Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 23 Novembre.
Accadde che:
1963 (59 anni fa): il primo episodio della serie televisiva Doctor Who debutta sulla BBC. La serie ha per protagonista un Signore del Tempo (Time Lord), cioè un alieno viaggiatore del tempo, che si fa chiamare semplicemente Il Dottore. Il Dottore esplora l’universo a bordo del TARDIS, una macchina senziente capace di viaggiare nello spazio e nel tempo attraverso il cosiddetto vortice temporale (time vortex). L’aspetto esterno del TARDIS è quello di una cabina blu della polizia inglese, comunemente visibile in Gran Bretagna negli anni Sessanta, quando la serie fu trasmessa per la prima volta. Il Dottore è quasi sempre accompagnato da dei compagni di viaggio terrestri, insieme ai quali affronta nemici, salva intere civiltà e aiuta chi è in difficoltà. Nel 1989 il programma venne chiuso e nel 1996 ci fu un tentativo, infruttuoso, di far ripartire la serie tramite un episodio pilota sotto forma di film per la televisione. La serie, con i suoi 52 anni di programmazione e più di 800 episodi detiene il record di serie televisiva di fantascienza più longeva al mondo e di maggior successo in termini di ascolti televisivi, vendite di libri e DVD e traffico su iTunes.
1991 (31 anni fa): Freddie Mercury, dal letto della sua casa di Logan Place, a Londra, ventiquattr’ore prima di morire, annuncia al mondo di essere malato di AIDS. Questa la sua dichiarazione: “A seguito delle enormi congetture sulla stampa, desidero confermare di essere risultato positivo al test per l’HIV e di avere l’AIDS. Ho ritenuto corretto mantenere queste informazioni private al fine di proteggere la privacy di coloro che mi circondavano. Tuttavia, è giunto il momento per i miei amici e i fan di tutto il mondo di conoscere la verità, e spero che tutti si uniranno a me e ai miei medici nella lotta contro questa terribile malattia”. Peter Freestone, per 12 anni il suo assistente personale, nonché grande amico, condivide oggi il ricordo di quegli ultimi, strazianti momenti accanto a Mercury. E racconta: “Da dopo la diffusione del comunicato stampa, Freddie è cambiato totalmente. All’inizio della settimana era teso, poi si è rilassato. In tutti quegli anni non lo avevo mai visto così sereno. Non c’erano più segreti, non si nascondeva più. Sapeva che avrebbe dovuto fare quella dichiarazione, altrimenti qualcuno avrebbe potuto pensare che lui considerasse l’AIDS come qualcosa di sporco, da nascondere sotto il tappeto”. Dal 1990 aveva abbandonato la vita pubblica per il peggioramento delle condizioni di salute. Tre anni prima gli era stata diagnosticata l’infezione da Hiv, ma il cantante decise di mantenere un estremo riserbo sulla notizia, comunicandola solo due anni dopo alla band e agli amici stretti. Mercury morirà 24 ore dopo l’annuncio ai fan all’età di 45 anni. La sua morte ha rappresentato un significativo passo in avanti nella lotta all’Aids, informando milioni di persone in tutto il mondo della minaccia della malattia. La sua dichiarazione è stata uno shock.
Nato oggi:
1921 (101 anni fa): nasce, a Torino, Ferdinando Buscaglione, in arte Fred, cantautore, polistrumentista e attore. In un’epoca in cui la musica leggera italiana era ancora legata a motivi dei decenni precedenti o a rime banali trite e ritrite, Buscaglione irrompe sulla scena con canzoni completamente diverse, come “Che bambola!”, “Teresa non sparare”, “Eri piccola così”. Anche il personaggio che presenta è completamente diverso: niente aria ispirata e sofferente, nessun gesto romantico o d’effetto con le braccia. Si presenta in scena invece come una caricatura da film, con la sigaretta all’angolo della bocca, i baffetti da gangster e le pose da duro viste nei polizieschi americani. L’inizio della sua carriera di cantante si deve all’amico nonché avvocato Leo Chiosso che spingerà Fred ad interpretare lo stesso personaggio confezionato nei loro testi. Un personaggio che mette a macchietta i luoghi comuni sul “vero uomo” americano, un po’ Clark Gable un po’ Humphrey Bogart, un duro dal cuore tenero. Sono soprattutto i giovani a cogliere per primi la ventata di novità introdotta dal duo, oltre a contribuire alla formazione del “mito Buscaglione”, premiando le sue canzoni. Nel giro di poco tempo entra quindi nell’Olimpo degli artisti più ambiti, ma mentre è all’apice del successi, si schianta alle 6.30 del 3 Febbraio 1960, a Roma, contro un camion carico di tufo in una strada del quartiere romano dei Parioli. Una vita al massimo, sia nella finzione che nella realtà e una morte tragica che ha proiettato Fred Buscaglione direttamente nel mito.