Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 26 Aprile.
Accadde che:
1915 (107 anni fa): viene firmato il Patto di Londra, un accordo segreto stipulato tra il governo italiano e i rappresentanti della Triplice Intesa, con i quali l’Italia si impegnò a scendere in guerra contro gli Imperi Centrali, durante la prima guerra mondiale, entro un mese. L’accordo prevedeva, in caso di vittoria, l’attribuzione all’Italia del Trentino, del Tirolo meridionale, della Venezia Giulia, dell’intera penisola istriana con l’esclusione di Fiume, di una parte della Dalmazia, di numerose isole nel Mediterraneo. Il patto, fortemente voluto dal primo ministro Salandra e dal ministro degli esteri Sonnino, è stato firmato all’insaputa del Parlamento. Con la fine della I guerra mondiale, ed essendo l’Italia risultata vittoriosa nel conflitto, alla conferenza di Pace di Parigi, richiese che venisse applicato alla lettera il patto di Londra, aumentando le richieste con la concessione anche della città di Fiume a motivo della prevalenza numerica dell’etnia italiana. Ma le potenze dell’Intesa opposero un rifiuto e ritrattarono parte di quanto promesso nel 1915. Per tale motivo, l’Italia abbandonò per protesta la conferenza di pace di Parigi.
1986 (36 anni fa): avviene il disastro di Chernobyl, in Unione Sovietica, l’esplosione in una centrale elettronucleare che provoca immediatamente trentuno vittime. Si sprigiona una nube carica di particelle radioattive cinquecento volte più micidiale di quella prodotta delle bombe di Hiroshima e Nagasaki. I venti spargono le particelle nell’atmosfera e presto vengono contaminate intere regioni di Ucraina, Bielorussia e Russia. La nube raggiunge poi gran parte dell’Europa occidentale, contaminata anch’essa seppur in misura minore. All’inizio le autorità cercano di nascondere l’accaduto, ma dopo alcuni giorni la verità emerge in tutta la sua drammaticità. Viene mobilitato l’esercito, gli abitanti della città sono caricati su autobus e camion ed evacuati in massa, mentre squadre di migliaia di operai e tecnici, chiamati poi liquidators e biorobots, vengono inviate per i primi disperati interventi di contenimento della fuga radioattiva. Li chiameranno “biorobot” e sono gli eroi di Chernobyl: per fare in fretta lavorano in prossimità del nucleo dell’esplosione, anche senza protezioni adeguate, pur sapendo che così avranno i giorni contati a causa dell’esposizione alle radiazioni migliaia di volte oltre la norma. Molti di loro, infatti, moriranno di tumori e leucemie nell’arco di poche settimane o mesi. Altri vedranno le terribili conseguenze del loro sacrificio manifestarsi nei loro figli. Grazie a loro, il reattore viene chiuso in un sarcofago di cemento armato che imprigiona i materiali radioattivi. Si tratta di un evento di grado 7, il più grave della scala INES, che dà un numero alle criticità del nucleare civile, finora eguagliato solo dall’incidente di Fukushima dell’11 marzo 2011. I tempi di decadimento degli isotopi radioattivi sono calcolati in migliaia di anni, Chernobyl rimarrà una minaccia silenziosa per millenni.
Nato oggi:
1925 (97 anni fa): nasce, a Dogliani (Cuneo), Michele Ferrero imprenditore, proprietario dell’omonimo Gruppo Ferrero. Suo padre Pietro apre nel 1942, un laboratorio di pasticceria nel quale inizia a sperimentare la creazione di nuove nuove golosità. Michele fin dall’inizio delle attività collabora coi famigliari. Quando diventa proprietario dell’azienda i marchi quali Nutella e Kinder Cioccolato, diventano famosissimi e sono in Italia ormai sinonimi di merendina per i bambini. Negli stessi anni l’Azienda Ferrero apre nuovi stabilimenti, tra cui quello più famoso in Germania in una cittadina dell’Assia, dove si produce il famoso Mon Cheri. Negli anni Settanta, prodotti quali il già citato Mon Cheri, Ferrero Rocher, Pocket Coffe, Kinder Brioss, Estathe, ecc sono ormai famosissimi. Carlo Azeglio Ciampi, allora Presidente della Repubblica Italiana, il giorno 2 giugno 2005, conferisce all’imprenditore il titolo Cavaliere di Gran Croce, per il suo impegno civile e sociale. Michele Ferrero muore, a Monte Carlo (Monaco), il 14 febbraio 2015.