Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 21 Settembre.
Accadde che:
1924 (98 anni fa): viene inaugurato a Lainate il primo tratto, da Milano a Varese di quella che diverrà l’autostrada dei Laghi e che sarà la prima autostrada a pedaggio realizzata in Italia. Il nastro inaugurale fu tagliato da una Lancia Trikappa di casa Savoia con a bordo il re in persona Vittorio Emanuele III e seguita dal lungo corteo di automobilisti invitati. Tra essi, il cronista del quotidiano La Tribuna di Roma scrisse: “Viaggio attraentissimo su un cemento liscio come un parquet, senza callaie insidiose o ciclisti o simili da mandare all’altro mondo”. La nuova strada era a una sola corsia per senso di marcia e a una sola carreggiata, più che sufficienti per ospitare il passaggio delle poche decine di auto che vi circolavano ogni giorno. Il percorso era per lo più rettilineo, il pagamento del pedaggio avveniva nell’area di servizio e sosta, che era obbligatoria. Nei primissimi anni l’autostrada chiudeva alle 1:00 e riapriva alle 6:00.
1990 (32 anni fa): il giudice Rosario Livatino viene assassinato, a soli 38 anni, mentre percorre la statale Agrigento-Caltanissetta, in Sicilia. È passato alla storia come “il giudice ragazzino”, perché quando morì, per mano di quattro killer e per ordine della Stidda la mafia agrigentina, era il più giovane dei 27 magistrati uccisi in ragione del loro servizio. Quando lo fecero sbandare, Livatino uscì dall’auto, cercando salvezza fuggendo per i campi, ma lo finirono con un colpo di pistola al volto. Nel momento della morte, era giudice di Tribunale, in servizio ad Agrigento e si occupava di misure di prevenzione. Qualche anno prima da sostituto procuratore aveva condotto le indagini sugli interessi economici della mafia, sulla guerra di mafia a Palma di Montechiaro, sull’intreccio tra mafia e affari, delineando il sistema della corruzione. Stando alla sentenza che ha condannato esecutori e mandanti del suo omicidio, Livatino è stato ucciso perché «perseguiva le cosche mafiose impedendone l’attività criminale, laddove si sarebbe preteso un trattamento lassista, cioè una gestione giudiziaria se non compiacente, almeno, pur inconsapevolmente, debole, che è poi quella non rara che ha consentito la proliferazione, il rafforzamento e l’espansione della mafia». Non faceva mistero di una profonda fede cristiana, che conciliava rigorosamente con la laicità della propria funzione. Il 19 luglio del 2011 è stato firmato dall’arcivescovo Francesco Montenegro il decreto per l’avvio del processo diocesano di beatificazione di Rosario Livatino. Il 21 dicembre 2020 Papa Francesco con un decreto ne riconosce il martirio in odium fidei.
Scomparsa oggi:
2010 (12 anni fa): muore, a Milano, Sandra Mondaini attrice, conduttrice televisiva e cantante. Il 15 aprile si era spento il marito Raimondo Vianello, dopo aver trascorso insieme 52 anni in privato e in televisione. Ai funerali del marito, Sandra aveva commosso tutti per la disperazione che aveva dimostrato in quella circostanza. Non voleva più vivere senza il suo Raimondo. Nata, a Milano, il 1° settembre 1931 è stata protagonista di un susseguirsi di sketch indimenticabili che hanno segnato la sua carriera, come il famoso clown Sbirulino, dedicato al pubblico dei bambini. È stata l’unica soubrette italiana a scegliere, quando ancora sulle passerelle frusciavano vestiti milionari e sorrisi cinemascopici, il lato comico del varietà, quello per cui era indispensabile saper recitare. Nel 1958 Sandra incontra il giovane Raimondo Vianello, il quale quattro anni più tardi diventerà suo marito. La maggior parte dei suoi lavori in tv sono stati fatti insieme con il marito Raimondo. I due hanno formato un duo magnifico riuscendo, con semplicità e umiltà, ad entrare nel cuore di tutti gli italiani. Tutti ricordano la famosa sit-com “Casa Vianello” che, dal 1988 al 2007, ha tenuto compagnia a milioni di italiani. Sandra e Raimondo diventano così la più celebre coppia della televisione italiana, impostasi per il garbato e pungente umorismo con cui ha animato le parodie del proprio teatrino domestico. Lei stessa aveva detto: “Siamo di quella generazione in cui l’attore sapeva di entrare nelle case senza suonare il campanello e, quindi, ci entrava con la cravatta e con garbo”. L’ultima fatica televisiva è il film tv dal titolo “Crociera Vianello”, del 2008. Alla fine dello stesso anno annuncia il suo ritiro dalle scene, motivata dalle sempre più precarie condizioni di salute che non le consentono di stare in piedi con facilità e la costringono sulla sedia a rotelle dal 2005.