Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 1° Febbraio.
Accadde che:
1896 (127 anni fa): a Torino, viene rappresentata per la prima volta l’opera di Giacomo Puccini “La bohème”, diretta dal maestro Arturo Toscanini. Si tratta un’opera lirica in quattro quadri. La stesura del libretto fu molto complessa, per la difficoltà di adeguare i vari personaggi alle rigide regole della lirica e della musica. Quando l’opera debutto ebbe un buon successo di pubblico. La critica in principio si dimostrò fredda nei confronti dell’opera di Puccini; in seguito però si allineò al generale consenso riscosso in molti teatri. L’esistenza spensierata di alcuni giovani artisti bohémien nella Parigi del 1830, costituisce l’ambientazione dei diversi episodi in cui si snoda l’intera opera.
1945 (78 anni fa): il Consiglio dei Ministri, presieduto da Ivanoe Bonom, riconosce il voto femminile. L’estensione porta la firma di Umberto di Savoia, su proposta di Palmiro Togliatti e Alcide De Gasperi, anche se fu solo un anno più tardi che le donne ebbero la possibilità di essere anche elette, oltre che eleggere. La prima occasione di voto sono state le elezioni amministrative fra il marzo e l’aprile del 1946. In quell’occasione, è stata eletta sindaco di San Sosti (provincia di Cosenza) la prima donna sindaco in Italia, Caterina Tufarelli Palumbo, all’età di soli 24 anni. Subito dopo, il 2 giugno 1946, gli italiani il voto fu fondamentale per il referendum istituzionale tra Monarchia o Repubblica, che sancirà la vittoria della Repubblica. La mattina del 2 giugno il Corriere della Sera titola: “Senza rossetto nella cabina elettorale” con il quale invita le donne a presentarsi presso il seggio senza rossetto alle labbra. La motivazione? “Siccome la scheda deve essere incollata e non deve avere alcun segno di riconoscimento, le donne nell’umettare con le labbra il lembo da incollare potrebbero, senza volerlo, lasciarvi un po’ di rossetto e in questo caso rendere nullo il loro voto. Dunque, il rossetto lo si porti con sé, per ravvivare le labbra fuori dal seggio”. Anche il Vaticano si dimostra favorevole, infatti, il 21 ottobre 1945 papa Pio XII spiega: “Ogni donna, dunque, senza eccezione, ha, intendete bene, il dovere, lo stretto dovere di coscienza, di non rimanere assente, di entrare in azione per contenere le correnti che minacciano il focolare, per combattere le dottrine che ne scalzano le fondamenta, per preparare, organizzare e compiere la sua restaurazione”.
Nato oggi:
1901 (122 anni fa): nasce, a a Cadiz (Ohio), Clark Gable attore, soprannominato “re di Hollywood”. Prima di diventare uno degli attori più contesi dai produttori di Hollywood, ha dovuto affrontare una dura gavetta nel mondo dello spettacolo, spinto dagli incoraggiamenti dalle donne che lo amavano. La prima è l’attrice e regista teatrale Josephine Dillon, 14 anni di lui più anziana, che convinta che Clark Gable abbia un autentico talento lo scrittura e lo aiuta ad affinarlo. Insieme vanno ad Hollywood dove, il 13 dicembre 1924, si sposano. Grazie a lei, Gable ottiene le prime parti. Il grande successo, però, arriva nel 1939 con l’interpretazione per cui ancora oggi è identificato come simbolo: l’affascinante e rude avventuriero Rhett Butler in “Via col vento”, di Victor Fleming. Il film, tratto dal romanzo di Margaret Mitchell, lo consacra definitivamente come divo internazionale, insieme all’altra protagonista, Vivien Leigh. Ancor prima di finir le riprese, se ne va in Arizona, dove sposa in forma privata l’attrice Carole Lombard, conosciuta tre anni prima. Dopo gli avvenimenti di Pearl Harbor, nel 1942 Carol partecipa attivamente alla campagna di raccolta dei fondi di finanziamento dell’esercito americano. Durante il ritorno da un viaggio di propaganda a Fort Wayne, l’aereo con a bordo Carole Lombard si schianta contro una montagna. In un telegramma inviato poco prima di partire, suggeriva al marito di arruolarsi: distrutto dal dolore, Clark troverà nel consiglio della moglie nuove motivazioni. Il suo ultimo film “Gli spostati”, del 1961, segna una piena rivalutazione in campo professionale. Nonostante le riprese avvenissero in luoghi molti caldi e le scene d’azione fossero al di sopra delle forze di un uomo dell’età di Gable, egli rifiutò la controfigura, sottoponendosi a un duro sforzo, soprattutto nelle scene della cattura dei cavalli. Due giorni dopo aver terminato le riprese del film, l’attore veniva colpito da infarto. Muore, a Los Angeles, il 16 novembre 1960.