Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 10 Marzo.
Accadde che:
1661 (364 anni fa): alla scomparsa del primo ministro Mazzarino, Luigi XIV, fra lo stupore generale, annuncia in Consiglio di Stato la decisione di assumere il governo personale del regno. Inizia l’era del Re Sole. Luigi di Borbone nasce il 5 settembre 1638 da re Luigi XIII di Francia e Anna d’Austria. La sua nascita avvenne dopo ventitré anni di matrimonio e fu considerata per molti un evento miracoloso. Attorno ad essa nacquero varie leggende che contribuirono ad aumentare il fascino di questo personaggio nell’immaginario collettivo. La più famosa probabilmente è quella che vedrebbe l’esistenza di un fratello gemello, rinchiuso nel carcere della Bastiglia coperto da una maschera di ferro per evitare problemi di successione. Quando giunse per Luigi il momento di sposarsi, la scelta ricade sull’infanta di Spagna, sua cugina Maria Teresa d’Austria. In realtà sappiamo che il re amò diverse dame e in tutto ebbe addirittura diciotto figli tra i legittimi e illegittimi, ma dodici essi morirono in età infantile. Luigi XIV stabilì immediatamente di formare una monarchia assoluta, il sovrano aveva il potere assoluto, aiutato da un Consiglio di Ministri con poteri di controllo e formato da uomini di fiducia che non provenivano però dalla nobiltà. Nel 1682 spostò in modo permanente la sua residenza nella ricca reggia di Versailles ed invitò i nobili a trasferirsi, ed abbandonare le residenze sparse per tutta la Francia. Luigi XIV divenne così il re Sole, intorno a lui girava tutta la vita politica, creò una corte fatta di feste e giochi, distribuiva soldi e cariche ai membri della nobiltà. In questo modo il Re si attorniò di personaggi di spicco della vita pubblica francese, facendoli vivere a corte, avvantaggiandosi anche del controllo che poteva in questo modo esercitare.
1987 (38 anni fa): la Santa Sede condanna la pratica della surrogazione di maternità e l’inseminazione artificiale. La surrogazione di maternità o gestazione per altri o gestazione d’appoggio, talvolta denominata “utero in affitto”, è il ruolo che nella fecondazione assistita è proprio della donna (madre portante) che assuma l’obbligo di provvedere alla gestazione e al parto per conto di una persona o una coppia sterile, alla quale si impegna a consegnare il nascituro. La fecondazione può essere effettuata con seme e ovuli sia della coppia sterile sia di donatori e donatrici attraverso concepimento in vitro. La surrogazione in pratica si ha quando una donna si presta a portare a termine un’intera gravidanza, fino al parto, su commissione di single o coppie incapaci di generare o concepire un bambino. La Chiesa rifiuta la fecondazione in vitro, perché la vita della persona inizia con la procreazione e continua con l’educazione. Come non esiste l’educazione in vitro, così non può esistere la procreazione in vitro. L’essere umano porta in sé il diritto di essere rispettato fin dal primo istante della sua vita, cioè dalla procreazione. Non può essere evocato alla vita nell’anonimato freddo di un vetrino, ma nel calore umano di un uomo e di una donna che amandosi fanno scoccare il miracolo della vita e con l’educazione ne continuano la creazione. È quello che la natura insegna e fa. Per la Chiesa è, invece, lecita l’azione del medico se aiuta il processo della natura e non si sostituisce a essa.
Scomparso oggi:
1872 (153 anni fa): muore, a Pisa, Giuseppe Mazzini patriota, politico, filosofo e giornalista. Nato, a Genova, il 22 giugno 1805, è stato esponente di punta del patriottismo risorgimentale, con le sue idee e la sua azione politica. Poco dopo la laurea, entra a far parte della cosiddetta Carboneria, ossia una società segreta con finalità rivoluzionarie. Il suo pensiero politico era animato da una profonda ispirazione religiosa. Secondo Mazzini, infatti, era nella coscienza del popolo che si manifestava potentemente la volontà di Dio e ad ogni popolo Dio aveva affidato direttamente una missione per il progresso generale dell’Umanità. Tutti i popoli hanno quindi il diritto di libertà e quando sono oppressi, è loro supremo dovere quello di riconquistare la loro patria anche attraverso la rivoluzione. Proprio per questo il popolo italiano doveva adempiere alla propria missione e lottare contro l’Austria per la liberazione dei popoli oppressi e la creazione di una nuova Europa unita e democratica. La libertà e l’indipendenza di una nazione si raggiungono, infatti, attraverso il sacrificio e l’opera concorde di tutto il popolo. Mazzini ha, quindi, proclamato che fosse condizione necessaria per l’esistenza e il progresso di una nazione l’Unità, mentre l’unica forma legittima di governo fosse la Repubblica nella quale si esprimeva in tutta la sua pienezza la volontà del popolo.