Ripercorriamo insieme gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 4 gennaio.
Accadde che:
1958 (64 anni fa): il satellite artificiale Sputnik 1, appartenente all’Unione Sovietica, si frantuma a causa dell’attrito al rientro nell’atmosfera. Lo Sputnik, primo satellite artificiale ad orbitare intorno alla Terra, rimase funzionante per 57 giorni. Il programma Sputnik ebbe inizio nel 1948, quando si intuì la possibilità di modificare missili militari in vettori per il lancio di satelliti. L’annuncio del successo del lancio del satellite, venne dato da Radio Mosca, la notte tra il 4 e il 5 ottobre 1957. Lo Sputnik (il cui nome significa ‘compagno di viaggio’, ‘satellite’) era una piccola sfera lucida di metallo, dal diametro di 58 centimetri, realizzata in una lega di alluminio e dotata di quattro lunghe antenne orientate nella stessa direzione. Al suo interno custodiva gli strumenti scientifici, ovvero due radiotrasmettitori della potenza di un Watt, che funzionavano su due frequenze diverse ed emettevano entrambi segnali della durata di 0,3 secondi, separati da pause della stessa durata.
1968 (54 anni fa):Corrado Mantoni conduce per la prima volta il programma radiofonico “La Corrida”, trasmesso sulla seconda rete della Rai. L’incredibile successo, dodici edizioni, ha reso possibile la successiva versione televisiva.“La Corrida. Dilettanti allo sbaraglio presentati da Corrado” è una trasmissione “storica”, rimasta nel cuore degli italiani, che rivoluzionò il modo di fare radio e, più tardi, anche televisione. Inventato da Corrado e dal fratello regista Riccardo, è simile ad una classica festa paesana, in cui 10 concorrenti si esibiscono tra canzoni, balli, poesie e spettacoli fantasiosi. Giudice delle esibizioni è il pubblico in studio. L’indimenticabile eleganza di Corrado Mantoni si univa a una formula nuova, spiritosa, ironica, con una comicità involontaria mai offensiva della dignità dei concorrenti. Il passaggio alla televisione avvenne una ventina di anni più tardi, nell’estate del 1986, su desiderio di Silvio Berlusconi. Per la prima volta, persone che nella vita facevano tutt’altro, potevano “sperimentare” sul campo le loro “qualità artistiche”, cantando, ballando e improvvisando con esibizioni di ogni tipo.
Scomparso oggi:
2015 (7 anni fa): muore a Roma Pino Daniele, all’anagrafe Giuseppe Daniele, cantautore, chitarrista e compositore. Nato a Napoli, il 19 marzo 1955, è stato, a cavallo degli anni settanta e ottanta, uno dei musicisti più innovativi del panorama italiano. In oltre quarant’anni di carriera ha collaborato con numerosi artisti di prestigio tra i quali: Franco Battiato, Francesco De Gregori, Lucio Dalla, Claudio Baglioni e tanti altri. Nel corso degli anni, ha presenziato e suonato in molti palcoscenici di rilievo come al Festival di Varadero a Cuba e al teatro Olympia di Parigi. La sua tecnica strumentale e compositiva è stata influenzata dalla musica rock, dal jazz di Louis Armstrong, dal chitarrista George Benson e soprattutto dal blues, in una sintesi fra elementi musicali e linguistici assai differenti, interpretati con vena del tutto personale e creativa. La sua passione per i più svariati generi musicali ha dato origine a un nuovo stile da lui stesso denominato “tarumbò”, a indicare la mescolanza di tarantella e blues, assunti come emblema delle rispettive culture di appartenenza. Il cantante, che soffriva da tempo di problemi cardiaci, è morto a soli 59 anni, a causa di un infarto. Quel tragico giorno, di sette anni fa, è stato colpito da un malore, mentre si trovava presso la sua casa di Orbetello in Toscana. Subito trasportato all’ospedale Sant’Eugenio di Roma, ma i medici non riuscirono a salvargli la vita e alle 22:45 fu dichiarato il decesso. Il primo a dare la tragica notizia sul web è stato l’amico e collega Eros Ramazzotti che, postando una foto del cantante sorridente, ha scritto: “Anche Pino ci ha lasciato. Grande amico mio, ti voglio ricordare con il sorriso mentre io, scrivendo, sto piangendo. Ti vorrò sempre bene, perchè eri un puro ed una persona vera oltre che un grandissimo artista. Grazie per tutto quello che mi hai dato fratellone, sarai sempre accanto al mio cuore. Ciao Pinuzzo…”.