Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 19 Ottobre.
Accadde che:
202 a.C. (2226 anni fa): si svolge in Africa, nei pressi di Cartagine, la battaglia di Zama. I cartaginesi comandati da Annibale vengono sbaragliati dall’esercito romano di Publio Cornelio Scipione, affiancato in quest’occasione dai Numidi del re Massinissa. Lo scontro segna la fine della seconda guerra punica e il definitivo tramonto di Annibale. Scipione salpa dalla Sicilia verso l’Africa nel 204, con un esercito di circa 25 mila uomini composto prevalentemente da volontari italici. Nonostante le difficoltà iniziali nel 203 Scipione e Massinissa colgono un’importante vittoria nei pressi della piana di Campi Magni. Visto il pericolo imminente Annibale rientra precipitosamente in patria galvanizzando gli animi dei cartaginesi, che interrompono le trattative di pace avviate precedentemente con Scipione. Nello scontro finale, l’esercito di Scipione ha come punto di forza la potente cavalleria numida, mentre in quello di Annibale prevalgono le forze mercenarie di fanteria, alle quali si aggiunge un consistente numero di elefanti. Tuttavia, l’utilizzo della cavalleria di Massinissa risulta essere determinante per gli esiti della battaglia: dopo aver sbaragliato facilmente quella esile dei cartaginesi, la cavalleria riesce a chiudere in una morsa anche i veterani di Annibale. Per i cartaginesi non c’è nulla da fare e la vittoria spetta a Scipione da quel momento soprannominato “l’Africano”.
2003 (21 anni fa): A Roma, in Piazza San Pietro, avviene la beatificazione di Madre Teresa di Calcutta, religiosa cattolica e fondatrice della congrega azione delle Missionarie della Carità, che si è posto l’obiettivo di aiutare e curare i “più poveri dei poveri”. A proclamare la beatificazione di Madre Teresa di Calcutta è stato Papa Giovanni Paolo II, che ha letto la formula davanti ai 300mila fedeli e alle delegazioni di 27 Paesi presenti a San Pietro. Una volta proclamata beata il papa ha autorizzato il culto locale e ha stabilito come sua festa il 5 settembre, data della sua morte. Durante la beatificazione della suora è stata letta anche la sua biografia e Giovanni Paolo II ha affermato: “La sua vita è un vivere radicale e uno sfacciato proclamare il vangelo. Sono personalmente grato a questa donna coraggiosa, che ho sempre sentito accanto a me”. La beatificazione è il passo verso la canonizzazione e ha richiesto la documentazione di un miracolo avvenuto grazie a Madre Teresa di Calcutta. Nonostante le migliaia di segnalazioni ricevute, la Chiesa cattolica ne ha ritenute valide ben poche e il caso riconosciuto è quello di Monica Besra, donna originaria di un villaggio a nord di Calcutta che, nel 1988, si è ammalata e non potendo pagare le spese mediche ha chiesto di essere accompagnata in un centro delle Missionarie della Carità. Il 5 settembre la donna ha pregato insieme alle suore e poi ha affermato di essere rimasta colpita da un raggio di luce che proveniva dagli occhi di Madre Teresa di Calcutta, rappresentata in una fotografia. Nel pomeriggio ha detto di aver pregato e di aver poggiato un medaglione di Madre Teresa sulla protuberanza. Il mattino dopo quella protuberanza non c’era più. Il 4 settembre 2016, è stata proclamata santa da Papa Francesco.
Nato oggi:
1882 (142 anni fa): nasce, a Reggio Calabria, Umberto Boccioni pittore, scultore e scrittore italiano, esponente di spicco del futurismo. L’idea di rappresentare visivamente il movimento e la sua ricerca sui rapporti tra oggetto e spazio hanno influenzato fortemente le sorti della pittura e della scultura del XX secolo. Trascorre l’infanzia e l’adolescenza in diverse città per via del lavoro del padre che, essendo impiegato statale, è costretto a regolari spostamenti. Per sfuggire l’atmosfera provinciale italiana, nella primavera del 1906 Boccioni si reca a Parigi, dove rimane affascinato dalla modernità della metropoli. Da Parigi, dopo alcuni mesi, fa un viaggio in Russia prima di tornare in Italia e stabilirsi a Padova per iscriversi all’Accademia di Belle Arti di Venezia, dove si laurea. Dal gennaio 1907 all’agosto 1908, tiene un dettagliato diario nel quale annota gli esperimenti stilistici, i dubbi e le ambizioni che scuotono l’artista che si barcamena fra il divisionismo, il simbolismo, verso il Futurismo, dipingendo ritratti, quadri a carattere simbolico e qualche veduta di città. Dopo aver conosciuto Marinetti, si avvicina al movimento avanguardista e nel 1910 scrive con Carlo Carrà e Luigi Russolo, il “Manifesto dei pittori futuristi” ed il “Manifesto tecnico della pittura futurista”. Nelle sue opere, Boccioni esprime in modo perfetto il movimento delle forme e la concretezza della materia attraverso le moltitudini di soggetti che la città offre dalle macchine alla frenesia caotica della realtà quotidiana. Diventa l’artista che meglio degli altri sa ritrarre la vita moderna, frettolosa e stressante, di cui la macchina in movimento è il simbolo principale. Muore, a Verona, Il 17 agosto 1916, in seguito ad una banale una caduta da cavallo.