Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 7 Novembre.
Accadde che:
1893 (131 anni fa): le donne del Colorado ottengono il diritto di voto. Il Colorado, quindi, è diventato il secondo Stato americano a dare voce e riconoscere i diritti delle donne. In America la lotta per i diritti delle donne parte nel 1647 con Margaret Brent del Maryland; Margaret fu la prima donna a chiedere il diritto di voto per le donne. La Brent è stata una delle figure femminili più importanti della prima storia coloniale americana, ed è stata acclamata come femminista, perché era in grado di far valere i diritti delle donne secondo la legge allora in vigore.
1944 (80 anni fa): a Bologna, si combatte la battaglia di Porta Lame, una delle più grandi battaglie campali combattute in Europa dai partigiani nel cuore di una città. Due soldati tedeschi, attraversando una passerella posta sul canale Cavaticcio, si trovano di fronte a due palazzine danneggiate dai bombardamenti e apparentemente deserte, ma in realtà occupate da una settantina di partigiani della 7a Gap. Entrati in uno degli stabili fanno appena in tempo a dare l’allarme prima di essere uccisi. In seguito, i nazifascisti accerchiano la zona e attaccano con armi leggere e pesanti, incontrando un inatteso fuoco di sbarramento. Dopo sette ore di combattimento gli assedianti chiamano rinforzi e con essi giunge anche un carro armato. Alle 14.00 i partigiani assediati, contando diverse perdite e anche a causa del crollo di una delle palazzine, si ritirano nell’edificio di fronte che, essendo seminterrato, rende inefficace il tiro dell’artiglieria avversaria. Verso le 17.00 i nazifascisti, costretti a riposizionarsi, attaccano nuovamente, con l’ausilio del carro armato, che sta risalendo Vicolo del Macello. La battaglia infuria fino a notte inoltrata. Mancano notizie sicure sul bilancio finale dello scontro: fonti della Resistenza parlarono di 80 deceduti nelle file nazifasciste, mentre tra i partigiani ci furono 12 morti e 15 feriti. I fascisti ammisero 18 morti, mentre i tedeschi mantennero uno stretto riserbo sulle loro perdite
Nata oggi:
1867 (157 anni fa): nasce, a Varsavia (Polonia), Marie Sklodowska Curie fisica, chimica e matematica. Nel 1903, è stata la prima donna insignita del premio Nobel. Marie, convinta della sua intelligenza e delle sue capacità, decide di studiare fisica, ma l’idea che una donna potesse intraprendere la carriera scientifica era inconcepibile per quel tempo. Finiti dunque gli studi superiori, visto e considerato che l’università di Varsavia era interdetta alle donne, Marie e la sorella maggiore si trasferiscono in Francia per iscriversi e studiare alla Sorbonne. A Parigi, Marie farà un incontro importante, quello di Pierre Curie, un professore della scuola di Fisica, che il 26 luglio 1895 diventa suo marito e poi, successivamente, compagno nella ricerca scientifica. Nello studio della radioattività, condotto con mezzi rudimentali e senza aiutanti, i due coniugi scoprono due nuovi elementi chimici, il radio e il polonio. Marie comprende, inoltre, che la radioattività è un fenomeno atomico, demolendo con questa geniale intuizione la convinzione della fisica di allora che l’atomo fosse la particella più piccola della materia. Decide di dare un nome a questo fenomeno e lo chiama “radioattività”. Dalla primavera del 1898, Marie si concentra su un nuovo elemento quello della pechblenda. Molto presto si accorge con il marito che nella pechblenda c’è un’altra sostanza sconosciuta, ancora più radioattiva del polonio, che la chiamarono radio. La scoperta viene annunciata il 26 dicembre 1898 all’Accademia delle Scienze a Parigi e, nel 1902, riceve il premio Nobel per la Fisica con Becquerel. I coniugi Curie avrebbero potuto guadagnare molto dalle scoperte che fecero e dal loro enorme potenziale intellettivo. Invece, per tutta la vita preferirono perseguire una concezione altamente disinteressata della scienza: Marie e Pierre donarono all’umanità i risultati della loro ricerca, senza pretendere mai nulla in cambio. Muore, a Passy (Francia), il 4 luglio del 1934, di anemia perniciosa in conseguenza della lunga esposizione alle sostanze radioattive.