Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 27 Agosto.
Accadde che:
1926 (96 anni fa): a New York, viene organizzata una parata, la ticker-tape parade, in onore di Gertrude Ederle, la prima donna ad attraversare La Manica a nuoto. Gertrude volle tentare l’impresa, ma il primo tentativo non andò a buon fine: venne squalificata perché il suo allenatore la sostenne durante un attacco di tosse. Il 6 agosto 1926 l’atleta, tentò di nuovo, partendo alle 7.05 del mattino da Cap Gris-Nez una località sulle coste francesi e raggiunse l’Inghilterra 14 ore più tardi. Arrivata a Kingsdown scoprì di aver battuto il record precedentemente detenuto dall’argentino Enrique Tiraboschi che impiegò 16 ore e 23 minuti per completare la traversata. Nata, a New York, il 23 ottobre del 1905 inizialmente non mostrò alcun interesse per il nuoto che cominciò a praticare solo a 9 anni. Una volta scesa in vasca, la nuotatrice dimostrò a tutti di avere la stoffa per quello sport così rigoroso e sfiancante. I suoi primi successi arrivarono a 17 anni quando Gertrude ottenne diversi riconoscimenti.
2003 (19 anni fa): la Terra e Marte sono alla minima distanza mai registrata negli ultimi 60.000 anni, ovvero a “soli” 55.758.006 km da noi. In particolare, quel giorno, il Pianeta Rosso si trovava a un giorno dall’opposizione al Sole (quindi “sotto i riflettori”) e a circa tre giorni dal suo perielio (la minima distanza dalla nostra stella), cosa che lo rese particolarmente visibile dalla Terra. Per effetto di questa coincidenza quell’anno, osservando il Pianeta Rosso al telescopio con qualche decina di ingrandimenti, abbiamo quindi potuto vederlo grande come la Luna a occhio nudo.
Scomparso oggi:
1950 (72 anni fa): muore suicida, a Torino, Cesare Pavese scrittore, poeta, traduttore e critico letterario. Nato, a Santo Stefano Belbo (Cuneo), il 9 settembre 1908 ben presto la famiglia si trasferisce a Torino, anche se lo scrittore rimpiangerà sempre con malinconia i luoghi e i paesaggi del suo paese, visti come simbolo di serenità e spensieratezza. Di lì a poco il padre muore e questo episodio inciderà molto sull’indole del ragazzo, già di per sé scontroso e introverso. Nell’età dell’adolescenza Pavese è un ragazzo timido ed introverso, amante dei libri e della natura. Un altro aspetto inquietante che si ricava dalla sua personalità è la sua delineata vocazione al suicidio che si riscontra in quasi tutte le lettere del periodo liceale, soprattutto quelle dirette all’amico Mario Sturani. Il suo animo è tormentato, ed oscilla fra il desiderio di solitudine e il bisogno degli altri. Nel 1931, lo scrittore non è iscritto al partito fascista e dopo l’arresto di Leone Ginzburg, un celebre intellettuale antifascista, anche Pavese viene condannato al confino per aver tentato di proteggere una donna iscritta al partito comunista; passa un anno a Brancaleone, dove inizia a scrivere il già citato diario “Il mestiere di vivere”. Tornato a Torino pubblica la sua prima raccolta di versi, “Lavorare stanca”, quasi ignorata dalla critica. Durante la guerra si nasconde a casa della sorella Maria, a Monferrato, il cui ricordo è descritto ne “La casa in collina”. Nel 1950 pubblica “La luna e i falò”, vincendo nello stesso anno il Premio Strega con “La bella estate”. Nonostante i successi letterari, decide di togliersi la vita, in una camera d’albergo, a soli 42 anni. Lascia scritto a penna sulla prima pagina di una copia de “I dialoghi con Leucò”, queste paorle: “Perdono a tutti e a tutti chiedo perdono. Va bene? Non fate troppi pettegolezzi”.