Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 7 Luglio.
Accadde che:
1946 (76 anni fa): madre Francesca Saverio Cabrini diventa la prima cittadina americana ad essere canonizzata. Nata, a Sant’Angelo Lodigiano (Lodi), il 15 luglio 1850 e rimasta orfana di padre e di madre, Francesca desiderava chiudersi in convento, ma non fu accettata a causa della sua salute malferma. Accettò allora l’incarico di accudire un orfanotrofio, affidatole dal parroco di Codogno. Da poco diplomata maestra, la ragazza fece ben di più: convinse alcune compagne ad unirsi a lei, costituendo il primo nucleo delle Suore missionarie del Sacro Cuore. Ispirandosi al grande San Francesco Saverio, sognava di salpare per la Cina, ma il Papa le indicò quale luogo di missione l’America, dove migliaia e migliaia di emigranti italiani vivevano in drammatiche e disumane condizioni. Anche lei nella prima delle sue ventiquattro traversate oceaniche condivise i disagi e le incertezze dei nostri compatrioti, poi con straordinario coraggio affrontò la metropoli di New York, badando agli orfani e agli ammalati, costruendo case, scuole e un grande ospedale. Passò poi a Chicago, quindi in California, onde allargare ancora la sua opera in tutta l’America, sino all’Argentina. A chi si congratulava con lei per l’evidente successo di cotante opere, Madre Cabrini soleva rispondere in sincera umiltà: “Tutte queste cose non le ha fatte forse il Signore?”. La morte la colse in piena attività durante l’ennesimo viaggio a Chicago il 22 dicembre 1917. Il suo corpo venne trionfalmente traslato a New York. Nei suoi quaderni di viaggio aveva scritto “Oggi è tempo che l’amore non sia nascosto, ma diventi operoso, vivo e vero”. Lasciò dietro di sé in eredità alla chiesa tutta e al mondo un fiorente istituto religioso e la sua personale santità e testimonianza di carità apostolica a beneficio particolarmente degli emigrati italiani.Non amava lamentarsi nelle difficoltà e raccomandava alle sue figlie non solo tanto lavoro ma anche il coraggio, fondato sulla fede, che si esprime nel sorriso: “Ci sentiamo male? Sorridiamo lo stesso”.
2005 (17 anni fa): Londra subisce violenti attentati: tre bombe esplosero nei pressi della stazione di Edgware Road, una quarta, poco dopo, vicino a Tavistock Place. Il bilancio fu di 56 morti (fra cui 4 kamikaze) in 4 attentati suicidi sulla metropolitana e su un autobus. Circa 700 i feriti. Dopo il primo scoppio, la gente fuggì in strada sporca di sangue, con l’orrore nello sguardo. Le sirene riempiono il silenzio irreale calato sulla city dopo le esplosioni. L’attentato avvenne proprio mentre nel Regno Unito si stava tenendo il 31º vertice del G8; inoltre, il giorno precedente era stata festeggiata la scelta della capitale inglese come sede delle Olimpiadi del 2012. Gli attentati portarono alla chiusura completa della metropolitana londinese per alcuni giorni, al blocco di molte strade circostanti le stazioni colpite, e alla sospensione delle corse degli autobus nella zona centrale per gran parte del giorno. Gli investigatori, in seguito, identificarono in quattro persone, decedute, i responsabili degli attacchi. Si ipotizza che gli attentatori abbiano agito da soli, per motivi religiosi, con un budget ristretto, nonostante Al Qaida ne abbia rivendicato la responsabilità. Quattro attentatori per quattro attacchi separati, tutti giovani britannici tra i 18 e i 30 anni, che vivevano quelle che sembravano delle vite normali. Dopo gli attacchi, si è scoperto che avevano tutti dei legami con l’estremismo islamico. Nel 2017 il cantante Mika dichiarò di essere uno dei sopravvissuti agli attentati, i quali hanno ispirato la scrittura del brano di successo “Relax, Take It Easy”.
Scomparsa oggi:
1967 (55 anni fa): muore, a Londra, Vivien Leigh pseudonimo di Vivian Mary Hartley, attrice. Nata, In india, il 5 novembre 1913 Vivien Leigh rimarrà per sempre negli annali del cinema per aver interpretato il melodrammatico personaggio di Rossella O’Hara in “Via col vento” tra i maggiori successi cinematografici di tutti i tempi. A diciotto anni, spinta dalla vocazione artistica si iscrive all’Accademia di Londra. Il suo ingresso nel mondo del cinema è datato 1932. Ma è il 1938 l’anno della grande occasione, scelta per interpretare Rossella O’Hara in “Via col vento”, grazie al quale vincerà un Oscar. Ma la depressione delle donne che interpretava sullo schermo era anche la sua. Dalla capricciosa Rossella, alla psicotica Blanche di “Un tram chiamato desiderio” i ritratti femminili di Vivien Leigh riflettevano la sua stessa debolezza di vivere e le sue stesse ansie interiori. La passione per il fumo e una terribile depressione sembrano averla condannata. Il suo corpo deperì lentamente con il tempo, fino a che una grave forma di tubercolosi se la portò via all’età di cinquantatré anni.