Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 18 Gennaio.
Accadde che:
1919 (104 anni fa): inizia la Conferenza di pace di Versailles, andata in scena dopo la fine della Prima guerra mondiale. Il trattato venne stipulato e firmato da 44 Stati. Un trattato di pace suddiviso in 16 parti e formato da 440 articoli. Germania, Austria ed Ungheria non parteciparono alla Conferenza di pace, ma si limitarono a firmare il trattato finale il 28 giugno; peraltro, i Paesi sconfitti nella Prima guerra mondiale, furono costretti a firmare il trattato dopo le minacce che ricevettero dai vincitori di una ripresa della guerra se non lo avessero fatto. Il trattato era articolato in diverse parti relative a diversi contenuti, alcuni dei quali sono: il ripristino dei confini territoriali della Germania e dei paesi limitrofi, lo smantellamento dell’impero coloniale tedesco, le riparazioni di guerra e le restrizioni al riarmo da imporre alla Germania, i termini di rilascio dei prigionieri di guerra e la nascita della futura Società delle Nazioni. Il trattato stabiliva inoltre la creazione di una commissione che doveva determinare l’entità delle riparazioni che dovevano essere pagate dalla Germania. Nel 1921, con la conferenza di Genova, questa cifra fu ufficialmente stabilita in 132 miliardi di marchi oro.
1943 (80 anni fa): durante la Seconda guerra mondiale, avviene la prima rivolta degl ebrei rinchiusi nel Ghetto di Varsavia. Quel giorno, un gruppo di combattenti ebrei, armati di pistola, si infiltrò in una colonna di Ebrei costretti a raggiungere l’Umschlagplatz (punto di raccolta) e, al segnale stabilito, ruppe le righe e combatté contro le guardie tedesche. La maggior parte dei combattenti perse la vita durante la battaglia, ma l’attacco servì a disorientare i Tedeschi quanto bastò per dare agli Ebrei, in fila verso l’Umschlagplatz, la possibilità di disperdersi. Il 21 gennaio, dopo aver catturato dai 5.000 ai 6.500 residenti del ghetto che dovevano essere deportati, i Tedeschi sospesero le deportazioni. Incoraggiati dal successo apparente della Resistenza, convinta di aver fermato le deportazioni, i membri del ghetto cominciarono a costruire bunker e rifugi sotterranei per preparare una rivolta nel caso in cui i Tedeschi avessero tentato una deportazione finale di tutti gli Ebrei ancora nel ghetto, ormai ridimensionato. I combattenti del ghetto riuscirono a resistere per più di un mese. La rivolta del ghetto di Varsavia rappresentò la rivolta ebrea più estesa e simbolicamente più importante, nonché la prima rivolta urbana nell’Europa occupata dai Tedeschi. La resistenza di Varsavia inspirò altre rivolte nei ghetti, tra cui quelle di Bialystok e Minsk, e quelle nei campi di sterminio di Treblinka e Sobibor.
Nato oggi:
1904 (119 anni fa): nasce, a Bristol (Regno Unito), Cary Grant, nome d’arte di Archibald Alexander Leach, attore. È stato un artista raffinato e versatile, capace di passare, con estrema maestria ed eleganza, dal registro recitativo brillante a quello drammatico, conservando sempre l’accattivante aplomb che lo contraddistingueva. La prima parte della sua infanzia non è molto serena: la madre viene ricoverata in una clinica per malattie mentali quando egli ha solo nove anni; il fatto però gli verrà tenuto nascosto ed egli la rivedrà solo dopo molto tempo. Sviluppa un carattere ribelle e caparbio, e a quindici anni abbandona la scuola, per unirsi alla compagnia di saltimbanchi di Bob Pender, falsificando la firma del padre per l’autorizzazione. La compagnia gira l’Inghilterra, dove ha l’occasione di apprendere i primi rudimenti della recitazione. Decide di partire per gli Stati Uniti, dove si esibisce sui palcoscenici americani ballando, cantando e recitando fino ai primi anni ’30, quando entra a far parte, come caratterista e factotum, della casa di produzione cinematografica Paramount. È qui che il suo nome viene cambiato in Cary Grant. Comincia a farsi notare in rilievo in “Venere bionda” di Josef von Sternberg, nel ruolo di un raffinato e brillante milionario. Grande sintonia e affetto si instaureranno tra l’attore e Katharine Hepburn, sua compagna in diversi film successivi e carissima amica nella vita. Con lei Cary Grant condivide lo stesso sottile ed elegante senso dell’umorismo, nonché il medesimo talento nel genere della commedia brillante. Per quanto riguarda la sua vita privata, si è sposato ben cinque volte. Nel 1966, dopo la sua gustosa interpretazione di “Cammina, non correre”, Cary Grant decide di ritirarsi, convinto, ormai da tempo, di non essere mai stato veramente apprezzato. Nel 1970 gli viene assegnato il premio Oscar alla carriera, meritatissimo riconoscimento di una fantastica carriera. Il richiamo dell’arte è più forte di lui, così Cary Grant torna in teatro, il suo primo amore: ma sarà proprio sul palcoscenico dell’Adler Theater di Davenport, nell’Iowa, che il 29 novembre 1986, durante la rappresentazione di “An evening with Cary Grant”, che un attacco di cuore stroncherà la sua vita.