Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 18 Marzo.
Accadde che:
1940 (83 anni fa): durante la Seconda guerra mondiale, Hitler e Mussolini si incontrano al Passo del Brennero, concordando di formare un’alleanza contro Francia e Regno Unito. Gran parte del colloquio è dedicata alla situazione militare dei due paesi e all’inevitabile, ma non imminente, intervento italiano. Mussolini incontrando Hitler decise che l’Italia fascista avrebbe combattuto le “plutocrazie” al fianco della Germania nazista. Decise proprio in quel giorno. Un uomo, un uomo solo, il dittatore, prese la decisione che gettò l’Italia nell’olocausto e causò la tragedia che costò al popolo italiano atroci sofferenze. La cronaca della giornata è fissata nei famosi Diari di Galeazzo Ciano, il genero di Mussolini diventato a 33 anni Ministro degli Affari Esteri: “Mussolini attende l’ospite con un senso di ansioso piacere: sempre più, in questi ultimi tempi, sente il fascino del Führer. I successi militari, i soli che Mussolini veramente apprezza e desidera, sono di ciò la causa. Nell’attesa, mi narra di aver fatto durante la notte un sogno che del futuro gli squarciò il velame. Ma non mi dice quale sogno sia. Racconta, invece, che gli è avvenuto altre volte”:
1964 (59 anni fa): in Italia, viene aperto al traffico il Traforo del Gran San Bernardo, che attraversa la catena alpina al di sotto dell’omonimo valico, posto sul confine italo-svizzero, a 2.469 m di quota. Il nome del passo si deve a San Bernardo di Mentone il quale fondò un ospizio come rifugio per i pellegrini, in territorio svizzero, nell’XI secolo. L’inizio dello scavo avvenne, sotto la guida dell’ingegnere Giorgio Dardanelli, nel 1958, e in 6 anni fu portato a compimento. Il cavo è rivestito da uno spesso strato di cemento armato gettato in opera e la struttura ospita un’unica carreggiata a doppio senso di marcia. Su entrambi i versanti una strada coperta conduce agli accessi del tunnel.
Nato oggi:
1903 (120 anni fa): nasce, a Verona, Galeazzo Ciano diplomatico e politico. Nel 1930 sposa Edda Mussolini e nell’agosto 1933 è nominato capo dell’Ufficio stampa da Mussolini. Il 25 luglio 1943, quando l’opposizione interna guidata da Dino Grandi stava per sconfiggere Mussolini, Ciano vi si unì. Al Gran Consiglio de Fascismo, infatti, vota l’ordine del giorno di Grandi (insieme ad altri diciotto gerarchi), approvando perciò l’indicazione contenuta nella mozione, volta a far sì che il re riprendesse in mano l’esercito e il governo della nazione; in pratica, quello di Ciano fu un voto pesantissimo e dalle conseguenze irreversibili contro il suocero. Per questo, su esplicita richiesta del neonato Partito Fascista Repubblicano, il 17 ottobre 1943 è stato incarcerato. L’11 gennaio 1944 avviene la sua esecuzione al poligono di tiro di Verona, insieme agli altri quattro ex-gerarchi, legati alle sedie e fucilati alla schiena come in uso ai traditori. La moglie Edda intervenne invano, presso il padre Mussolini ricattandolo, offre in cambio della vita del marito quel diario in cui Ciano rivela odio e disprezzo per Hitler e la Germania nazista, che altrimenti minaccia di pubblicare. Ma è stato tutto inutile. Si è molto discusso se questa conclusione significò che Mussolini non volle proteggere il suo congiunto, o semplicemente che non poté, impaurito dalla probabile reazione di Hitler. Molti osservatori fanno notare che se Mussolini avesse commutato la condanna a morte di Ciano, lui stesso avrebbe perso ogni residua credibilità. Edda, sinceramente innamorata di Ciano, attraversò mezza Italia con mezzi di fortuna per raggiungere il quartier generale della RSI, ma tutti i suoi tentativi di soccorso, comprese le drammatiche suppliche al padre, furono vani. Dopo l’esecuzione Edda fuggì in Svizzera portando con sé i preziosi diari del marito, nascosti sotto la pelliccia piena di tasche insieme con alcuni gioielli e una lettera per la madre donna Rachele.