchissimo campionario di fiori.