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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 15 Febbraio.

Accadde che:

1903 (122 anni fa): Morris Michtom e la moglie introducono negli Stati Uniti il primo peluche di “Teddy Bear”. Misero in vetrina due orsetti di pezza nel loro negozio di Brooklyn, con il cartello “Teddy’s bears”, dicendo che avevano avuto il permesso scritto del presidente Theodore Roosvelt di usare quel nome. Il successo fu tale che in seguito i coniugi fondarono una società specializzata nella produzione di orsacchiotti, la Ideal Toy Company. Nel 1902, durante una battuta di caccia all’orso lungo il fiume Mississippi, Roosevelt si rifiutò di sparare a un esemplare adulto di orso bruno. L’orso era stato braccato dai cani, ferito e legato a un albero dagli assistenti del presidente, pronto per essere ucciso. Ma il presidente si indignò, dicendo che sparare a un orso in quelle condizioni non sarebbe stato sportivo, tuttavia ordinò che l’animale fosse ucciso per non farlo ulteriormente soffrire. La scelta di Roosevelt fu particolarmente apprezzata perché in quella battuta di caccia lui non riuscì poi ad abbattere nessun orso, tornandosene a casa senza alcun trofeo. La notizia giunse ai quotidiani, che soprannominarono l’orso «Teddy Bear». Il giorno successivo, il disegnatore satirico Clifford K. Berryman pubblicò sulla prima pagina del Washington Post una vignetta che mostrava Roosevelt nell’atto di volgere le spalle all’orsetto legato con un gesto di rifiuto. I lettori si innamorarono dell’orsetto della vignetta e, in seguito, gli orsetti di Berryman divennero sempre più “piccoli, rotondi e carini”. Da qui l’idea di realizzare i peluche che da allora in poi saranno uno dei giocattoli preferiti di milioni di bambini.

1944 (81 anni fa): durante la Seconda guerra mondiale, gli aerei degli Alleati iniziarono il bombardamento della abbazia di Montecassino, nel basso Lazio, in provincia di Frosinone. Tale decisione causò la distruzione di un complesso architettonico, le cui prime vestigia risalgono addirittura al sesto secolo, e che fu costruito nella sua forma attuale a metà del X secolo. L’ordine fu dato dal generale americano Mark Wayne Clark, nella convinzione, poi rivelatasi errata, che l’interno dell’abbazia fosse occupato dai tedeschi. In realtà, paradossalmente, proprio le macerie dell’abbazia consentirono molto più facilmente alle truppe tedesche di trovare rifugio e di continuare la battaglia. Cosa che in effetti fecero, con il risultato che la linea Gustav, che passava appunto da Cassino, potè resistere alla pressione degli Alleati fino a maggio di quell’anno. In totale, durante la battaglia di Montecassino, che si sviluppò da gennaio a maggio del 1944, persero la vita circa 135mila tra alleati e tedeschi. L’abbazia fu poi ricostruita nel Dopoguerra, cercando di mantenere fede il più possibile alla struttura architettonica originale.

Nato oggi:

1898 (127 anni fa): nasce, a Napoli, Totò pseudonimo di Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardi De Curtis di Bisanzio, attore, commediografo, poeta, paroliere, sceneggiatore e filantropo. I genitori sono Anna Clemente nubile e Giuseppe De Curtis, figlio del marchese De Curtis, che si era sempre opposto al matrimonio tra il nobile figliolo e la bella popolana. Totò cresce nei vicoli di Napoli, che preferisce di gran lunga alla scuola. Si mette a fare vari lavoretti e si avvicina al teatro, anche se come semplice spettatore. Lo affascinano e colpiscono alcuni personaggi comici, che imita benissimo. Nel 1913/14 debutta in uno dei tanti teatrini napoletani con uno pseudonimo, Clerment. Allo scoppio della guerra, parte volontario, poi ne ha paura e finge un attacco di cuore e resta nelle retrovie. Quando finisce la guerra torna al teatro. Comincia a fare “banda” con  gente come Eduardo e Peppino De Filippo. Nel 1921, alla morte del marchese padre, i suoi genitori si sposano e si trasferiscono tutti a Roma. La sua vita subisce una radicale modifica: dopo aver lavorato in vari piccoli teatri romani, approda da Jovinelli, ben presto diventa una stella e inizia a viaggiare per l’Italia in tournée.Totò va pazzo per le donne. Conosce Liliana Castagnola, famosa cantante di café-chantant, che di lui si innamora alla follia: gli propone di fare compagnia insieme e al suo rifiuto, la notte del 3 marzo 1931, si suicida. Colto da rimorsi postumi, Totò la fa seppellire nella tomba di famiglia dei De Curtis e, qualche anno dopo, darà il nome dell’amante alla figlia. In seguito, conosce una sedicenne fiorentina, Diana Bandini Lucchesini Rogliani, che va a vedere un suo spettacolo, si innamora di lui e fugge da casa per raggiungerlo. Nel 1933 hanno una bambina e si sposano nel 1935. Ma poi scoppia la gelosia patologica dell’attore, che lo porta a chiedere l’annullamento del matrimonio in Ungheria. Nella stagione 1932/33, fonda una propria compagnia, sono per lui gli anni d’oro dell’avanspettacolo. Il cinema lo vuole: nel 1937 interpreta “Fermo con le mani!”, cui segue due anni dopo ” Animali pazzi”. Ma questi film non hanno molto successo, solo nel 1947 con “I due orfanelli” Totò sfonda anche nel cinema. Nel 1952 conosce e si innamora di Franca Faldini, di soli 21 anni: saranno inseparabili tutta la vita. Totò muore, a Roma, il 15 aprile 1967, a causa di un attacco cardiaco.

 

 

 

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