Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 22 gennaio.
Accadde che:
1905 (117 anni fa): davanti al Palazzo d’Inverno, a San Pietroburgo, l’esercito e la polizia zarista spararono sui manifestanti, giunti sin lì per chiedere allo zar Nicola II migliori condizioni economiche e sociali. Provati dalle pesanti condizioni economiche ed esistenziali, sin dall’inizio dell’anno gli operai di San Pietroburgo avevano iniziato le mobilitazioni ed un nuovo sciopero era previsto per il 22 gennaio. In quella giornata, gli operai capitanati da Georgij Gapon, giunsero davanti il Palazzo d’Inverno impugnando le effigi di Nicola II, manifestando il loro malcontento e chiedendo maggiore giustizia sociale.La risposta che ricevettero fu il sangue: ai cosacchi a cavallo fu dato l’ordine di fermare i manifestanti con ogni mezzo e così iniziarono a sparare sulla folla, provocando una pesante carneficina. Quell’episodio, che di lì in avanti verrà ricordato come “domenica di sangue”, incrinò definitivamente l’immagine del potere zarista agli occhi dell’opinione pubblica russa e aprì la strada alla rivoluzione.
1984 (38 anni fa): viene presentato, con uno spot durante il Superbowl, il primo modello dell’attuale Mac, l’Apple Macintosh. Steve Jobs aveva appena 28 anni e già stava scrivendo la storia. Il Macintosh 128K è il primo personal computer che ha di default un’interfaccia utente di tipo grafico e un mouse: il visionario Jobs ha già capito che il computer è destinato a diventare, da strumento per grandi aziende ed esperti, un oggetto personale e di conumo di massa. Il primo MacIntosh era beige, largo circa 23 centimetri e basato su un microprocessore Motorola 68000. Costa 2495 dollari, non poco, e ne furono venduti 70mila in tre mesi. Un successone, che sarà poi replicato da Apple con tanti altri prodotti.
Nato oggi:
1891 (131 anni fa): nasce ad Ales (Sardegna) Antonio Gramsci politico, filosofo, linguista e critico letterario. Insieme a molti giovani, Gramsci partecipa alle “battaglie” per l’affermazione del libero pensiero e a discussioni di carattere culturale e politico. Vive i suoi anni universitari in una Torino industrializzata, ed è in questo periodo di forti agitazioni sociali che matura la sua ideologia socialista. Nel frattempo, avendo in precedenza aderito al Psi, si convince che bisogna dar vita a un partito nuovo, secondo le direttive di scissione già indicate dall’Internazionale comunista. Nel gennaio del 1921 si apre a Livorno il 17° congresso nazionale del Psi; le divergenze tra i vari gruppi: massimalisti, riformisti ecc., inducono l’intellettuale italiano e la minoranza dei comunisti a staccarsi definitivamente dai socialisti. Nello stesso mese di quell’anno, il 21 gennaio 1921, nasce il Partito comunista d’Italia: Gramsci sarà un membro del Comitato centrale. Il re e Mussolini intanto, sciolgono la Camera dei deputati, mettendo fuori legge i comunisti. Gramsci e tutti i deputati comunisti sono processati e confinati: Gramsci inizialmente nell’isola di Ustica poi, successivamente, nel carcere di Civitavecchia e Turi. Non essendo adeguatamente curato è abbandonato al lento spegnimento fra sofferenze fisiche e morali, muore nel 1937, dopo undici anni di prigionia. Negli anni della reclusione scrive 32 quaderni di studi filosofici e politici, definiti una delle opere più alte e acute del secolo; pubblicati da Einaudi nel dopoguerra, sono noti universalmente come i “Quaderni dal carcere”, e godono tuttora di innumerevoli traduzioni e di altissima considerazione presso gli intellettuali di tutti i Paesi.