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venerdì, Novembre 22, 2024
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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 31 Luglio.

Accadde che:

1941 (80 anni fa): il leader nazista Hermann Goring inizia a pianificare la Soluzione finale della questione ebraica, essa prevedeva l’eliminazione di tutti gli Ebrei europei con il gas, la fucilazione o altri mezzi. I Nazisti usarono spesso termini eufemistici per celare la vera natura dei loro crimini, ad esempio, utilizzarono l’espressione “Soluzione Finale” per indicare il piano per l’annientamento della popolazione ebraica. Il genocidio e la distruzione di massa degli Ebrei rappresentarono il culmine di un decennio caratterizzato da misure discriminatorie sempre più dure. Dopo l’invasione della Polonia da parte della Germania, nel 1939, invasione che segnò l’inizio della Seconda Guerra Mondiale, le politiche anti-ebraiche vennero intensificate, fino a comprendere l’incarcerazione prima, e l’assassinio, poi, della popolazione ebraica europea. I Nazisti, in un primo momento, costituirono i Ghetti, dove gli ebrei vivevano in condizioni di sovraffollamento e di malnutrizione. In seguito, i centri di sterminio, creati esclusivamente per l’eliminazione di massa. Le SS tedesche e le unità di polizia uccisero quasi 2.700.000 Ebrei nei campi di sterminio, tramite asfissia con gas velenoso o tramite fucilazione. Circa sei milioni di Ebrei, uomini, donne e bambini, vennero uccisi nell’Olocausto, cioè i due terzi degli Ebrei che vivevano in Europa, prima della Seconda Guerra Mondiale.

1954 (67 anni fa): la vetta del K2, la seconda montagna più alta del mondo, nel Karakorum, viene conquistata dalla spedizione italiana guidata da Ardito Desio, Achille Compagnoni e Lino Lacedelli. La spedizione del 1954, con il patrocinio di Cai, Cnr, Istituto Geografico Militare e dello Stato italiano, fu guidata da Ardito Desio. Geologo ed esploratore, Desio aveva compiuto prima di allora due viaggi in Karakorum, durante i quali aveva eseguito primi e importanti rilievi topografici in vaste aree inesplorate, effettuando studi geologici e geografici di tutto il territorio. La spedizione del 1954 fu, pertanto, in linea con le sue precedenti, animata cioè da propositi scientifici ed esplorativi, oltre che alpinistici. Il gruppo era composto da 13 alpinisti italiani provenienti da diverse Regioni e 5 ricercatori, più numerosi portatori pakistani, che li aiutarono nel trasporto del materiale fino al campo base e poi alcuni di loro anche nella salita sulla montagna. Per raggiungere gli 8611 metri della vetta, fu scelta la via dello Sperone degli Abruzzi che sale sul versante sud-est e furono fatti 9 campi. A inizio giugno, la spedizione era già cominciata e si lavorava sui primi campi. Gli alpinisti si alternarono sulla montagna nell’attrezzare la salita, fu quindi grazie al lavoro di squadra che alla fine Achille Compagnoni e Lino Lacedelli toccarono la vetta, qui gli italiani piantarono una piccozza con le bandiere italiana e pakistana.

Scomparso oggi:

1944 (77 anni fa): muore nel mar Mediterraneo Antoine De Saint-Exupèry scrittore, aviatore e militare francese. Nato a Lione (Francia) il 29 giugno 1900, è conosciuto nel mondo per essere stato l’autore del famoso romanzo “Il piccolo principe, il testo più tradotto se si escludono quelli religiosi e per i suoi racconti sul mondo dei primi voli aerei, tra i quali “Volo di notte” e “L’aviatore”. Orfano di padre a soli quattro anni, viene amorevolmente cresciuto dalla madre. Punto decisivo nella sua vita è l’anno 1921, quando parte per il servizio militare e viene mandato a Strasburgo per diventare aviatore. Ottiene la licenza di pilota nel 1922 e torna a Parigi dove inizia a dedicarsi alla scrittura. Dopo l’invasione della Francia, nella Seconda guerra mondiale, Antoine de Saint-Exupéry entra nell’ aviazione militare e compie diverse missioni di guerra, nonostante sia considerato inabile al volo a causa dei troppi malanni. Viene, comunque, insignito della Croce di Guerra. Ancora oggi viene ricordato come “Eroe romantico”, un uomo lontano, sfumato, quasi irreale, sia per la sua vita avventurosa che per la sua morte, avvenuta in circostanze misteriose all’età di 44 anni. Il giorno 31 luglio 1944 parte per la nona ed ultima missione, con l’obiettivo di sorvolare la regione di Grenoble-Annecy. Non tornerà più: viene dato per disperso e non se ne saprà più nulla. Antoine fu un idealista, un pilota coraggioso, un uomo di grandi passioni con una vita sentimentale tormentata e infelice. Ciò che lo ha reso straordinario è stata la letteratura che per lui era la vita stessa, indissolubile. Egli stesso affermava che Bisogna vivere per poter scrivere“, ed infatti la maggior parte delle sue opere prendono spunti autobiografici, trasformate in cronache romantiche di fatti realmente accaduti. Il suo romanzo più noto è senza dubbio “Il Piccolo Principe”, una favola dedicata all’amico Léon Werth, si tratta di una sorta di dialogo tra un adulto e un bambino, dove il Piccolo Principe rappresenta un’età che spesso gli adulti dimenticano di aver vissuto, e attraverso la sua figura, l’autore dà nuova vita al mito dell’infanzia, dove tutto è meraviglia e stupore. Ecco una delle frasi, più belle, tratte dal libro: “Conoscerò un rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi faranno nascondere sotto terra. Il tuo, mi farà uscire dalla tana, come una musica”.

 

 

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