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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 7 Marzo.

Accadde che:

1945 (77 anni fa ): durante la seconda guerra mondiale, le truppe americane prendono il ponte sul Reno a Remagen, in Germania e iniziano ad attraversarlo. La battaglia è importante, soprattutto perché permise agli eserciti alleati di accelerare la fine del secondo conflitto mondiale in Europa in quanto il rapido e inatteso attraversamento del Reno aprì le porte della  Germania nazista, favorendo il crollo del fronte occidentale tedesco. L’attraversamento fu effettuato dall’ Esercito statunitense, mentre, a nord, vi era il Gruppo di Armate anglo-canadese. In seguito al forzamento del Reno, ducirca 19 000 soldati della Wehmacht si arresero o furono catturati dagli Alleati.  La notizia dell’attraversamento del ponte di Remagen raggiunge in breve i supremi comandi alleati, suscitando viva sorpresa ed emozione.  L’incredibile notizia raggiunge anche il Bunker della Cancelleria di Hitler, la cui collera si scatenò immediatamente.

1965 (57 anni fa ): su decisione del Vaticano entra in vigore, in Italia, la istruzione ecumenica Sacrosanctum Concilium, che autorizza l’uso della lingua italiana in diverse parti della messa. La costituzione Sacrosanctum Concilium sulla sacra liturgia è una delle quattro costituzioni conciliari emanate dal Concilio Vaticano II. Fu adottata con 2158 voti a favore e solo 19 contrari e fu solennemente promulgata da papa Paolo VI il 4 dicembre 1963. Così quel giorno, papa Paolo VI, nella parrocchia di Ognissanti sull’Appia Nuova, a Roma, celebrava la prima Messa in lingua italiana. Uno dei più grossi cambiamenti della Chiesa moderna, che iniziava a rivolgersi alla gente con le parole della gente.

Nata oggi:

1908 (114 anni fa ): nasce, a Roma, Anna Magnani attrice, considerata una delle maggiori interpreti femminili della storia è tra le poche attrici a essere celebrata come mito, talento unico e grande personalità artistica in tutto il mondo. Anna Magnani è stata una figura chiave del neorealismo italiano, interpretando con stile inimitabile il personaggio della popolana focosa e sboccata, ma allo stesso tempo sensibile e generosa, incarnazione dei valori genuini di un’Italia minore. Anna Magnani è ricordata per quella sua inarrivabile e passionale carica umana, che talvolta sfociava in sanguigne manifestazioni di rabbia o di affetto, e che la distinguevano, oltre come inarrivabile interprete, come donna forte e sensibile, anche se profondamente tormentata. Cresciuta dalla nonna materna in condizioni di estrema povertà, comincia molto presto a cantare nei cabaret e nei night-club romani e contemporaneamente studia all’Accademia d’Arte Drammatica.Tra il 1929 e il 1932 lavora nella compagnia teatrale diretta da Dario Niccodemi e nel 1934 passa alla rivista. Diviene ben presto uno dei nomi più richiesti del teatro leggero italiano. Lavora con Vittorio De Sica e con Totò. Fino a quando arriva la sua completa rivelazione nel film neorealista “Roma città aperta” (1945) di Roberto Rossellini, con il quale avrà una burrascosa, ma intensa relazione amorosa.  Il 1955 è l’anno in cui Anna Magnani vince addirittura il premio Oscar per la sua interpretazione nel film di Daniel Mann, “La rosa tatuata”.  Negli anni ’60 si rituffa nel teatro, mentre tra il 1971 e il 1973 interpreta quattro stupendi film-tv scritti e diretti da Alfredo Riannetti, quali “La sciantosa”, “1943: un incontro”, “L’automobile” e “…correva l’anno di grazia 1870”. La sua ultima, breve, apparizione sugli schermi è stata nel film “Roma” (1972) di Fellini, nella parte di se stessa. Muore di cancro, a Roma, il 26 settembre 1973, all’età di sessantacinque anni. Una delle sue più belle citazioni è la seguente: “Ho capito che non ero nata attrice. Avevo solo deciso di diventarlo nella culla, tra una lacrima di troppo e una carezza in meno. Per tutta la vita ho urlato con tutta me stessa per questa lacrima, ho implorato questa carezza. Se oggi dovessi morire, sappiate che ci ho rinunciato. Ma mi ci sono voluti tanti anni, tanti errori”.

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