Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 4 Febbraio.
Accadde che:
1966 (56 anni fa): Papa Paolo VI sospende l’Index librorum prohibitorum, l’indice dei libri proibiti, un elenco di pubblicazioni che potevano contaminare la fede e la morale. Creato nel 1558, per opera del Santo Uffizio, vi sono stati relegati testi di molti letterati, scienziati e filosofi. L’indice viene istituito ufficialmente nel 1558 su iniziativa di Papa Paolo IV che delega il compito alla Congregazione della sacra romana e universale inquisizione. Si tratta della volontà di dare un ordine a quei titoli che la Chiesa, già nel corso dei secoli, ha considerato eretici, con pagine considerate contro il clero e la dottrina oppure contro la morale. Nel primo elenco non mancano autori che a tutt’oggi vengono studiati nelle scuole: Dante Alighieri (“De Monarchia”), Giovanni Boccaccio (Il “Decameron”), Niccolò Machiavelli. Nei suoi quattro secoli di esistenza l’indice verrà aggiornato più di venti volte, l’ultima nel 1959. Aggiungendo nel tempo gli scritti di Balzac, Cartesio, Alexandre Dumas (padre e figlio), Montesquieu, Pascal, Zola. Non manca una folta schiera di italiani, che spaziano da Vittorio Alfieri a Cesare Beccaria, Benedetto Croce, Gabriele D’Annunzio, Ugo Foscolo, Galileo Galilei, Giacomo Leopardi, Alberto Moravia. La svolta arriva con il Concilio Ecumenico Vaticano II. Basta proibizioni, la Chiesa volta pagina lasciandosi alle spalle un clima da inquisizione.
2004 (18 anni fa): Mark Zuckerberg fonda Facebook, il social network che ha cambiato le nostre vite. Il sito era originariamente stato progettato esclusivamente per gli studenti dell’Università di Harvard, ma fu presto aperto anche agli studenti di altre scuole della zona di Boston. Successivamente, fu aperto anche agli studenti delle scuole superiori e poi a chiunque dichiarasse di avere più di 13 anni di età. La svolta definitiva avvenne nel 2006, anno in cui Zuckerberg e soci ampliarono il raggio del sito; permettendo la creazione di account a tutti coloro che avessero già compiuto i 13 anni di età; passando dalla sessantaseiesima alla settima posizione fra i siti più visitati al mondo secondo Alexa. Il predecessore di Facebook era denominato Facemash. In una notte di ottobre del 2003, lo studente di Harvard Mark Zuckerberg, si siede davanti al computer e guardando l’annuario universitario ha un’idea: creare un sito dove caricare tutte le foto degli studenti del college. Chi vi accede può votare la preferita tra due foto che il sistema seleziona casualmente. Nel giro di poche ore Mark riesce ad hackerare i database dei diversi studentati di Harvard e ad estrarre i nomi e le fotografie di tutti gli studenti. Nelle prime 4 ore di attività Facemash attirò 450 visitatori e 22.000 click sulle foto. Il sovraccarico di dati mandò in crash i server dell’università e Facemash venne chiuso dai vertici di Harvard pochi giorni dopo: Zuckerberg fu accusato di infrazione della sicurezza e di violazione della privacy degli studenti e venne punito con sei mesi di sospensione. Facebook, dal giugno 2013, è diventato il sito più visitato al mondo, superando Google; ha cambiato profondamente molti aspetti legati alla socializzazione e all’interazione tra individui, sia sul piano privato che quello economico e commerciale.
Nato oggi:
1900 (122 anni fa): nasce Neuilly-sur-Seine, nella banlieue parigina Jacques Prèvert poeta e sceneggiatore. La sua poesia è scritta per essere rivissuta come in un déjà vu, è parte della vita. Ciò che esce, con prepotenza, è il concetto di amore come unica salvezza del mondo, un amore implorato, sofferto, tradito, ma alla fine sempre ricercato. “Me ne frego totalmente di quale sia il ruolo del poeta, mi hanno chiamato poeta, ma io ho scritto così, sono un artigiano, ho scritto per far piacere a molti e infastidire altri, e va bene”! dichiarò in un’intervista alla radio. Fu, invece, un artista eclettico, un pacifista convinto e un libertario, che riempiva i propri versi di critica sociale. Si schierò sempre in favore degli ultimi, e se era tenero con poveri e marginali, era sempre pronto a scagliarsi, anche con ferocia, contro i rappresentanti di un ordine che vedeva come repressivo. Nel 1946, i testi di Prévert, che fino a quel momento erano stati pubblicati singolarmente su delle riviste, vennero riuniti, con l’accordo dell’autore, in un libro: “Paroles”. L’opera ebbe un successo di pubblico strepitoso. La critica e il mondo delle lettere si divisero tra chi accolse Prévert poeta con entusiasmo e chi lo denigrò, come Luis Aragon, considerandolo un pagliaccio che si barcamenava tra cliché triti e ritriti. A Paroles seguirono molte altre raccolte poetiche. Morì l’11 aprile 1977 ad Omonoville-la-Petite (Normandia). Una delle frasi più celebri è la seguente: “Anche se la felicità ti dimentica un po’, tu non dimenticarla mai del tutto”.