Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 9 Gennaio.
Accadde che:
1448 (575 anni fa): nella piazza Sant’Ambrogio di Milano, si tiene la prima lotteria della storia italiana. L’inventore del gioco fu Cristoforo Taverna, un banchiere milanese, che la ideò per aiutare le esangui casse della Aurea Repubblica Ambrosiana, allora in guerra contro Venezia. Verso il 1520 il re di Francia, Francesco I, legalizzò ufficialmente con un editto le lotterie, autorizzando la loro organizzazione in cinque ruote nelle città di Parigi, Lione, Strasburgo, Bordeaux e Lilla. Nel 1566 le lotterie arrivarono in Inghilterra e nel 1567 e vennero autorizzate dalla regina Elisabetta I, che diede il via ad una lotteria allo scopo di raccogliere fondi per la riparazione di cinque porti inglesi. Organizzate inizialmente a scopi benefici o di pubblica utilità, divennero presto fonte di lucro e iniziarono i sospetti che si trattasse di operazioni truffaldine. Dalle lotterie nacque quello che poi prese il nome di gioco del Lotto.
1950 (73 anni fa): avviene l’eccidio delle Fonderie Riunite di Modena, in cui sei operai furono uccisi dalle forze dell’ordine per impedire l’occupazione della fabbrica, durante uno sciopero indetto dal sindacato CGIL per chiedere la riapertura della fabbrica, contro la serrata e i licenziamenti massicci decisi dalla direzione delle Fonderie. Verso le dieci del mattino, di quella giornata, una decina di operai giunse ai cancelli delle Fonderie Riunite, le quali erano circondate da carabinieri armati. All’improvviso, un carabiniere sparò un colpo di pistola in pieno petto al trentenne Angelo Appiani, che morì sul colpo. Subito dopo, dal tetto della fabbrica i carabinieri aprirono il fuoco con le mitragliatrici contro un altro gruppo di lavoratori, che si trovavano al di là del passaggio a livello sbarrato in attesa dell’arrivo di un treno, uccidendo Arturo Chiappelli e Arturo Malagoli e ferendo molte altre persone, alcune in maniera molto grave. Dopo circa trenta minuti, l’operaio Roberto Rovatti, che portava al collo una sciarpa rossa, venne circondato da una squadra di carabinieri, linciato con i calci dei fucili e poi buttato dentro ad un fossato per essere freddato con un proiettile alla nuca. Infine, giunse un blindato T17 che iniziò a sparare sulla folla, uccidendo Ennio Garagnani. Appena appresa la notizia della strage, i sindacalisti della Cgil iniziarono ad avvisare, con gli altoparlanti montati su un’automobile, i manifestanti di spostarsi verso piazza Roma. Tuttavia, verso mezzogiorno, un carabiniere uccise con il fucile Renzo Bersani, il quale stava attraversando a piedi un incrocio posto a oltre 100 metri dalla fabbrica. Il bilancio della giornata fu di 6 morti, 200 feriti e 34 arrestati con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale. Il giorno dopo il quotidiano socialista “L’Avanti” aprì la prima denunciando “Il più brutale massacro che sia avvenuto dopo la liberazione, massacro paragonabile soltanto agli indiscriminati eccidi compiuti dai nazisti, (che) ha gettato nel lutto la popolazione modenese”.
Nato oggi:
1928 (95 anni fa): nasce, a Polignano a Mare (Bari), Domenico Modugno cantautore, chitarrista, attore, regista e politico, considerato uno dei padri della musica leggera italiana e uno tra i più prolifici artisti in generale. Dal padre Mimmo impara, fin da bambino, a suonare la chitarra e la fisarmonica, ereditando una grande passione per la musica. Insoddisfatto della vita di paese a 19 anni scappa di casa per andare a Torino, dove si adatta a fare il gommista e il cameriere. Ritornato al suo paese per espletare il servizio militare, poi riparte per Roma desideroso di iniziare quella carriera artistica, che a Torino non è stato capace di trovare. Partecipa al concorso per attori al Centro Sperimentale di Cinematografia, dove viene ammesso e dove poi vincerà una borsa di studio come migliore allievo della sezione di recitazione. Qui conosce Riccardo Pazzaglia, allievo della sezione di regia, che sarà futuro scrittore e giornalista, e paroliere di alcune memorabili canzoni di Modugno. Nel 1953 prende parte alla trasmissione “Radioclub” che celebra Frank Sinatra. Notato da Fulvio Palmieri, funzionario Rai, gli viene offerta una serie di trasmissioni radiofoniche intitolate “Amuri… Amuri”. Durante questo periodo Modugno compone molte canzoni in dialetto pugliese e in siciliano, tra cui “Lu pisce spada”e “Lu minaturi”. Nel 1958 si presenta a Sanremo al festival della Canzone Italiana con “Nel blu dipinto di blu”. Il celeberrimo brano non solo vince il primo premio, ma sarà destinato a rivoluzionare la canzone italiana degli anni a venire. “Volare”,così viene popolarmente ribattezzata la canzone, viene tradotta in così tante lingue che è difficile tenerne il conto. Arriverà addirittura in testa alle classifiche statunitensi, vincendo due Grammy Awards, uno come disco dell’anno e uno come canzone dell’anno. Nel 1962 vince ancora a Sanremo con la canzone “Addio…, Addio…” e nel 1966 sarà ancora primo con la canzone “Dio, come ti amo”. Nel 1986 inizia dedicarsi alla vita politica iscrivendosi al Partito Radicale, per cui viene eletto deputato l’anno successivo. Intraprende una vera e propria battaglia civile per l’ospedale psichiatrico di Agrigento, nel quale i malati vivono in condizioni disumane, riuscendo nel 1988 a far chiudere il nosocomio e dedicando ai ricoverati un concerto, il primo dopo la malattia. Muore, a Lampedusa, il 6 agosto 1994.