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mercoledì, Marzo 12, 2025
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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 12 Marzo.

Accadde che:

1947 (78 anni fa): viene proclamata la Dottrina Truman, intesa ad aiutare e bloccare la diffusione del comunismo. La dottrina si proponeva di contrastare le mire espansioniste dell’avversario comunista nel mondo. È importante sottolineare come l’Unione Sovietica fosse chiaramente al centro dei pensieri di Truman, anche se nel suo discorso tale Paese non venne mai direttamente menzionato. Sul piano internazionale, la Dottrina Truman costituì la base della politica estera americana nei confronti dell’Unione Sovietica fino alla sua caduta nel 1991.

1930 (95 anni fa): Gandhi inizia la marcia del sale, uno dei momenti più duri e spettacolari della sua politica di disobbedienza civile, per protestare contro il monopolio britannico sul sale, in risposta alla tassa inglese sul sale, che colpisce pesantemente gli strati sociali più poveri dell’India. La marcia, durata 24 giorni, copre a piedi una distanza di 200 miglia e porta la protesta pacifica direttamente alle saline, presidiate dalla polizia inglese. Partono in 78, arrivano in diverse migliaia. Quando all’esercito giunge l’ordine di sparare sulla folla, gli ufficiali si rifiutano. La marcia del sale si concluderà con l’arresto di più di 60.000 persone, fra cui Gandhi e sua moglie, ma l’anno successivo verrà firmato il Patto Irwin-Gandhi, con cui il Regno Unito modifica la legge sul sale.

Scomparso oggi:

1977 (48 anni fa): muore, a Gioiosa Jonica, vittima della ‘ndrangheta, Rocco Gatto, uomo onesto e lavoratore iscritto al Partito Comunista Italiano. Nato, a Gioiosa Jonica, il 28 agosto 1926, lavorava in un mulino a Gioiosa Ionica come garzone. Con il passare del tempo, divenne il proprietario dell’attività, ma subito giunse la ‘Ndrangheta con le sue richieste estorsive. Egli resistette ma subì varie minacce, intimidazioni e furti fino all’incendio del mulino. Nonostante ciò, Gatto non si piegò e continuò la sua battaglia contro l’arroganza mafiosa. Il 6 novembre 1976 il capoclan Vincenzo Ursini rimane ucciso in un conflitto a fuoco con i carabinieri e la ‘ndrina impone il coprifuoco in tutto il paese in onore del boss defunto. A Gioiosa Ionica venne imposta la chiusura di tutti gli esercizi commerciali, ma Rocco non ci sta e si ribella nuovamente denunciando il tutto, con nomi e cognomi, ai carabinieri e alla magistratura. La ‘ndrangheta, però, non tollera il suo operato e lo uccide, mentre si trova alla guida del suo furgone di lavoro, lungo la strada provinciale per Roccella Ionica. A Gioiosa, a ricordare Rocco, un murales realizzato poco dopo la sua uccisione e ispirato al Quarto Stato di Giuseppe Pellizza da Volpedo. Al centro, su uno striscione, la scritta “Lotta, unità e partecipazione popolare per la crescita civile e democratica di Gioiosa Jonica e del Meridione”.

 

 

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