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venerdì, Novembre 22, 2024
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Il tempo dei ricordi

Ripercorriamo, insieme, gli avvenimenti e i personaggi più importanti che hanno segnato la data del 19 Settembre.

Accadde che:

1846 (178 anni fa): la Beata Vergine apparve a Mélanie Calvat e Maximin Giraud sulle montagne dell’Isere, in Francia. In quell’apparizione, riconosciuta dalla Chiesa, Maria consegnò ai due pastorelli un messaggio pubblico e, a ciascuno, un segreto. Entrambi vissero varie difficoltà, ma difesero fino alla morte terrena la verità di quella mariofania.  I due pastorelli sono: Mélanie Calvat e Maximin Giraud, ed a loro che la Signora consegna un messaggio pubblico e, a ciascuno, un segreto, da far conoscere a tempo debito. Segreti dal contenuto apocalittico, grandi calamità che colpiranno la Francia e il mondo intero. Quella mattina i due pastorelli partirono con 4 mucche a testa. Al suono dell’Angelus delle dodici, i due vanno ad abbeverare le bestie e, dopo aver giocato con altri tre pastorelli rimasti soli, si sono messi a riposare. Dopo aver ripreso il cammino, Melania vide come un globo di luce. Questa è stata la sua testimonianza: “Vidi una luce più brillante di quella del sole, ed ebbi appena il tempo di dire queste parole: ‘Massimino, vedi laggiù?’. Ah, mio Dio! Nel medesimo istante lasciai cadere il bastone che tenevo in mano. Guardavo con molto coraggio quella luce, che era immobile e, come se si fosse aperta, scorsi un’altra luce ancora più brillante della prima, che si muoveva, e in quella luce una bellissima Signora, seduta con la testa tra le mani. La Madonna pianse per quasi tutto il tempo in cui ci parlò. Le sue lacrime scendevano una ad una, lentamente, fino alle ginocchia, poi, come scintille di luce, scomparivano. Avrei voluto consolarla, perché non piangesse più, ma mi sembrava che avesse bisogno di farci vedere le sue lacrime per meglio mostrarci il suo amore dimenticato dagli uomini. Avrei voluto gettarmi tra le sue braccia e dire: ‘Mia buona Mamma, non piangere! Ti voglio amare per tutti gli uomini della terra!’. Anche Massimino, che all’inizio si era limitato a togliersi il cappello e a farlo girare sulla punta del bastone, di fronte a quel pianto dirotto si intenerì”.

2022 (2 anni fa): a Londra si svolgono i funerali della regina Elisabetta II del Regno Unito, scomparsa il precedente 8 settembre nella residenza reale di Balmoral, in Scozia, all’età di 96 anni e dopo 70 di regno. La regina godette sempre di una buona salute, che declinò rapidamente dopo la morte del principe consorte Filippo, avvenuta il 9 aprile 2021 alla soglia dei 100 anni. Nell’ottobre seguente iniziò a usare un bastone negli impegni pubblici e il 20 del mese trascorse la notte al King Edward VII’s Hospital di Londra, forzata a rinunciare al viaggio in Irlanda del Nord e al vertice COP26 a Glasgow. In novembre soffrì di lombalgia e annullò la sua presenza al National Service of Remembrance 2021. Nel febbraio 2022 contrasse il COVID-19 con sintomi lievi: ripresasi poté partecipare alla commemorazione del consorte a Westminster il 20 marzo seguente. Quindi, annullò rilevanti impegni nei mesi a venire. Nel corso del Giubileo di platino accusò sofferenza nella stazione eretta durante il Trooping the Colour, al punto di limitarsi ad apparire al balcone per le celebrazioni e rinunciando alla messa di ringraziamento in cattedrale. Il 21 luglio 2022, Elisabetta si trasferì a Balmoral per trascorrervi, come da consuetudine, parte della stagione estiva. A fine agosto, constatando precarie condizioni di salute, i medici le sconsigliarono il rientro a Londra. Si rese così necessario convocare al castello scozzese i primi ministri in avvicendamento alla guida del governo: il dimissionario Boris Johnson e l’entrante Liz Truss, a cui Elisabetta conferì l’incarico a Balmoral il 6 settembre. Quel giorno la giornalista e fotografa Jane Barlow le fece le ultime fotografie pubbliche; lo stesso giorno, la regina rese la sua ultima dichiarazione pubblica: un messagio di condoglianze per le vittime di un accoltellamento di massa avvenuto il 4 settembre nel villaggio di Weldon, nella provincia canadese del Saskatchewan. Due giorni dopo, l’8 settembre, la regina si aggravò rapidamente, morendo poco dopo.

Scomparso oggi:

1985 (39 anni fa): muore, a Siena, Italo Calvino scrittore. Nato, a Santiago de Las Vegas (Cuba), il 15 ottobre 1923 è stato uno dei narratori italiani più importanti del secondo Novecento. Tra i sedici ed i venti anni scrive brevi racconti, opere teatrali ed anche poesie. Finita la guerra, nel 1946 comincia a gravitare attorno alla casa editrice Einaudi, vendendo libri a rate. Su esortazione di Cesare Pavese e del critico Giansiro Ferrata, si dedica alla stesura di un romanzo: “Il sentiero dei nidi di ragno”, una ricognizione del periodo bellico e del mondo partigiano. Nel 1951 finisce di scrivere un romanzo d’impianto realistico-sociale, “I giovani del Po”, mentre in estate scrive di getto “Il visconte dimezzato”, cui seguiranno “Il barone rampante”, “Il cavaliere inesistente”, “Marcovaldo”. L’inclinazione fantastica, costante di tutta l’opera di Calvino, rappresenta la corda più autentica dello scrittore. In molte delle sue opere, infatti, egli infrange una regola ferrea della vita che vuole da una parte la realtà, dall’altra la finzione. Calvino, invece, spesso mescola i due piani, facendo accadere cose straordinarie e spesso impossibili all’interno di un contesto realistico, senza perdere colpi né sull’uno né sull’altro versante.

 

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