Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 6 Novembre.
Accadde che:
1928 (96 anni fa): la cittadina di Mascali, che sorgeva nel basso versante orientale dell’Etna, viene cancellata dalle mappe topografiche a causa di una colata lavica che la sommerse. L’eruzione del 1928 costituisce l’unico evento eruttivo, dal XVIII secolo ad oggi, che ha causato la distruzione di un centro abitato dell’Etna. Nel 1928 la città di Mascali sorgeva in collina, a 120 metri di quota, e contava circa 3.000 abitanti, dediti alla coltivazione delle campagne. L’eruzione ebbe inizio alle ore 16 circa del 2 novembre. Poco dopo una frattura eruttiva si attiva nella Valle del Leone ad una quota di circa 2600 metri, caratterizzata da una debole attività effusiva. Il 3 novembre alle ore 15:35 una nuova fessura si impianta tra i 2200 e i 1550 metri di quota. Il 4 novembre, dopo la fine dell’attività eruttiva a quota 2000 metri, si attiva una nuova frattura intorno ai 1200 metri. La lava emessa in questa località si riversò a valle in più bracci distinti. In poco tempo, vengono raggiunte le prime case dell’abitato di Mascali, che sarà distrutto completamente durante le ore successive. L’effusione lavica ebbe termine il 16 novembre. Le ultime manifestazioni eruttive ebbero fine giorno 20.
1999 (25 anni fa): gli australiani votano per mantenere la regina britannica come loro capo di Stato. Gli australiani erano chiamati a pronunciarsi a favore o contro una «Repubblica d’Australia». Inoltre, veniva chiesto loro di esprimersi in merito all’opportunità di introdurre nella costituzione un nuovo preambolo che riconoscesse, per la prima volta, il ruolo fondamentale degli aborigeni, in quanto primi occupanti del continente, e l’importanza del contributo economico, sociale e culturale degli immigranti che a partire dal 1947 sono andati in massa a insediarsi in territorio australiano. Alla fine, ha vinto la regina ed il referendum è stato bocciato.
Scomparso oggi:
2020 (4 anni fa): muore, a Roma, Stefano D’Orazio batterista, paroliere, cantante e regista. Nato, a Roma, il 12 settembre 1948 è stato batteria, voce e flauto traverso dei Pooh dal 1971 al 2009 e poi nel biennio 2015-2016, è stato autore di parte dei testi delle canzoni del gruppo, del quale in seguito è divenuto anche responsabile manageriale. Nasce nel quartiere romano di Monteverde, qui cresce e inizia a suonare la batteria, acquistata di seconda mano. Il primo gruppo di amici con cui suona si chiama The Kings, dal nome del complesso dal quale acquistò la batteria, di ispirazione beat. Dopo aver militato in alcune altre band, l’8 settembre 1971 entra a far parte dei Pooh. Stefano sostituisce Valerio Negrini, che rimane comunque dietro le quinte, come autore dei testi delle canzoni. Dopo solo pochi giorni di prove, il 20 settembre esordisce con una serie di serate in Sardegna. La prima canzone interpretata da Stefano come solista, è “Tutto alle tre”. Da qui in poi la sua carriera si lega ai Pooh in modo indissolubile. Sono numerose le canzoni che scrive e che interpreta; innumerevoli i concerti tenuti dalla band di Stefano D’Orazio, Roby Facchinetti, Dodi Battaglia, Red Canzian e Riccardo Fogli. Ne è un esempio il titolo del disco del trentennale di carriera “Amici per sempre”, del 1996. Nel 2009 decide di separarsi dai Pooh, rimanendo pur sempre legato a tutti i componenti da un’amicizia più che fraterna. Ritorna nel biennio 2015-2016 per la réunion del cinquantennale del gruppo, che vede il ritorno anche di Riccardo Fogli. Per quanto riguarda la sua vita privata, Stefano per tanti anni vive una storia d’amore con la cantante Lena Biolcati. Tra gli amori di Stefano D’Orazio, durante negli anni ’90, c’è anche la presentatrice tv Emanuela Folliero. Il 12 settembre 2017, nel giorno del suo 69° compleanno, si unisce in matrimonio con la compagna Tiziana Giardoni, con la quale conviveva da 10 anni. In cura dal 2019 per una forma di leucemia ed in via di guarigione, nell’ottobre 2020 Stefano contrae il COVID-19. Dopo una settimana di ricovero presso il Policlinico Agostino Gemelli di Roma, si spegne all’età di 72 anni.